"Per chi scrive storie all'asciutto della prosa - scrive Erri De Luca l'azzardo dei versi è il mare aperto... è che a cinquant'anni un uomo sente di doversi staccare dalla terraferma e andarsene al largo." L'acqua è l'elemento che domina, visivamente e allegoricamente, la prima metà del libro, ponendo le premesse per la più tellurica consistenza della seconda. Un'acqua che si presenta innanzitutto come elemento primordiale.
A CURA DI STEFANO DONNO VICE PRESIDENTE DELLA CASA DELLA POESIA DI COMO
giovedì 1 febbraio 2024
Luci nel cammino dei giorni di Francesco Canfora (Armando Editore)
Il titolo "Luci nel cammino dei giorni" vuole indicare quei momenti della vita nei quali, come improvvisamente illuminati tra le nebbie degli impegni quotidiani, ci poniamo le domande fondamentali sul nostro percorso umano. Le domande, pur essendo anche laiche, sono essenzialmente religiose, perché riguardano il nostro spirito, i nostri comportamenti e il mistero se esista o meno una vita, che prosegue dopo quella terrena. Le poesie qui riunite affrontano questi interrogativi con una visione di fede cristiana e si esprimono molte volte in forma di preghiera, perché il nostro cuore è inquieto e cerca, pur con dubbi e incertezze, un approdo sicuro nel quale poter trovare riposo.
Presentazione del libro "La casa della poesia" di Nuno Júdice su Zoom
Evento online su piattaforma Zoom
per accedere alla video troverete il link di accesso qui
Sulle pagine Facebook della Casa della Poesia di Como e de I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno saranno pubblicati 48 ore prima dell’incontro link e codice d’accesso all’evento on line su Zoom
Link 1
https://www.facebook.com/Casapoesiacomo
Link 2
L’autore dialogherà con Emilio Coco, traduttore dell’opera,
Stefano Donno, editore de IQdB Edizioni, Roberto Galaverni, critico letterario,
Laura Garavaglia, direttrice della collana “Altri incontri” e presidentessa de La Casa della Poesia di Como.
Modera l’incontro Antonia Depalma, saggista.
“Protagonista indiscussa della poesia di Nuno Júdice è la parola. Quasi non c’è poesia che non la contenga e con la quale il poeta alimenta le sue passioni, i suoi paradossi, le sue riflessioni. È essa che gli ispira le metafore e le allegorie più belle, con esse viaggia e riempie la sua valigia. Possono essere parole vecchie, relegate in un angolo del dizionario, ma quando le mette insieme, quando le unisce nel verso, risplendono di nuova luce. Ama le parole esatte, dure come gli oggetti che designano, parole che si uniscono e si sovrappongono a quelle già usate, che devasta, frantuma in sillabe, incendia, ne raccoglie i resti, gli aggettivi, gli avverbi, le preposizioni, per creare altre parole, perché la voce non si bruci e poco importa che le frasi perdano il senso, purché resti inalterato il nome delle cose. Come fa la casalinga con i panni che mette ad asciugare al sole, così fa il poeta con le parole, le attacca nel verso con le mollette, le spiana con il ferro della retorica, senza bruciarle, le sistema nel tiretto della strofa per poi tirarle fuori quando servono per fare o leggere poesia, ed esse seguono il loro percorso, sporcandosi col fango della strada, riempendosi della muffa delle case chiuse, respirando il sudore degli amanti. Si lavano, si asciugano e tornano a sporcarsi in continuazione perché fanno parte del mondo e della vita”. (EMILIO COCO)
Nuno Júdice è nato il 29 aprile 1949 a Mexilhoeira Grande, in Portogallo. Si è laureato in Filologia romanza all’Università di Lisbona e ha conseguito il dottorato nel 1989 con una tesi sulla letteratura medievale. Dal 1997 al 2004 è stato addetto culturale dell’Ambasciata portoghese a Parigi e direttore dell’Istituto Camões sempre a Parigi. È stato docente di Letteratura portoghese e francese presso l’Universidade Nova de Lisboa fino al 2015, quando è andato in pensione. Ha pubblicato studi sulla teoria della letteratura e sulla letteratura portoghese. Poeta e romanziere, è stato redattore letterario di Tabacaria, pubblicato dalla Casa Fernando Pessoa, e commissario per l’area della letteratura portoghese in rappresentanza della 49° Fiera del Libro di Francoforte, che aveva come tema il Portogallo. Le sue opere non riguardano solo la poesia e la narrativa, ma anche saggi, teatro, edizioni critiche e antologie. Dal 2009 è direttore di “Coló- quio-Letras”, rivista letteraria della Fondazione Calouste Gulbenkian. Tra gli altri premi, nel 2013 ha ricevuto il Premio di Poesia Reina Sofia per la poesia iberoamericana. In Italia, ha ricevuto i premi Europa in Versi nel 2016, Camaiore nel 2017 e Carlo Betocchi-Città di Firenze nel 2022.
Info link:
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2023/10/la-casa-della-poesia-di-nuno-judice.html
mercoledì 31 gennaio 2024
Gemello falso di Antonio Bux (Avagliano)
Un viaggio senza sconti nel mondo della psiche e della metamorfosi che mette al centro i temi del comportamento alimentare e la difficile gestione del corpo e della mente per chi, come l'autore, soffre di disturbi legati al cibo. Qui l'io narrante spesso si interroga sul senso del doppio. Ed è così che il gemello falso non è solo quella parte di sé che si perde o ritorna, ma anche quella personalità in ombra che spesso prende il sopravvento. I componimenti presentati in questo libro sono dunque al tempo stesso sia il simbolo del clone generato dalle due anime (quella buona e magra e quella cattiva e in carne), sia quella trinità sfiorata dal poeta per un istante verso la chiusa del libro, come a testimoniare, più di ogni altra cosa, l'importanza iniziatica dell'intero percorso di un'opera che si può ritenere il diario in versi di un'esistenza passata a esorcizzare il proprio specchio.
Pane del bosco. 2020-2023 di Chandra Candiani (Einaudi)
Una guida accessibile e autorevole a cos'è e a come funziona un «discorso», di particolare utilità per gli studenti che si occupano di linguaggio, comunicazione, scienze sociali e psicologia, e per tutti noi.
martedì 30 gennaio 2024
Amo le parole. Poesie 2017-2023 di Roberto Mosi (Giuliano Ladolfi Editore)
La raccolta di Mosi, una retrospettiva di ben sette anni di pubblicazioni dal 2017 al 2023, ci mostra come nel tempo il poeta abbia indirizzato la sua attenzione e il suo cuore verso un mondo carico di esaltazioni e sofferenze, di problematiche ambientali e logorii esistenziali, di fascini e leggende, di sapienza storica e abile documentazione, confermando di saper fare poesia a tutto tondo e sempre in modalità di stupore e leggerezza ma anche con profondità dialogiche di tutto rispetto come nel caso dei suoi "Dialoghi con Marcel Proust" e con personali gratificazioni emozionali come in "Orfeo in Fonte Santa" e "Sinfonia per San Salvi".
La pietra sul tempo di Sandro Buoro (Latorre)
I paesaggi e le cose, le case che crollano, i coppi, la pioggia che consuma, battendo il tempo sulle pietre… questa ultima raccolta del "poeta contadino" Sandro Buoro è piena di cose che soffrono. Un'atmosfera elegiaca la pervade, virgiliana. Vediamo e ascoltiamo le lacrimae rerum, le strida mute degli oggetti che lo specchio accomuna ai viventi nel loro "correre alla morte".
lunedì 29 gennaio 2024
Le volontà nobili di Imperatrice Bruno (Nulla Die)
"La penna di Imperatrice Bruno è una bocca, la bocca della poesia, che pulsa in lei come un vulcano in perenne promessa di eruzione. Non sorprenderà che i versi trattenuti a stento tra le pagine siano incandescenti, perché lo sono mente e corpo che li hanno generati: le parole scottano di vita già troppo vissuta, di pensieri e di azioni già troppo arsi dalla presuntuosa fallibilità umana. Eppure, si può ritardare la resa - si può quantomeno provare a farlo. Nella poesia, infatti, storia e speranza, con le parole di Seamus Heaney, possono rimare. A chi incontrerà questo libro l'autrice lascia direttive precise, «amabili e terribili», affinché il suo dono, violentemente sincero e sofferto, si compia pienamente: «panacea» indispensabile per garantire all'anima un futuro senza inganni." (Marco Sonzogni)
Il piede sulla Luna. Poesie 1980-2023 di Michele Arcangelo Firinu (Fermenti)
«Firinu si attiene a un nichilismo fecondo, professa un sarcastico rifiuto di ogni chiesa, dismette ideologie e certezze filosofiche consolatorie, rifuggendo da rassicuranti, stabili ripari nel quotidiano… In una prosodia battente, scandita in strofe che ammettono di frequente le rime, la scrittura si pronuncia contro, capace di una desolata simpatia per i vinti essa che è tra i vinti della storia: e dunque si fa quando irta, quando sprezzante, quando amaramente ironica, quando straniata, quando incline a cachinni, quando sganasciata in sbotti comici e in scatologiche impennate.» (Marcello Carlino)
domenica 28 gennaio 2024
Lingua di mezzo di Giuseppina Biondo (Interno Libri)
"Lingua di mezzo" è una raccolta di ottantadue poesie che pone al centro la lingua come linguaggio e la lingua come organo. Si susseguono così componimenti che usano la ə come vocale, il pronome personale di terza persona al plurale invece che al singolare, tutti, questi e altri, artifici oggetto del dibattito linguistico e grammaticale contemporaneo; e tante sono le poesie d'amore che giocano con la lingua come strumento ultimo del bacio. Anche laddove non si giunge al compimento di quest’ultimo, vi è una ricerca di comunicazione, tesa a sfruttare qualsiasi mezzo per unire le persone. Ciò acquista significato e diventa simbolo equivalente degli stessi mutamenti vocalici, grammaticali che tendono all’inclusività. L’autrice si muove così nel tentativo di trovare un equilibrio tra le esigenze contemporanee e la formalità di una lingua che rischia di essere arricchita o limitata dagli stessi espedienti.
Non ti arrendere. Poesie dal 2020 al 2023 di Marta Lucia Ghezzi (Gruppo Albatros Il Filo)
Le poesie di Marta Lucia Ghezzi si distinguono per la marcata affermazione del punto di vista dell’autrice, che non è una manifestazione individuale di pensiero, ma rimanda a una dimensione collettiva, conflittuale, politica. Esso è, soprattutto, prendere posizione. Per questo si può affermare che quella di Ghezzi è una poesia “partigiana”, che esalta la partecipazione nella sua triplice declinazione di essere parte, sentirsi parte e fare parte. E lo fa dal punto di vista di donna, femminista, di sinistra. Marta Lucia Ghezzi è nata a Marchirolo, in provincia di Varese, il 26 aprile 1941. Dopo il diploma magistrale si è iscritta a Roma a una Scuola di Servizio sociale e a Pedagogia. Ha lavorato al CMPP del Pontificio Ateneo Salesiano e all’ARCI (Associazione Romana Comunità Immigrati) a Roma. A Pavia nel 1963 è stata assunta all’ENAOLI (Ente Nazionale Assistenza Orfani Lavoratori Italiani) e, dopo lo scioglimento dello stesso Ente si è trasferita al Comune di Pavia in cui, col ruolo di dirigente ha lavorato fino al 2003 nei Servizi sociali promuovendo anche il servizio Pari opportunità. Dopo il pensionamento ha intensificato le attività di volontariato e di impegno politico, sociale e culturale in varie associazioni e movimenti (femministi, ambientalisti, pacifisti, politici e culturali). Ha scritto numerose pubblicazioni di poesia tra cui Io e Bianca, Giuditta e io, Poesie erranti, Insopprimibili oggetti/soggetti di desiderio.
sabato 27 gennaio 2024
Io. Una trentina di poesie, 2021-2023 Io. Una trentina di poesie, 2021-2023 di Carlo Eligio Mezzetti (Edizioni Iod)
Essendo un estimatore di whisky pregiati, potrei definire il mio lavoro poetico come il distillato sincero e genuino del vissuto, del visto, del sentito e del pensato… che a goccia a goccia ha stillato nel tempo della vita nei versi di questa raccolta, che non a caso ho intitolato con un “IO” attraversato da un graffio, da una ferita o feritoia (di fontaniana ispirazione), dai quali spillano e sgorgano insieme, in un solo condensato, l’essere, la persona, il senso, lo stile e i contenuti di ogni singola poesia. La poesia è per me la forma espressiva più personale e allo stesso tempo più pubblica che esista. La libertà è sempre stata la cifra del mio pensiero e (per quanto possibile) della mia vita, e inevitabilmente del mio scrivere. Non c’è menzogna in questi versi, talora sgradevoli, altre volte lirici, testimoni di chi è arrivato alla fine del mondo e ha ancora nostalgia dell’altrove. Lingua cruda, ma di elegante ironia, densa di citazioni nascoste, di sangue, merda, corpi stremati, cadaveri, macerie, fumo al carbon fossile, alta gradazione alcolica, amore e amicizia veri. Quindi, astenersi stomaci deboli…
Antologia della poesia giapponese. Testo giapponese a fronte. Vol. 1: Dai canti antichi allo splendore della poesia di corte (VIII-XII secolo) a cura di Edoardo Gerlini (Marsilio)
«Come acque che s'infrangono | alte contro le rocce | nel fiume Yoshino, | rapida irruppe in me | la passione d'amore.» – Ki no Tsurayuki
Fin dai primi contatti con l'Occidente la poesia giapponese non ha smesso di colpire l'immaginazione degli europei per via delle sue peculiari caratteristiche come la brevità dei componimenti, il costante riferimento agli elementi naturali, la particolare importanza data alla calligrafia, la sostanziale assenza di rima compensata dalla scelta di strutture ritmiche e prosodiche estremamente durature: caratteristiche queste spesso fraintese o deformate da una visione tipicamente orientalista ed eurocentrica di stampo novecentesco. Questo inedito progetto editoriale in tre volumi, corrispondenti al periodo antico (fino al 1185), periodo medievale (fino al 1868) e periodo moderno (fino alla fine del secolo scorso), si propone di selezionare e presentare sotto una nuova luce versi, canti e liriche prodotti in Giappone nell'arco di più di diciotto secoli. Un ricco apparato critico e il testo a fronte rendono questa antologia un prezioso strumento di studio e riferimento sia per l'esperto di culture dell'Asia orientale che per il semplice appassionato di poesia e letteratura mondiale.
Il primo volume dell'Antologia, Dai canti antichi allo splendore della poesia di corte (VIII-XII secolo), raccoglie più di trecento componimenti scaturiti dal pennello di circa un centinaio tra i più rappresentativi poeti dei periodi Nara (710-794) e Heian (794-1185). Le venti sezioni che compongono il volume corrispondono alle più importanti raccolte e antologie compilate nei primi secoli della storia della letteratura giapponese, come il Man'yōshū, il Kokinshū, il Kaifūsō, ma anche opere mai tradotte in italiano come il Kudai waka o lo Honchō monzui. Canti religiosi, struggenti poesie d'amore, elaborati giochi di parole e artifici retorici che diventeranno modello imprescindibile per tutta la successiva storia letteraria dell'arcipelago. Un'attenzione particolare è stata inoltre dedicata alla poesia in cinese composta da giapponesi, che rappresenta l'altra faccia di questa tradizione poetica, spesso sconosciuta al lettore europeo.
Olocausto di Luca Imperiale (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
“Un bel giorno – i giorni sono belli – mi sono svegliato dove non c’erano le mie finestre né i miei quadri, non c’era il crocifisso, il letto era un altro letto: non era un letto ma uno spazio simile ad una bara, uno spazio tra un legno sotto i piedi e l’altro legno sulla testa. Mi accorsi dopo pochi minuti che ero in compagnia di tanti fiati e nessun fiato riconosceva il suo proprio fiato e neppure il suo letto. Avevo un pigiama che non è mai stato mio, una magrezza che non è mai stata mia, un tatuaggio che non è mai stato mio – il mio corpo era il corpo degli altri che c’erano. Il prete recitava il rosario tutte le sere, il rabbino recitava le sue preghiere tutte le sere – insieme abbracciavano i cuori e le profonde ferite di noialtri. Seppi che era un prete, seppi che era un rabbino… lo seppi quando non tornarono mai più.” (Luca Imperiale)
Partono i treni, trasportano bestie – così rispondono i vampiri
a chi chiede loro chi c’è in quei vagoni.
Partono i treni,
nelle botteghe si dice della voglia di andare, nei pressi delle piazze
i mugugni si fanno strada – esiste la favola del binario, della stazione
dove ci si arriva per cenare insieme
se nella casa di legno c’è spazio per tutti…
e ci si fissa a vicenda, poi qualcuno scompare
Un racconto in versi, la sequenza delle immagini ci accompagna nell’incubo: il tragico viaggio verso l’olocausto scandito atto dopo atto, questo Olocausto di Luca Imperiale, l’autore è protagonista, come in una mimesi s’incarna in ciò che non ha conosciuto, si fa testimone e interprete del dolore, della rassegnazione e della speranza. I pensieri s’addensano e il lettore, anche lui, è chiamato all’atto della presenza, della condivisione come a partecipare a una preghiera. L’olocausto è stato (è nel suo ripetersi) un momento di sacralità, ma poco rimane nel presente di quella (necessaria) memoria, siamo chiamati oggi a celebrare una ritualità sancita, una ricorrenza svuotata di senso e tutti siamo soli, incapaci di reagire, piegati e senza speranza. (dalla nota di lettura di Mauro Marino)
Luca Imperiale è nato a Brindisi nel 1983. Vive a Sannicola, nel Salento. Nel 2015 si è iscritto all’istituto di scienze religiose di Lecce, l’ISSRM “Don Tonino Bello” conseguendo il titolo magistrale con una tesi “Tratti antropologici in Dostoevskij. Nell’inquieta sofferenza la libertà cristiana”. Ha “I giorni dell’ombra. Diario degli occhi disarmati” (Musicaos editore, 2020); ha curato “Danteide(e)” (5emme), raccolta di contributi scritti in occasione del 7ooesimo anniversario della morte di Dante Alighieri. Nel 2022 ha pubblicato, il poema “Il Balordo” per Spagine – Fondo Verri edizioni e il racconto in versi “Il tempo di Pinocchio” per Controluna. “Inquietudini” è il suo primo romanzo per i Quaderni del Bardo Edizioni. Nel 2024 sempre per la stessa casa editrice pubblica la raccolta in versi Olocausto
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Tutto è incontro di Giambattista Anastasio (La Gru)
La poesia è lo sparuto lume della candela: ci aiuta a convivere con il buio, benché non lo vinca, con la notte, benché non la disperda, ci aiuta a restare nella stanza, accettandone gli angoli oscuri, accogliendone il mistero. E in quel restare nella stanza semibuia, in quel permanere nella notte, in quella rinuncia a fuggire, consumiamo l'incontro più alto e sorprendente di tutti: l'incontro con noi stessi.
venerdì 26 gennaio 2024
Quarantanove poesie e altri disturbi di Cristina Alziati (Marcos y Marcos)
Con autenticità e maestria rari, Cristina Alziati coglie e trasmette “disturbi” riscattandoli in parole folgoranti.
giovedì 25 gennaio 2024
Corpuscoli di Krause di Fabiano Alborghetti (GCE)
Raccolta completamente diversa da ogni precedente pubblicazione, questa di Fabiano Alborghetti. Poeta solitamente di largo respiro, noto per i romanzi in versi, per la prima volta affronta la dimensione breve. Se fosse un romanziere, questi sarebbero racconti. È invece poesia, ma la limpidezza della lingua e la chiarezza della narrazione restano la sua cifra, riconoscibile e amata. Città, scavi archeologici, fisica quantistica, lutto, il mondo del lavoro, malattia, botanica. Non c'è ambito che viene escluso dalle sue storie ed ognuna eleva dal fango all'epica. Alborghetti non abbandona mai la sua vena più civile e profonda, intima: gli resta fedele facendo del sogno - e non solo della realtà sociale - una nostalgia ontologica, una nuova stagione creativa che brucia la realtà. La storia umana spesso inumana e impietosa, dove il tempo affretta e la cronaca parla sempre più dal fondo: per combatterne i disorientamenti, i contrasti, ecco lo spiraglio di un punto di domanda. Corpuscoli, sollecitazioni termiche e sensoriali che emergono. Sono un respiro. Forse una traccia. Le poesie di Fabiano Alborghetti sono storie. Ogni sua storia diventa poesia.
mercoledì 24 gennaio 2024
Lettere ad Amelia Rosselli con altre lettere familiari e prime poesie (1915-1951) di Alberto Moravia (Bompiani)
Alberto Moravia era legato per nascita ai fratelli Rosselli: Carlo e Nello, assassinati in Francia su mandato del fascismo italiano. Con loro, suoi cugini, e con tutta la famiglia Rosselli, in particolare con la zia Amelia, Moravia intratteneva un costante carteggio, qui raccolto con circa 60 lettere. Molte sono state scritte da Moravia durante la degenza al sanatorio di Cortina e testimoniano della sua sensibilità di adolescente e della formazione letteraria e culturale nel periodo della lunga convalescenza. Quel che ne emerge, insieme ad altre lettere famigliari e ai primi esercizi poetici, è un vero e proprio ritratto dello scrittore da giovane - quando già letture e interessi facevano presagire il futuro di grande scrittore che di lì a poco lo aspettava.
martedì 23 gennaio 2024
lunedì 22 gennaio 2024
Perché tu ami di Maria Bennett (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
“Il libro di Maria Bennett ha una fragranza floreale e una completezza culturale e cultuale, che ingloba, per esempio, misticismo di Rumi e tradizione poetica di Wordsworth, e che cita e celebra anche voci femminili come quella di Tillie Olsen. In un oceano sensorialmente molto ricco, la poetessa e il suo doppio - personaggio si sente, dice e vive così:
“navigo
leggera
come un cigno
in
bilico tra ricordo e attesa”.
Tra i versi di
Bennett si fluttua tra menzioni di artisti e personalità come Anna Pavlova,
Pablo Neruda, Buddha, Confucio, Montessori, Dante, fino ai supereroi come Wonder
Woman e dichiarazioni d’amore spontanee all’“altro” e a una vita e una sé
stessa che negli occhi dell’altro trova di volta in volta sfumature per
riconoscersi, amarsi, procedere con la condivisione di sensazioni, tra studio e
sentire... In una accoglienza morbida e in cui l’affetto e l’intelligenza
pulsano insieme, nell’integrità della persona.
“Mi chiedo cosa
tengo stretto
quando
tengo stretto
te”.
Questo è un libro
musicale e ‘narrativo’, che assume le voci di varie donne che sono una, di una
donna che possono essere molte, ognuna col proprio sentiero, sentire, percorso,
ruolo - a volte consapevolmente vissuto, a volte subito o scelto da ‘altri’. La
musica è soprattutto il Jazz, evocato e amato come colonna sonora di una vita
al femminile, attraverso Lester Young, Miles Davis, Red Gardland (pianista,
anche di Miles Davis), John Coltrane, Luis Armstrong. C’è anche Leonard Cohen e
la ‘magica’ città musicale di New Orleans. I suoi versi mi riportano, sia per
contrasto formale, sia per affinità nella ricerca di un ‘qui e ora’ nella
semplicità del vivere, a questi: “Ieri/canzone/domani/discorso/oggi/tempo/adesso/presente”.
E “…ma/tra muri/di pietra serena/tocco mani d’acqua...”, cioè i versi di
Cristina Balzaretti, dal libro bilingue Amo a te, da me tradotto in
spagnolo per LietoColle. Nella poesia di Bennett abbiamo la prova che si possa
viaggiare tra continenti, culture, ma anche tra libri e nei meandri di se
stesse, nel proprio quotidiano mutare, e anche in ogni gesto quotidiano, con i
sensi spalancati. Ho scelto come copertina un quadro (originariamente
realizzato sopra il pianale di una macchina da cucire Singer) di Patrizia
Minardi, brindisina, dal momento che trovo traduca in immagini, così come io ho
tradotto in italiano dall’inglese i versi di Maria Bennett - dalla sua silloge
originale Because you love, (Cross Cultural Communications, New York
2011)”. (dalla prefazione di Annelisa Addolorato)
L’autrice
- Maria Bennett è statunitense. È giornalista, poetessa e traduttrice dallo
spagnolo e dal portoghese. Ha lavorato come Docente universitaria, assistente
di Inglese e di ‘Inglese come seconda lingua’ durante gli ultimi quarant’anni
presso le Università di New York, presso l’Università dello Stato di New York e
il College della Comunità di Westchester. Ha conseguido una laurea in Inglese
presso la State University di New York, un Master in Letteratura Comparata
presso la Penn State University, e un PhD presso la City University di New
York. La sua tesi di dottorato è successivamente apparsa come libro (Peter Lang
Press) intitolato The Unfractioned Idiom: Hart Crane and Modernism. Suoi
scritti sono apparsi sulle pagine di: New York Daily News, Utne
Reader, Westchester Magazine, Epicurean Magazine, Crab
Creek Review, Esprit and Nexus presses. Ha pubblicato la silloge
poetica Because You Love (di cui questo libro, ovvero Perché tu ami, è
la traduzione italiana). Inoltre è curatrice e traduttrice dei libri My
Voice Seeks You (silloge di Annelisa Addolorato, Cross Cultural
Communications Press) e This Circular Dream (silloge di Saeed Hooshangi,
Feral Press). Attualmente è mentore di studenti, all’interno del programma di
sviluppo di New York “Partner nell’educazione”, un’organizzazione che si occupa
di facilitare l’ingresso al College di giovani provenienti da situazioni di
disagio socio-economico.
La curatrice e traduttrice
Annelisa Addolorato, Alias ANNE, nata in Italia e cresciuta in Spagna.
Artista internazionale, titolare del marchio italiano Navigli Poetry Slam.
Lingue principali: italiano, spagnolo, inglese.
Mission: Benessere umano, sociale, globale, chang; pratica di scrittura,
poesia, t’ai ch’i, shao lin. Poesia e Ch’i, scrittura, meditazione in
movimento, scrittura e luce (v. fotografia), metodologia a apprendimento ludico
per infanzia & età adulta; sostenibilità ambientale, ecologia, condivisione
pacifica di saperi, valori culturali e umani, coesistenza ecosistemica,
educazione alla pace e alla cultura nazionale e internazionale. Ch’i Kung. Sue
poesie, audiolibri, scritti di narrativa e sull’arte sono presenti anche on
line e tradotti in molte lingue. Scrive post di attualità e poesia PAESAGGI
DELL’ANIMA. PAESAGGI DEL SUD (nella rivista on line Il pensiero mediterraneo);
scrive i post mensili della sua rubrica LA SPAGNA IN LETTERE (blog LPLS).
Istruttrice Esperta e praticante di Kung Fu Chang (Acsi). Phd in Letteratura
spagnola (Università di Complutense, Madrid).
Contatti:
Instagram: Anne Addolorato
FB: www.facebook.com/laformadellatigre
L’autrice
della immagine di copertina
Patrizia
Minardi, pittrice pugliese che risiede a
Brindisi, in arte conosciuta come Patnaïf. Spumeggiante, fa del naïf la cifra
del suo lavoro. Dopo aver sperimentato svariate tecniche e stili, giunge alla
pittura del cuore, quella naïf, in una rielaborazione personale e creativa. Dal
1992 la troviamo in varie mostre collettive e personali con esperienze anche
nel mondo della scenografia, in giro per l’Italia. Vincitrice di vari premi,
incluso uno sull’isola di Capri. I suoi dipinti e le sue creazioni sprigionano
vitalità, sorrisi, luce e amore per la vita. Possono anche narrare la sua
interiorità, ricordi, magia, dolori e speranze. Nei social, contatto: Patrizia
Minardi bijoux & naif.
Info link
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2024/01/perche-tu-ami-di-maria-bennett.html
Mail – iquadernidelbardoed@libero.it
domenica 21 gennaio 2024
sabato 20 gennaio 2024
venerdì 19 gennaio 2024
DOMANI 20 GENNAIO 2024 Antonella Rizzo autrice del libro L'ora del sole medio al C.I.Q - Centro Internazionale di Quartiere di Milano
Antonella Rizzo autrice per i Quaderni del Bardo Edizioni del libro L'ora del sole medio, presenta il volume Sabato 20 gennaio 2024 ore 17,30 presso il C.I.Q - Centro Internazionale di Quartiere sala bianca, via Fabio Massimo 19 Milano (fermata Porto di Mare - metro gialla) Dialoga con l’autrice Riccardo Giuseppe Mereu (poeta e performer). I versi danzati saranno a cura di Veronica Lonedo, le letture di poesia teatrale di Paola Pauline Leone, e le foto di Nicola Molaro
L’ora del sole medio: raccolta di apocalissi minime (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) - “L’ora del sole medio è il momento della scrittura senza ombra durante il quale è impossibile nascondersi. È la fine di ogni fine, un’apocalisse di luce in cui i dettagli sono al pari del tutto e dicono di più. La raccolta è la resa di uno stato di fine che si ripete ogni giorno, all’ora del sole medio.
(Antonella Rizzo)
(…) I poeti sono come gli angeli, non cambiano mai, è la tonalità del canto a cambiare con la forma del mondo. Nell’ora del sole medio ci sono solo naufraghi e migranti in lento movimento, impiccagioni, mute di cani rabbiosi, terra secca e raccolti perduti. C’è una guerra, lontana o forse vicinissima, c’è il segno di qualcosa che ha colpito i corpi con l’ineluttabile e cieca democrazia del male e del dolore. Non c’è ombra, tutto è luce accecante. (…) Ignazio Licata
(…) L’essenza di questo lavoro si rivela come una disamina della verità, di uno sguardo interiore in grado di leggere noi stessi non tramite il riflesso, ma attraverso la lente della distanza. Come se non ci riguardasse, come se non ci appartenessimo e, al contempo, come se fosse l’unico modo possibile per potersi appartenere davvero, per raggiungere la consapevolezza di ogni passo che tracciamo o abbiamo tracciato (…). Dario Talarico
Antonella Rizzo, nata nel Salento, vicino a un limone dai frutti neri, compie studi classici e umanistici. Approda alla ricerca accademica che lascia per una scelta di indipendenza. Dopo un lungo dialogo con il Senegal e con le comunità migranti, arriva a Milano dove insegna in scuole di periferia, scrive poesia e continua il suo lavoro di ricerca sulle identità plurali, diasporiche, che ammira come paesaggi.
Riccardo Giuseppe Mereu (Carbonia, 1° giugno 1971) si laurea a Cagliari in Giurisprudenza. Dal 2014 vive a Pavia, dove consegue il Master universitario “Professioni e Prodotti dell’Editoria” con la tesi Poesia visiva. Storia di parole e immagini. Partecipa a reading, a Poetry Slam, a rassegne di poesia e di arti visive e performative. Ha vinto una borsa di studio per la V edizione del Festival Poesiæuropa (Isola Polvese, 30 maggio-3 giugno 2023) con un lavoro sul rapporto tra Utopia, di Thomas More, la poesia, la natura e la ricerca della riunificazione della cultura scientifica e di quella umanistica. Studia dal 2021 con l’attrice, vocal e acting coach Maria Carolina Nardino. Presenta in una prova aperta, il 23 settembre 2023 a Milano, presso “Portiamo il teatro a casa tua”, di Mariagrazia Innecco, il suo primo monologo lungo dal titolo Noi? Tutte le idee nascono utopie, che replica il 19 novembre, sempre a Milano, presso la Sala Appartamento del Teatro Franco Parenti, all’interno della programmazione di Bookcity. Tra le sue pubblicazioni, la silloge L’acqua è seminale (IQdB Edizioni, 2018), a cura di Elisa Longo, edita in e-book. Suoi testi sono apparsi su riviste digitali e cartacee, altri in antologie.
Info link
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2023/10/lora-del-sole-medio-raccolta-di.html
Il cimitero marino e altre poesie di Paul Valéry con la traduzione a cura di Rosa Anna Rita Costanzo (Edizioni Theoria)
In questa opera sono stati selezionati componimenti che ripercorrono tutta la produzione del poeta Paul Valéry, dai testi giovanili sino agl...
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Vittorio Sereni: la voce che cambia- Corriere TV : L’appuntamento fa parte di Lezioni di Poesia, un ciclo di incontri che intende proporre a...
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Studentessa e poetessa in musica, la mantovana Gavioli vince il premio “Ger...