A CURA DI STEFANO DONNO VICE PRESIDENTE DELLA CASA DELLA POESIA DI COMO
lunedì 25 dicembre 2023
domenica 24 dicembre 2023
sabato 23 dicembre 2023
venerdì 22 dicembre 2023
Commento a Leopardi di Carlo Diano (Mimesis)
Il volume propone la tesi di laurea di Carlo Diano dal titolo Commento a Leopardi, discussa nel 1923, in cui già compaiono la qualità e la varietà degli interessi leopardiani del grecista, filologo e filosofo, che affronta l’intera produzione di Leopardi, confrontandosi con spirito critico e già molto originale con le principali interpretazioni del tempo, da quella di Francesco De Sanctis a quelle di Giovanni Gentile e Benedetto Croce. Il testo è introdotto dai curatori Francesca Diano e Gaspare Polizzi, che esaminano rispettivamente il valore esistenziale e formativo di questa ricerca per il giovane Diano, su un autore che “egli amò e che più lo accompagnò nella vita”, e il contesto storico-culturale, nel quadro delle interpretazioni leopardiane del periodo. Il pensiero anticipatore e innovativo di Diano, già presente in quest’opera giovanile, emerge in particolare dagli illuminanti inediti di cui Francesca Diano si è avvalsa, contenuti nei quaderni preparatori della tesi, da lei recentemente ritrovati, e dall’epistolario, conservati nell’Archivio del padre. Il volume comprende anche, in un’appendice, il Dialogo fra Epicuro e Leopardi di Francesca Diano.
giovedì 21 dicembre 2023
Le parole e l'ombra. Poesie 2019-2022 di Paolano Ferrantino (Iride)
"L'insufficienza delle parole, la nettezza possibile delle parole, la forza traente delle parole, lo scostamento delle parole dalle cose, l'infiorescenza narcisistica delle parole, la ritrazione delle parole a fronte di suono e immagine, la sordità delle parole, la involontaria menzogna delle parole, gli aloni delle parole, i sensi nascosti delle parole, la povertà delle parole, la doppiezza o l'ambiguità delle parole, ciò che fa ombra alle parole e le ombre che le parole proiettano con il loro spessore: ciò si mostra come in un caleidoscopio nella poesia di Paolano Ferrantino, che sembra aprire i battenti, in questa raccolta, del suo pensatoio, del suo laboratorio. Marcello Carlino Si tratta di una raccolta di notevolissimo valore. Un testo esemplare di come si possa fare poesia senza personaggi, con la sola eccezione dell'io e di anonime ombre fuggitive." (Giuseppe Amoroso)
mercoledì 20 dicembre 2023
Il core infante mio di Tatiana Pucci (BastogiLibri)
Tatiana Pucci, alla sua prima silloge, da diverso tempo maturava l’intenzione di pubblicare un libro contenente alcune delle sue molte poesie, maturate sin dall’età adolescenziale. Questa decisione è pervenuta allorquando le ha fatte leggere a familiari e conoscenti, i quali le hanno subito apprezzate incoraggiandola a proseguire. Poi, per puro caso, avendo trovato un libro di poesie di una lontana parente della madre (Rosa Berti Sabbieti), ne ha contattato l’editore che ha accettato di accoglierla nella sua collana e concretizzare il suo sogno, rendendola felice per questa nuova esperienza di vita.
martedì 19 dicembre 2023
La macchina del tempo - Raffaele Floris (puntoacapo Editrice)
Accade un vero e proprio esercizio di felicità mentale quando si legge la poesia di Floris. Felicità da intendersi come pieno appagamento estetico: la perfezione formale domina la scrittura in endecasillabo, verso che Raffaele fa suo, tanto da respirarlo nei battiti, con la naturalezza che appartiene alla grande poesia. La misura, del resto, è il segno distintivo della produzione di un Autore che, ad oggi, si propone come punto di riferimento della poesia contemporanea: eleganza lessicale, sonorità diffusa ma mai imperante, ricercatezza timbrica fanno parte di una sapienza stilistica riconoscibile sin dagli esordi. Ciò appare ancor più evidente in questo ultimo lavoro, La macchina del tempo, opera compiuta in cui Floris raggiunge la piena maturità espressiva e si pone come voce autorevole e autentica. (Dalla Prefazione di Ivan Fedeli)
Raffaele Floris è nato a Pontecurone nel 1962, ove vive tuttora. Sue poesie sono apparse nella rivista La clessidra, nell’antologia Poesia Alessandrina (Joker 1999) e nell’Antologia della poesia in Piemonte e Valle d’Aosta (puntoacapo, Pasturana 2012), nell’Antologia della poesia in provincia di Alessandria (ivi 2014) e in riviste online come larecherche.it, ladimoradellosguardo.it, alfredorienzi.wordpress.com. Dal 2013 è membro della giuria del concorso “G. Gozzano-A. Monti” di Terzo (AL). Collabora con l’International Web Post con le rubriche Proposte di lettura e Rileggendo Poesia. Ha pubblicato: Il tempo è slavina (Lo Faro, Roma 1991); L’ultima chiusa (Joker 2007); La croce di Malta (romanzo breve, puntoacapo, Pasturana 2013); L’òm, l’aşi e ‘r pulóu (detti, proverbi e filastrocche in dialetto pontecuronese, con cenni di grammatica, PiM 2016); Mattoni a vista (puntoacapo, Pasturana 2017); Senza margini d’azzurro (ivi 2019).
lunedì 18 dicembre 2023
domenica 17 dicembre 2023
Natale 2023 "Liberinarte" - mostra collettiva di arte contemporanea e poesia
Ecco per questo Natale 2023 arriva "Liberinarte", mostra collettiva di arte contemporanea (Patrocinio Comune di Brindisi, Evento organizzato da Endas Prov. Le Brindisi) ai Bastioni San Giacomo a Brindisi dal 17 al 23 dicembre 2023 (ore 9,00 / 12,30 e 17,00 /21,00) che inaugura Domenica 17 dicembre 2023 , alle ore 18,00. Presenta Luciano Loiacono (Assessore alle attività produttive) con la partecipazione di Annelisa Addolorato che presenterà il suo libro "I Mandala di Luce" edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno*
Inoltre è prevista la performance di Tango Argentino del Maestro Alessandro De Virgilio con la ballerina Ilaria Tricarico, performance di danza coreografica con "Antodance".
Gli artisti partecipanti: Adriana Manigrasso, Agnese Passaro, Alessandro De Virgilio, Amanda Librale, Andrea Contaldi, Anna Guitti, Antonella Selleri, Barsanofio Delivrano, Carmela Vecchio, Davide Chionna, Elena Picciolo, Enza Schiavoni, Francesca Romano, Francesco De Carolis, Gabriella Esposito, Gabriella Viapiana, Giovanni Miale, Mario Arnesano, Mino D'Amici, Mirella Bitonte, Nicola Di Giulio, Patrizia Minardi,Pinuccio Marinosci, Sabina Ciampa, Silvia Di Giulio, Simonetta Guida, Tiziana Ricco, Tony Andriulo, Vittoria Orlando
*I MANDALA DI LUCE DI ANNELISA ADDOLORATO edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
La cura della casa è come la costruzione di un meraviglioso Mandala, un giardino mutante di cui prendersi cura. Curiosa, viaggiatrice, cura la natura con amore viscerale: la Terra siamo noi, energia vitale e cosmica. La pagina diventa sessione di arte marziale pratica con alternanza esatta di racconti, frasi poetiche e riflessioni. Il libro scorre con la caratteristica leggera nota di melanconia esistenziale giapponese, stile Mieko Kawakami, ben descrivendo la struggente presenza dell’essere e dell’amare. (Serena Rossi)
Annelisa Addolorato nei suoi testi cattura Meraviglia e Percezione di simboli, immagini, colori, in un ritmo del fare, del dire e dell’agire poetico magico, mistico, ancestrale. Un dimensionare l’esprit poétique in raffinate poesie e prose che si nutrono di un mondo interiore multipolare e decentralizzato, ma vivissimo in un Silenzio abissale, che splende e risplende di luce propria. (Stefano Donno)
eADV
Bio Annelisa Addolorato – Nasce in Italia, cresce in Spagna. Attualmente risiede a Lecce. Ha consolidato la sua formazione globale tra Milano (Laurea, Corso Istruttori Acsi di Kung Fu Chang), Barcellona (Erasmus presso la UAB), Madrid (Dottorato di ricerca) anche grazie ad alcune borse di studio vinte per merito. Ha ottenuto diploma di liceo classico a Lodi, laurea in Filosofia a Milano e dottorato in co tutela in Letteratura spagnola a Madrid. Appassionata della musica, del ballo e del canto in generale, da bambina ha studiato violoncello e flauti barocchi.
Pubblica da anni libri di poesia&arte, tra cui: Guardando la mar – Il nostro Chi (IQdB/Amazon, Lecce 2022); i tre libri con testo a fronte: My voice seeks You (italiano/inglese, New York), La palabra ‘lasca’ (italiano/spagnolo, Madrid) e Mariposas y falenas (italiano/spagnolo, Madrid); libri adottati come testi di studio universitario Viaje entre palabras (Madrid), Generación Tuteo e La parola danzante (Milano), tra altri titoli. Ha tradotto molti testi e libri di poesia. On line si possono ascoltare sue poesie, le tracce dei suoi audiolibri in italiano e spagnolo LA FORMA DELLA TIGRE. Suoi scritti di narrativa e sull’arte sono presenti in rete e, su antologie varie tradotti in molte lingue, tra cui: hindi, coreano, giapponese, inglese, spagnolo, rumeno, tedesco, turco. Partecipa e contribuisce come artista e creativa a progetti&festival letterari/artistici/culturali in Italia e nel mondo. Scrive post di attualità e poesia PAESAGGI DELL’ANIMA. PAESAGGI DEL SUD (nella rivista on line Il pensiero mediterraneo); scrive i post mensili della rubrica LA SPAGNA IN LETTERE (nel blog poetico La Poesia e lo Spirito); è co-ideatrice del progetto creativo Migra.Azioni, insieme alla artista S. Rossi; forma parte della redazione della collana poetica De luz, piedra y espejo (edita dall’Università di Al- calá di Henares); Premio Letterario Internazionale Città di Pomezia; Festival Kritya.
Info link
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/
sabato 16 dicembre 2023
venerdì 15 dicembre 2023
giovedì 14 dicembre 2023
mercoledì 13 dicembre 2023
In quell'andare che ti denuda e sveglia di Francesco Pullia (Futura)
Questi versi aggiungono un ulteriore tassello al
mosaico che da lungo tempo l'autore con insistenza va componendo. Vi si
ritrovano estatiche accensioni, incantamenti ma anche vorticoso
inabissarsi in un originale mescolamento
in cui elementi
autobiografici vengono trasfusi in un sentire che anela a farsi epico,
corale, permeato di compresenze. Ogni cesura tra presenza e assenza, tra
orizzonti e specie differenti, è oltrepassata, colmata da un poetare
dedito a cogliere le trame del fuggevole, a penetrare il qui ed ora.
martedì 12 dicembre 2023
Corpi solubili di Mario De Santis (Samuele Editore)
Tra dissoluzioni e discioglimenti, la poesia di Mario De Santis certifica la provvisorietà del nostro tempo, in una sequenza incalzante di triloghi tra realtà, rappresentazione e metafora. La testimonianza è la cifra – privata eppure collettiva, civile – che assume in sé con i toni di un “bilancio finale” costruito su una sequenza di figure e immagini potente per precisione d’analisi e puntualità del linguaggio. Un affresco consapevole della provenienza quanto incerto nella destinazione: sintesi perfetta di quanto ciascuno di noi si trovi ad attraversare nel presente, non sapendo se – guadando l’acqua bassa del nostro fiume personale – ritroveremo intera sull’altra riva la carne – vera e simbolica – che avevamo in origine, oppure se questa sarà stata sciolta, solubilizzata dalla Storia di tutti e dalle storie individuali. L’ultima poesia di questo libro è lasciata “non-finita”, sospesa nel verso tronco. Apre sul vuoto, baratro o forse tra segni non visibili a stampa, spazio tra parola e parola come i codici digitali che le compongono. Senza altre parole a seguire, resta aperta la scena.
Posata a terra la spesa di stasera
tra due voci a interrompere infiniti:
“Sei abile a sapere, non sai stare”.
Così, a fare ostacolo ai saluti che slittano in domande
sottese, in serate illuni che ci sembravano più facili,
mai state meno di un futuro possibile,
la carne fredda consiglia una rinuncia: al domani.
Si smette di scommettere, da fermi,
mentre l’albergo di una sera convince nell’invito.
Andare fu più fragile. Nessun figlio era previsto.
“Mangeremo ciò che c’è, saremo pronti a ballare
le cose impossibili eppure istantanee, solubili nel tempo”.
Noi, costretti qui, abituati all’inagibile, ad abitare
scale, dietro porte senza nomi e interi piani a mezza luce,
portiamo piatti, da bere è già nei bicchieri,
prepariamo tavoli che ci raccolgano in biografie di lampi,
definitive, atti mancati, automatismi a caso.
L’obbligo a seguire, della storia, ciò che se ne genera
non interessa più a nessuno, nemmeno a noi la nostra.
Le previsioni meteo alla tivù sono l’unica trama: la tempesta
dura da ieri, non era attesa e non era nemmeno un futuro.
Saremmo stati matti a dire più parole di queste, vicini
come gli imbucati in una stessa festa.
Stiamo con chi ci somiglia con chi è probabile
non avrà figli e dipenderà da cure di altri, ma che al momento
sono ignoti. Tracciata l’infanzia, nessuno passa. Si aspettano risposte non nate da domande,
pensando quel che non verrà mai detto
ascoltando quello che è solo pensato.
A chi abita nei pressi del Monumentale manca
la parola cimitero. Si scende alla stazione sotterranea
senza malanni, né bende, tra scheletri di geometrie. Il nome
è quello (un aggettivo) e fa della morte un eroismo in fototessera;
i cittadini laboriosi (ora da Cina, dal Marocco) si tuffano davvero
nella terra guasta di Milano; sotto si viaggia sereni,
sopra la disfatta dei visi di marmo e calce, una galleria di morte
senza orrore. Qualcuno lava il pavimento (le tombe sono case),
ci si arriva tutti insieme, alla velocità che ha avuto il Novecento; l’Isola
dei morti, vicina (i vivissimi e ubriachi, i turisti di sé) parlano
urlate psicologie, esotismi. Se possiamo scegliere l’uscita, l’obbligo
è rimanere nella vita, nonostante si sosti tra i dimentichi
di tutto: del capolinea, dove non siamo stati mai;
del conseguito sangue, atteso in senso inverso
che invece non verrà; del fatto che sia tardi.
Alberi e filari, una rete della prigione alla terra
tocchiamo lo stesso l’assurdo dei climi, ad ore inverse,
a vederli fiorire per forza. Ma non c’è amore, solo acume
in questo paesaggio spezzato, quest’agro impegno che diamo
al sottosuolo, quest’uso del concime come una violenza,
il prelievo di ninfe, fantasmi e minerali – è tutto un avvenire
bellissimo in foto, che si sgrana in chimica. (Più vivo il “dopo”
di forre e pezze d’orti sull’Aniene abbandonate, con secoli
di mani nostre, lasciate andare, dimenticate: i veri passi
dove coincide domani e mai più). Anche la scorza petrosa
di argille, il loro impasto di bruni di ruggine, il guano,
avrebbero scelto la stasi eterna e spontanea, se solo interrogati
o trent’anni di niente, libero, l’intero giro di una vita che si scioglie,
senza la geologia crudele e lenta di nascite e inganni.
Nell’apparire di foglie e giardini, nei discorsi delle bocche
che torna a fare del seme un rimpianto, c’è solo tortura.
Nell’abbandono, finito di generare il verde, di sputare
germogli (tutti figli di massacri e creazione) cade
l’impossibile, che inventa ciò che non ci rassomiglia.
lunedì 11 dicembre 2023
Poesie di August Strindberg (Elliot)
Buio è il poggio, buia è la casa – ma più buio ancora il suo piano interrato – sotterraneo, feritoie nessuna – È porta e finestra l’ingresso dello scantinato – E laggiù ancor più lontano nel buio Appare una dinamo che ronza, Tanto da mandar faville d’intorno alle ruote; Nera e orrenda, nascostamente Macina luce per la contrada intera.
Narratore, drammaturgo, poeta svedese.
Autore che nel corso della sua carriera, ha frequentato forme letterarie eterogenee e spesso in contraddizione fra loro.
Una
capacità straordinaria dal punto di vista linguistico e narrativo ha
comunque sempre informato l'opera di Strindberg, derivandogli da
esperienze di vita, dall'accesa insofferenza per le convenzioni
borghesi, e da una certa instabilità relativamente alle convinzioni
politiche.
Figlio di un piccolo commerciante e della domestica di
famiglia, cosa che gli avrebbe procurato un inestinguibile sentimento
d'inferiorità (che seppe esasperare fino a farne materia per la
costruzione di un mito personale su cui fondare la propria identità) fu
studente di lettere a Upsala (1867), successivamente supplente maestro a
Stoccolma e precettore privato in alcune famiglie. Tornò poi a
studiare, ma questa volta medicina (1868), fu un attore di scarsissimo
successo (1869), redattore di una rivista che trattava dei problemi
assicurativi a Stoccolma (1872), e ancora: allievo telegrafista a
Sandhamn (1873), collaboratore e reporter per le sedute parlamentari
nelle Dagens nyheter (1873), amanuense nella Biblioteca Reale (1874).
Si
sposò tre volte. La prima moglie fu Siri von Essen (dal 1877 al 1892);
la giornalista austriaca Frida Uhl (dal 1893 al 1894) la seconda, e
l'attrice Harriet Bosse (dal 1901 al 1904) la terza.
La fiera,
strenua opposizione all'ingessata società letteraria svedese del tempo
sfociò nella cosiddetta faida di Strindberg (1910-12), che lo obbligò ad
abbandonare per un periodo il paese.
L'interesse per le tematiche
sociali espresso in questo periodo non soffocò l'impegno di revisione e
rinnovamento del teatro, che sarebbe culminato nella fondazione
dell'Intima teater ("Teatro intimo"), attivo a Stoccolma dal 1907 al
1910. Questa vicenda comportò una tappa molto importante nella vita di
Strindberg, che accrebbe le proprie competenze nella storia del teatro,
nella tecnica di regia e nella recitazione.
S. fu attore, regista,
critico, drammaturgo, arrivando a una profondissima comprensione del
teatro in tutte le fasi del suo farsi.
domenica 10 dicembre 2023
sabato 9 dicembre 2023
L' argonauta del tempo di Giovanni Colasurdo (Il Ponte Vecchio)
L'Argonauta del Tempo si propone di riflettere sullo scorrere del tempo, sul viaggio esistenziale di ognuno di noi e più in generale sul cammino dell'umanità: un'intenzione non nuova nella esperienza dei poeti, spesso impegnati a investigare il mistero del Tempo nel suo svolgersi spesso inesplicabile tra attesa del futuro e memoria. Giunto tardi al bisogno di svelare a sé stesso la varietà e la ricchezza delle emo- zioni attraverso la parola della poesia, il libro rivela l'intenzione sperimentale dell'autore, in una ricerca della parola quanto più possibile aderente al mondo interiore. Il poeta stesso rivela uno dei momenti sorgivi della sua ricerca, quando confessa che l'esperienza del Cammino di Santiago - vissuta con acuta intensità emotiva sotto la specie di perfetta metafora della vita - ha dato il via a un susseguirsi di immagini e di scoperte capaci di toccare la vie profonde del suo essere ed esistere.
Urano vince il Premio Speciale della Giuria "Città di Latina" 2023.
Urano vince il Premio Speciale della Giuria "Città di Latina" 2023.
Esce Urano. Raccolta di versi. Laura è nata a San Benedetto del Tronto (AP), dove tuttora vive e lavora. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Bologna, è insegnante in una Scuola Secondaria di Primo Grado. Amante e cultrice fin dalla più tenera età della scrittura in versi, suoi testi sono stati premiati o segnalati in diversi concorsi letterari, tra gli altri: finalista al Premio Internazionale di Letteratura “Città di Como” 2019 nella sezione inediti; Premio “Lorenzo Montano” 2021, Menzione d’Onore con la raccolta inedita Acqua; Premio “Poesia Onesta” 2022 con la raccolta inedita Transizioni (miglior silloge marchigiana). Urano (Premio “Europa in versi” 2022) è la sua opera prima.
venerdì 8 dicembre 2023
giovedì 7 dicembre 2023
mercoledì 6 dicembre 2023
Il cimitero marino e altre poesie di Paul Valéry con la traduzione a cura di Rosa Anna Rita Costanzo (Edizioni Theoria)
In questa opera sono stati selezionati componimenti che ripercorrono tutta la produzione del poeta Paul Valéry, dai testi giovanili sino agl...
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Vittorio Sereni: la voce che cambia- Corriere TV : L’appuntamento fa parte di Lezioni di Poesia, un ciclo di incontri che intende proporre a...
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Studentessa e poetessa in musica, la mantovana Gavioli vince il premio “Ger...