"I versi raccolti in questo volume vogliono essere la testimonianza di una realtà contraddistinta da un'atroce guerra, quella in Ucraina, che sta uccidendo migliaia di persone e bambini innocenti. Allo stesso tempo rappresenta uno spunto per riflettere coscientemente sulla barbarie del nostro tempo. In un'epoca come quella odierna, la parola "effatà", che in aramaico significa apriti, diventa uno dei segni importanti della poesia e della stessa società. Ed è proprio con la poesia che l'essere umano inizia a guarire il suo cuore, a sperimentare ogni giorno la meraviglia dell'effatà, di questo aprirsi, per vivere in armonia con le cose e con l'altro".
A CURA DI STEFANO DONNO VICE PRESIDENTE DELLA CASA DELLA POESIA DI COMO
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