A CURA DI STEFANO DONNO VICE PRESIDENTE DELLA CASA DELLA POESIA DI COMO

A CURA DI STEFANO DONNO VICE PRESIDENTE DELLA CASA DELLA POESIA DI COMO

venerdì 16 febbraio 2024

Oggi Venerdì 16 febbraio 2024, ore 18.30 Presentazione del libro "La casa della poesia" di Nuno Júdice

 Evento online su piattaforma Zoom

per accedere alla video troverete il link  di accesso qui

https://www.lacasadellapoesiadicomo.com/post/16-02-24-presentazione-del-libro-la-casa-della-poesia-di-nuno-j%C3%BAdice

 

Sulle pagine Facebook della Casa della Poesia di Como e de I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno saranno pubblicati 48 ore prima dell’incontro link e codice d’accesso all’evento on line su Zoom

Link 1

https://www.facebook.com/Casapoesiacomo

Link 2


L’autore dialogherà con Emilio Coco, traduttore dell’opera,

Stefano Donno, editore de IQdB Edizioni, Roberto Galaverni, critico letterario,

Laura Garavaglia, direttrice della collana “Altri incontri” e presidentessa de La Casa della Poesia di Como.

Modera l’incontro Antonia Depalma, saggista.

 

“Protagonista indiscussa della poesia di Nuno Júdice è la parola. Quasi non c’è poesia che non la contenga e con la quale il poeta alimenta le sue passioni, i suoi paradossi, le sue riflessioni. È essa che gli ispira le metafore e le allegorie più belle, con esse viaggia e riempie la sua valigia. Possono essere parole vecchie, relegate in un angolo del dizionario, ma quando le mette insieme, quando le unisce nel verso, risplendono di nuova luce. Ama le parole esatte, dure come gli oggetti che designano, parole che si uniscono e si sovrappongono a quelle già usate, che devasta, frantuma in sillabe, incendia, ne raccoglie i resti, gli aggettivi, gli avverbi, le preposizioni, per creare altre parole, perché la voce non si bruci e poco importa che le frasi perdano il senso, purché resti inalterato il nome delle cose. Come fa la casalinga con i panni che mette ad asciugare al sole, così fa il poeta con le parole, le attacca nel verso con le mollette, le spiana con il ferro della retorica, senza bruciarle, le sistema nel tiretto della strofa per poi tirarle fuori quando servono per fare o leggere poesia, ed esse seguono il loro percorso, sporcandosi col fango della strada, riempendosi della muffa delle case chiuse, respirando il sudore degli amanti. Si lavano, si asciugano e tornano a sporcarsi in continuazione perché fanno parte del mondo e della vita”. (EMILIO COCO)

Nuno Júdice è nato il 29 aprile 1949 a Mexilhoeira Grande, in Portogallo. Si è laureato in Filologia romanza all’Università di Lisbona e ha conseguito il dottorato nel 1989 con una tesi sulla letteratura medievale. Dal 1997 al 2004 è stato addetto culturale dell’Ambasciata portoghese a Parigi e direttore dell’Istituto Camões sempre a Parigi. È stato docente di Letteratura portoghese e francese presso l’Universidade Nova de Lisboa fino al 2015, quando è andato in pensione. Ha pubblicato studi sulla teoria della letteratura e sulla letteratura portoghese. Poeta e romanziere, è stato redattore letterario di Tabacaria, pubblicato dalla Casa Fernando Pessoa, e commissario per l’area della letteratura portoghese in rappresentanza della 49° Fiera del Libro di Francoforte, che aveva come tema il Portogallo. Le sue opere non riguardano solo la poesia e la narrativa, ma anche saggi, teatro, edizioni critiche e antologie. Dal 2009 è direttore di “Coló- quio-Letras”, rivista letteraria della Fondazione Calouste Gulbenkian. Tra gli altri premi, nel 2013 ha ricevuto il Premio di Poesia Reina Sofia per la poesia iberoamericana. In Italia, ha ricevuto i premi Europa in Versi nel 2016, Camaiore nel 2017 e Carlo Betocchi-Città di Firenze nel 2022.

 

Info link:

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2023/10/la-casa-della-poesia-di-nuno-judice.html


giovedì 15 febbraio 2024

Visualcontainer TV – Videoart online distribution

Visualcontainer TV – Videoart online distribution

Diletta D’Angelo, Defrost (Interno Poesia)

 La foto di un vitello da allevamento apre il testo, segue una poesia fuori sezione che introduce ad un personaggio, a un nesso. Si parla di Phineas Gage: operaio statunitense traumatizzato cranico a seguito di un incidente. Attraverso Gage e le sue vicende Diletta D’Angelo costruisce un parallelismo tra personaggi umani e animali, vicende rimosse e richiamate alla memoria, ambientazioni interne ed esterne alla casa. «Più che una raccolta di testi», come sottolinea Carmen Gallo, «il percorso disegnato dalle quattro sezioni di poesie e prose, ricche di rimandi interni, si presenta come un’ossatura compatta e riconoscibile. A questa è demandato il compito di tenere insieme i pezzi di un racconto straniante e allucinato, di arginare in una gabbia figurale una materia umana altrimenti indicibile». Con «una struttura metrica a dir poco perfetta», come afferma Alberto Bertoni nella sua nota al testo, “Defrost” di Diletta D’Angelo è un’opera prima di poesia con una maturità espressiva originale e potente.




mercoledì 14 febbraio 2024

A prezzo di parole. Poesie e prose di Amedeo Giacomini (Quodlibet)

 I due libri di Amedeo Giacomini, qui raccolti insieme a un’importante silloge di poesie inedite, rappresentano, Presumût unviâr per la poesia e L’arte di andar per uccelli col vischio per la prosa, due vertici della letteratura del Novecento. Nel primo, Giacomini, certamente il massimo poeta friulano della sua generazione, ci ha lasciato «lo splendido canzoniere della senilità presagita» (Isella), una sorta di appassionata resa dei conti di una vita con se stessa, in cui il tempo dell’uomo e quello della natura sembrano intrecciarsi e sospendersi a vicenda. Nel secondo, L’arte di andar per uccelli col vischio – che evoca nel titolo e nelle illustrazioni il prezioso trattato medievale di Federico II su L’arte di cacciare gli uccelli col falco – è la lingua italiana a esibire la sua immanente contemporaneità con tutti i suoi tempi, in una prosa che, per ricchezza e originalità, può reggere al paragone con quella delle Operette morali leopardiane, che Giacomini evoca esplicitamente nell’esergo.




martedì 13 febbraio 2024

Fogli come foglie di Giuseppe Cuschera (EDIZIONI ALE)

 "Le orme cingolate, lasciate dalle pale meccaniche del sapere di mercato su scavi letterari clandestini, riducono l'opera di non insigniti poeti in minuscoli frammenti quasi mai ricomposti: quelli che ancora proponiamo sono i resti di poesie perdute, attraversate da vicissitudini culturali, ombre fra i grandi. (i soli a essere sempre citati). Il resto, è un emergere di trascurabili cocci, lontani dai canali di captazione delle politiche di fatture e ricavi. Eppure, oggi più che mai, questi semplici versi ci provano ancora, ad alimentare di liquidi potabili il bevaio povero di interessi. L'unica forma di conoscenza che li anima è l'avventura personale. Chissà se ogni raccolta poetica si trasformerà in una piccola montagna e ogni poesia una sua propaggine con gibbosità varie che si alternano, digradando da verso a verso. Se così fosse, potremmo vederla emergere in una turrita elevazione fra selle culturali dai vividi fianchi scoscesi, sparsa fra pensieri e autori disconnessi fra loro. Incredulo, qualche poema di pochi autori, che prima giacevano dissepolti fra pietrame dirupato, a volte risale con difficoltà, anelante l'interesse pubblico. E qualche curioso ne affronta la fatica. Però, come fiammate di paglia, sillogi come questa, che ancora si trovano allo stato di naturale giacitura, vengono poste su un pericoloso piano inclinato e abbandonati ad un destino di incertezza, se non addirittura poste in blocco su pendii e con un calcio fatte velocemente precipitare. Ma noi siamo dissetanti piccole cisterne di poesia, siamo eremiti di cenobi abbandonati, sparse capanne di canne e fango. Non mai ci arrendiamo, come ben si vede. E continueremo a costruire torri di difesa, di tipo "sceo", ad ostacolare chi ostacola la piccola cultura minore. Emblemi nella nebbia. Foglie verdi primaverili. Foglie in autunno..." (Proemio di Giuseppe Cuschera).




La poesia storta di Gioia Salvatori racconta la vita - Luna Nuova

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Incontri di poesia “Think Poetic” organizzati da AVO Roma e ASL Roma 1 – CSV Lazio

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Poetry Slam: quattro nuovi appuntamenti di poesia performativa a Firenze

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“Cose chiuse fuori”: a Udine la poesia diventa ricerca con Marco Giovenale - Messaggero Veneto

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Poesia per viaggiare, il concorso "Toto vive" in ricordo di Antonio Currà - Il Cittadino di Monza e Brianza

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Quando la poesia si fa immagine: 42 artisti per ricordare una rivista - la Repubblica

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lunedì 12 febbraio 2024

Trame itineranti. Nuova ediz. di Alessandra Cotoloni (Dragorosso Editore)

 La vita è un intreccio di tanti incontri, relazioni, sentimenti . Ogni persona che incrociamo è quello stesso filo di cui parlavano le Parche, un filo che si intreccia con il nostro e dalla cui orditura nasce la Trama della nostra stessa vita. Una trama itinerante perché la vita è un vortice dinamico, un flusso che oscilla nello spazio regalandoci pensieri, sensazioni e sentimenti.




Lettere nella storia: la corrispondenza di Emily Dickinson

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MEL: presentazione nuovo libro di poesie di Edoardo Comiotto / Vallata - Zumellese / Homepage - L'Azione

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Bormio: serata di poesia con Giuseppe Rainolter | INTORNO TIRANO

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“La stanza del tempo”: la poesia intima e civile di Franco Brescia - CatanzaroInforma

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Manon Lescaut, una donna (e una poesia) abbandonata - Treccani - Treccani

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sabato 10 febbraio 2024

Medusa suite & PerseuSuite. Testo francese a fronte di Sheila Concari

 Il mito di Medusa assume le sembianze di un corpo fatto d'acqua e di pietra governato dalle leggi del sonno: diario di una metamorfosi noir e romantica. "La poesia che esprime quello che non si può normalmente esprimere: un tuffo nell'inconscio collettivo e personale. Un viaggio strano che ci permette di aver accesso agli affetti e alle emozioni rimosse in una specie di ipnosi catartica. Fa proprio impressione" (Thilde Barboni). Incontriamo poi Perseo dopo aver ucciso Medusa: l'ossessione della paternità, della maternità, dell'omicidio, la perdita delle coordinate della sua vita e della vita. "Cosa dunque è possibile? Solo l'oblio, e cantato in versi alti e supremi, e soprattutto contraddittorio: è bene obliarsi? O è un inganno ordito da non si sa chi, forse da centinaia di occhi che si schiacciano, serpi che schizzano, madri che necano, negano, scompaiono? Rispondere con una razionalizzazione è come non aver capito che siamo al di là di ogni ragionevolezza. Se perdersi è incistato nel nome, allora chi è perso è prima e dopo, è tutto, è PerseuSuite." (Roberto Giugliucci).




venerdì 9 febbraio 2024

LA MOSTRA ITALO-POLACCA “COMPLEANNO” ALLA FONDAZIONE PALMIERI DI LECCE DEDICATA A WISŁAWA SZYMBORSKA

 L'esposizione internazionale itinerante , ideata e organizzata  dai curatori Daniela Gilardoni (La Casa delle Artiste di Milano) e Leszek Żebrowski (Galeria Labirynt di Cracovia), che ha visto esposti, dal 13 al 22 ottobre 2023, opere e video di ventisei  artisti, tra polacchi e italiani, alla galleria (della Zona 6 del Comune di Milano )  Ex Fornace Gola sul naviglio Pavese,  sarà accolta come seconda tappa nella sede della Fondazione Palmieri di Lecce presso l'antica chiesa  di San Sebastiano, vicolo dei sotterranei, dal 9 al 18 febbraio 2024.

Il progetto itinerante è patrocinato dall'Associazione Odin Innovation Forum di Cracovia , in sinergia con   l'Associazione   La Casa Delle Artiste di Milano e con il patrocinio del Adam Mickievicz Institute co-finanziato dal Ministero della Cultura Polacco, del Consolato Generale di  Polonia a Milano, del Consiglio Zona 6 del Comune di Milano, della Città di Lecce, dell’Associazione Famiglie Combattenti Polacchi in Italia, e il fattivo sostegno a Lecce dell'editore Stefano Donno de IqdB, in occasione del centenario della poetessa Wisława Szymborska , premio Nobel per la letteratura 1996. La mostra “COMPLEANNO”-Tanto mondo tutto in una volta  ("Birthday" - So Much at Once world from all over the world), dedicata e ispirata al suo lavoro è   inclusa nel programma ufficiale degli Eventi dell'Anno, anche dalla Fondazione Wisława Szymborska di Cracovia.

 

Espongono : 

per la Polonia  Jacek Balicki,  Aleksandra  Zuba-Benn, Magdalena Cywicka,  Dariusz Stanisław Grabowski, Jerzy Plucha,  Marek Pokrywka, Maria Luiza Pyrlik, Antonina Janus-Szybist , Anna Śliwińska ,Jolanta Więcław, Grzegorz Wnęk, Joanna Zemanek, e Teresa M. Żebrowska.

Per l'Italia: Alessandra Bisi. Enzo Briscese,  Andia Asfar Keshmiri, Cinzia Fantozzi, Cristina Gentile, Daniela Gilardoni, Giulia Lungo, Gabriella Maldifassi, Raffaella Pinna, Paola Scialpi, Maria Luisa Simone De Grada, Vittorio Tonon, Paola Valori, Monica Mastelloni

 

Durante il vernissage (9 febbraio 2024 ore 18,00) godremo anche di letture filmati e approfondimenti sulla  vita e le opere di Wisława Szymborska da parte dei curatori e delle poetesse Annelisa Addolorato, Lidia Caputo, Simona Cleopazzo, Marilena Cataldini, Maria Grazia Palazzo, Daniela Palmieri, Stefania Ruggieri e Stefania Zecca*. Saranno presenti il console onorario di Polonia a Brindisi Giuseppe Acierno, l’editore Stefano Donno (I Quaderni del Bardo Edizioni)  e l’Assessore alla Cultura del Comune di Lecce Dott.ssa Fabiana Cicirillo. La terza tappa si terrà in Polonia a Dębica  in maggio.

 

La mostra " COMPLEANNO”-Tanto mondo tutto in una volta  ("Birthday" - So Much at Once world from all over the world)" esplora il rapporto tra la poesia di Wisława Szymborska e l'arte contemporanea. La poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996, è stata una figura di spicco della letteratura mondiale del XX secolo. La sua poesia, caratterizzata da un'ironia sottile e da una profonda sensibilità, esplora temi universali come l'amore, la morte, la natura e la condizione umana. L’esposizione d’arte  si propone dunque, di creare un dialogo tra l'opera di Szymborska e le opere di artisti contemporanei polacchi e italiani, un vero e proprio dialogo tra due mondi, tra due forme espressive apparentemente distanti possano dialogare e arricchirsi reciprocamente.

 La curatrice Italia

Daniela Gilardoni - Membro Direttivo de La Casa delle Artiste di Milano     

 

* Simona Cleopazzo ha pubblicato “Bikaloro, la scelta consapevole”, “Donne di Pace” (2007), “La parola alle Donne” (2008); “L’essenziale è invisibile agli occhi” (2008) e altri instant book a tema femminista. Poi i romanzi “Tre noci moscate nella dote della sposa, Lupo editore” (2012), "Irene e Frida, Musicaos editore" (2016), "Questi giorni, Sensibili alle foglie" (2020). Laureata in Filosofia si occupa dei progetti: laboratori di scrittura Parole, segni, svolazzi, percorso di lettura sul femminismo Dal Pianto al Canto, laboratorio di scrittura c/o casa circondariale Borgo San Nicola Lecce, curatrice collana Prose Minime Collettiva Edizioni Lecce curatrice rassegna libri c/o Nasca, il teatro Lecce, addetta/biblioteca Ogni Bene Lecce

 

Stefania Ruggieri (1963), meridionale di Puglia. Ha pubblicato i libri di poesia Rosso di fragola (Congedo, 1994), Sotto un sole che mai muore (MilellaSpaziovivo, 2013), L’anima (pulcino-elefante, 2017), La luce non è spenta il varco non è attivo (Lietocolle, 2019), Ogni possibile preghiera (Collettiva, 2020). Alcune poesie sono apparse su Nuovi argomenti.

 

Stefania Zecca, 1978. Nata a Lecce dove vive. Pubblicista giornalista. Dal 2022 cura, insieme a Simona Cleopazzo, la collana di poesia “Prose minime” e l’ufficio stampa della casa editrice Collettiva Edizioni.                                           

 

Maria Grazia Palazzo è nata nel 68, a Martina Franca (Ta), vive a Monopoli (Ba) dal 2006, dove si sono rotte le acque della poesia. Ha esercitato la professione di avvocato, per oltre vent’anni. Con l’arrivo di Amit dall’India nel 2014 è diventata mamma adottiva e nel 2015, con la seconda laurea in Scienze Religiose, è entrata nel mondo del super precariato della scuola.

Pubblicazioni in poesia:

Azimuth (LietoColle, 2012); In punta di piedi (Terra d’ulivi, 2017); Pi Greco, piccolo e-book, (Stefano Donno, 2017); Andromeda (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, 2018). Altre poesie sono uscite in collettanea per altre case editrici e su siti web.

 

Annelisa Addolorato, Alias ANNE, nata in Italia e cresciuta in Spagna. Artista internazionale, titolare del marchio italiano Navigli Poetry Slam. Lingue principali: italiano, spagnolo, inglese. Benessere umano, sociale, globale, chang; pratica di scrittura, poesia, t’ai ch’i, shao lin. Poesia e Ch’i, scrittura, meditazione in movimento, scrittura e luce (v. fotografia), metodologia a apprendimento ludico per infanzia & età adulta; sostenibilità ambientale, ecologia, condivisione pacifica di saperi, valori culturali e umani, coesistenza ecosistemica, educazione alla pace e alla cultura nazionale e internazionale. Ch’i Kung. Sue poesie, audiolibri, scritti di narrativa e sull’arte sono presenti anche on line e tradotti in molte lingue. Scrive post di attualità e poesia PAESAGGI DELL’ANIMA. PAESAGGI DEL SUD (nella rivista on line Il pensiero mediterraneo); scrive i post mensili della sua rubrica LA SPAGNA IN LETTERE (blog LPLS). Istruttrice Esperta e praticante di Kung Fu Chang (Acsi). Phd in Letteratura spagnola (Università di Complutense, Madrid).

 

Lidia Caputo, laureata cum laude sia in Lettere Classiche che in Lingue e Letterature Straniere, all’Università degli Studi di Lecce, ha ricoperto la cattedra di ruolo di Materie Letterarie e Latino in vari Licei del Salento. Dopo aver conseguito il Dottorato in “Etica e Antropologia. Storia e Fondazione” all’’Università degli Studi del Salento, ha collaborato con la Cattedra di Filosofia Morale e in seguito con la Cattedra di Filosofia Teoretica presso la stessa sede universitaria. Attualmente è docente di analisi testuale nei seminari di Letteratura Italiana della Facoltà di Lingue e letterature Straniere dell’Università “Aldo Moro” di Bari.

Molteplici sono i suoi interessi, nell’ambito della cultura classica, delle letterature comparate, della drammaturgia ha pubblicato: Il Mito e la donna in Bertolt Brecht e Cesare Pavese, La Mongolfiera, Cosenza, 2001; Gerusalemme – il giardino di Miriam e Salman, La Mongolfiera, Cosenza, 2003; La rappresentazione mitologica del “ doppio” e del “ molteplice” nei “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese, in Atti del Convegno internazionale delle Università Croate, Dubrovnik, 8-11 sett. 2004.

 

In ambito filosofico si è dedicata alla ricerca fenomenologica, in primis sul tema dell’intersoggettività, tra le pubblicazioni: Coscienza e intersoggettività nella fenomenologia di Edmund Husserl, saggio filosofico. Casa Editrice Pensamultimedia, Lecce-Brescia, 2012; Aspetti Intersoggettivi nelle “ Meditazioni Cartesiane” di Husserl, in: Atti del Convegno “Libertà e Responsabilità del Vivere”, Edizioni del Messaggero di Padova, 2011; Intersoggettività e comunicazione nei primi scritti husserliani (1890-1908), in “Idee” nuova serie, anno II n. 3, Lecce, 2012; “La lirica d’amore nella produzione poetica di Erminio Giulio Caputo” all’interno del Convegno nazionale A.N.PO.S.DI. , Gallipoli, 20-24 ottobre, 2022. Collabora con la rivista on line “Il Pensiero mediterraneo” dove ha pubblicato L’attualità dell’amore nelle opere di Max Scheler. Per i tipi di Albatros ha pubblicato la silloge Come Fanciulla, 2021

 

Daniela Palmieri è proprietaria dell’omonima libreria, una delle più antiche di Lecce. Ha scritto “La Cerva” per Besa Editrice “Parole in prestito”e “Con tutto il cielo in gola”  per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno edizioni.

 

Marilena Cataldini - è nata a Gallipoli dove vive. Ha curato la pubblicazione delle riviste «Quaderni del laboratorio Grafico» (Gallipoli, 1981 – 1982); «Spa-zi-di-versi» (Gallipoli-Parabita, 1983/85); «Progetto Umanistico» (Casarano, 1987/88); «Tempo di marea» (Cenadi, 1991/97). Del 1983 è il quaderno di poesia visiva Esercizi poetici (pubblicazione in proprio). Nel 1984 è fra gli organizzatori del convegno “Poesia Sommersa” (Bari, 24/25 sett. 1984, libr. Villari). Ha partecipato alla II° Biennale Internazionale di poesia visiva tenutasi in Messico nel 1987. Nel successivo 1988, nuova partecipazione ad una rassegna collettiva di poesia visiva internazionale, tenutasi a San Diego, California. Interventi pubblicati su «L’Immaginazione», «Il Bosco delle Noci», «L’Incantiere». Pubblicazione antologica Amore, amore… (Ed. Alta Marea, Manduria, 1998. Mostra di poesia visiva a Foggia nel marzo 1993. Performances: “L’ombra” (Arci, Lecce, 1990); “Biglietti e bagagli” (Teatro Salesiani, Lecce, dic. 1994; “La trama del the” (Foggia, 1998); Convegno “Scienza e poesia” (Hotel Tiziano, Lecce, 29/30 nov. 1997). Corso di scrittura creativa sul tema del Diario (Informadonna, Lecce, 2001) ed altri due corsi a Lecce e a Maglie. Performance “Il Giardino” (Casarano-Le, 2004). Intervento: “La scrittura e la sua ombra” in AA VV Dissociazione e Creatività, a cura di V. Ampolo e L. Carretta  (Ed. Campanotto, 2005). Mostra collettiva: Taccuini d’Artista, Genova, febb. 2007.  Libro VERSO SUD – Salento d’acqua e di terra rossa, fotografie di Caterina Gerardi, testi di Marilena Cataldini e Marina Pizzarelli (AnimaMundi Edizioni, Lecce, 2008). Intervento ERGO SUM – Notte Bianca della Letteratura e delle Arti (Galatina, sett. 2008). Mostra collettiva NETVILLE RELOAD – Easybit Open Space (Torino, Giugno/ Settembre 2009). Pubblicazione antologica La versione di Giuseppe – Poeti per don Tonino Bello (Ed. Accademia di Terra d’Otranto, Alessano, 2011); Auguri scomodi – Poeti per don Tonino Bello (e-book n. 5, dicembre 2011 – sul sito www.neobar.wordpress.com ); V.Ampolo e M. Cataldini, In Tondo (Ed. iQdB, Lecce, 2017); Intervento al seminario”La parola intermediale: un itinerario pugliese” (Cavallino, Biblioteca Gino Rizzo, 25-26 maggio 2017). È redattrice della rivista di poesia «L’Incantiere», quadrimestrale del Laboratorio di Poesia di Lecce e del trimestrale «A Levante», spazi per la ricerca, l’arte, la memoria, il territorio, con sede in Galatone (LE).


giovedì 8 febbraio 2024

La formula dell'orizzonte di Roberta Castoldi (StreetLib)

 Dopo quindici anni di silenzio, torna in libreria una delle voci più originali e nitide della poesia contemporanea italiana, quella di Roberta Castoldi. La formula dell’orizzonte è legato a un tempo e un luogo – l’estate, un’isola del Mediterraneo – e a una condizione dell’anima a cui si accede per un forte innamoramento che produce perdita, svista e dimenticanza. Il libro contiene la silloge omonima, dettata dall’intuizione dell’orizzonte, punto di arrivo e luogo irraggiungibile, consolazione dello sguardo e esercizio di assenza, e l’esordio poetico dell’autrice, La scomparsa, edito nel ’99 con un’introduzione di Franco Loi e ora arricchito da sette testi precedentemente esclusi. “Se mi penso / è lasciarmi spopolata. / Un esercito disarmato da uccelli”, scrive l’autrice, lasciando che il proprio io si apra a una forma di primordiale e plurale presenza. Con fotografie dell’artista corso Dominique Degli Esposti.



MICHELE PLACIDO A FERRARA PER IL FESTIVAL DELLA POESIA ROBERTO PAZZI. SINDACO FABBRI: "LASCITO CULTURALE DEL POETA PROSEGUE ATTRAVERSO QUESTO EVENTO". PLACIDO: "SPERO DIVENTI UN APPUNTAMENTO FISSO"

MICHELE PLACIDO A FERRARA PER IL FESTIVAL DELLA POESIA ROBERTO PAZZI. SINDACO FABBRI: "LASCITO CULTURALE DEL POETA PROSEGUE ATTRAVERSO QUESTO EVENTO". PLACIDO: "SPERO DIVENTI UN APPUNTAMENTO FISSO"

Menu della poesia: cena con letture di versi - Mentelocale Web Magazine

Menu della poesia: cena con letture di versi - Mentelocale Web Magazine

Poesia a Palazzo Marino - Eventi, incontri e manifestazioni a Milano - Vivimilano

Poesia a Palazzo Marino - Eventi, incontri e manifestazioni a Milano - Vivimilano

’La poesia come mi pare’. Con Gigi Paoli

’La poesia come mi pare’. Con Gigi Paoli

mercoledì 7 febbraio 2024

Canto dei morti sul lavoro di Guido Caserza (Zona)

 Il "Canto dei morti sul lavoro" di Guido Caserza è un poema in versi liberi in cui l'autore stigmatizza, in forma satirica, la produzione capitalistica di merci quale "produzione di morte", in ultima istanza. Il tema delle morti bianche, e dello sfruttamento del lavoro, dà così luogo a testi di forte sdegno morale, e Caserza dimostra che oggi è ancora praticabile, forse necessario, il genere della poesia civile.


Nel segno che l'artefice ha pensato. 101 sentieri al suono delle rive dell’Avon. Nuova ediz di Amato Maria Bernabei (Valentina)

 È quasi inarrivabile anche solo ideare, oggi, opere vertiginose come questa (e altre) di Amato Maria Bernabei. Il movente dell’omaggio al massimo poeta inglese - appena due le versioni, mentre gli altri 99 sonetti sono d’autonoma ideazione e ispirazione - disegna un percorso in cui sentimento e intelletto intrecciano tempo e memoria personali al tempo, etico e metafisico, del comune destino umano. L’eleganza e padronanza impeccabili dello stile rivelano l’attualità di una forma metrica che, quasi millenaria, si fa contemporanea in virtù di sintassi e lessico mai aulici, seppur lontani da forzate modernizzazioni. Compostissimo e vorticoso, emozionale e meditativo, il libro sancisce le potenzialità perenni di una poesia libera dal morso della caducità: “tematiche eraclitee e oraziane, tonalità petrarchesche, visioni dantesche, cromatismi pascoliani, abissi ungarettiani, concezioni montaliane e meditazioni leopardiane” (Massimo Bandini) cristallizzano in una perfezione volta, apertamente, all’eternità, trovando nella “religione della parola” la via maestra per “lasciare integri i termini del pensiero, unica luce di conoscenza nel viaggio impervio dell’uomo” (Sandro Bernabei).




martedì 6 febbraio 2024

Cronache di fine occidente-La collina del Dingh di Antonio Alleva (Puntoacapo)

 Primo libro di una sorta di unicum editoriale – una doppia pubblicazione nello stesso volume – Cronache di fine Occidente ci porta dritti nel cuore del nostro tempo: «... babbo mi dicono che la nostra civiltà sta tramontando».


Tra minacce di default e liquefazione dei legami sociali, è sotto gli occhi di tutti come la distruttiva sinergia delle crisi – economica e ambientale, sanitaria (pandemia) e militare (guerra) – stia erodendo lo spazio pubblico e le nostre vite [. . .] Tra malinconia e smarrimento, tra amarezza e lucidità, emerge netta la traccia del compito immane che ancora ci attende, perché «qui il problema resta come uscire da questa razza». (Dalla Nota di Lorenzo Gattoni) Cronache di fine Occidente e questo La Collina del Dingh costituiscono un dittico: sempre il villaggio e il mondo (la madia e l’astronave), ma visti ora, sul far della sera, con una nostalgia struggente e pacificata, mentre appaiono, tra le stelle polari dei maestri, le care figure famigliari e il sé bambino. E qui Alleva trema e canta, insieme ad ogni filo d’erba, lo stupore di vivere. La gioia è l’altra dominante tonale del libro, e la nenia, il colloquio, la supplica, l’inno finiscono per testimoniare il valore spirituale più alto dell’uomo, oltre l’uomo, la tensione verticale che, dalla croce all’altalena, dal suono al Silenzio, interroga e ama ogni singola cosa. (Dalla Nota di Marco Munaro).



A schiere le parole. Poesie scelte con prose e versi inediti di Jolanda Insana (Marco Y Marcos)

 «mi stringo addosso il giorno

e m'inviluppo nella sua luce ricca di cortesia
e sento che mi guazza dentro come un'ape nel suo fiore
e ho paura di gesti sconsiderati
perché ho paura che si sfasci per troppa frenesia
e mi lasci al buio
accucciata in un nome di città.»


Jolanda Insana è tra le figure più originali e notevoli della poesia italiana del secondo Novecento. Dopo l’esordio ufficiale nel 1977 con Sciarra amara, accolta da Giovanni Raboni in un Quaderno collettivo della Fenice, Insana ha composto numerose raccolte di poesia e di prose, tutte attraversate da una energia linguistica ed espressiva di rara intensità. Nel 2007 la sua opera poetica è stata riunita in un Elefante dell’editore Garzanti, cui sono ancora seguiti parecchi titoli: ma oggi nessuno dei suoi libri risulta più disponibile. L’intento di questa ampia antologia, di poesia, di prose ma anche di testi rari e inediti ottimamente scelti dalla curatrice Anna Mauceri, è dunque quello di riaccendere l’attenzione dei lettori di poesia, e soprattutto dei più giovani, su un’opera ancora pulsante e fuori da quasi tutti gli schemi. Ma chi era Jolanda Insana? Ce lo dice lei stessa, in uno splendido autoritratto, in cui si definisce “scannaparole e gabbalessemi”, annotando: “Nella sua scrittura invece ci sono rugosità e spigoli taglienti, coltellate di bellezza sul ventre molle della vita e pugni allo stomaco, brividi di cupezza e gridi d’esultanza e libertà, spudoratezze e coprolalie in funzione di mascheramento protettivo, per troppo pudore del sentimento, per troppa tenerezza. Tutto questo perché conosce il sapore dei fichi catalani schiacciati dentro il pane e le terre dove manca l’acqua e i limoni fioriscono più di due volte l’anno”. Da leggere, rileggere e trileggere: assolutamente! Fabio Pusterla



"Sinfonia del Silenzio" - La Poesia di Luisa Simone che Danza tra Emozioni e Dolore. Recensione a cura di Alessandria today

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Padre David Maria Turoldo, la voce degli ultimi dentro la poesia e l'impegno

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"Non a te nudo amore" di Recalcati-Crocetti: ultima antologia di cento poesie - Affaritaliani.it

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'Santa': "Come si legge una poesia?" saggio a Villa Durazzo - LevanteNews

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Il linguaggio lirico . La forza della poesia. Formazione al Gallenga

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lunedì 5 febbraio 2024

Indice di immortalità di Marina Petrillo (Prometheus)

 Marina Petrillo è poetessa ispirata, passionale, ora bardo, ora sibilla, ora un’invasata di Eleusi, profeta e sacerdotessa di antichi riti religiosi misterici: «Ho acquistato il delirio in un giorno di marzo» ammette candidamente. I suoi versi sembrano talora frutto di sogni o di giochi di un dio dispettoso, o di impalpabili dormiveglia dove la vita delle cose e dell’universo tutto sembrano a portata di mano, ma sempre inafferrabili, sempre un po’ più in là. Orizzonti larghi, spazi immensi, infiniti, si sposano a monadi di una piccolezza infinitesimale fino a sfiorare il nulla. Poesia che si nutre di pensiero, pensiero che si nutre di sogni, sogni che si materializzano in poesia fortemente evocativa. La mente del lettore ne resta ubriaca, sconvolta, incapace talora di procedere lungo il cammino tracciato dalla poetessa, tra ombre e nebbie di parole da una parte e dall’altra una luce illuminante, accecante, che cerca di sciogliere quelle ombre e diradare quelle nebbie. Una raccolta poetica di tale densità e consistenza, di tale valore, da renderla unica e preziosa nel panorama della poesia italiana contemporanea.



Madrigali e altre poesie d'amore di Giovanni Bracco (La Vita Felice)

 Questo libro è dedicato a Lesbia, Cinzia, Laura, Albertine e a tutte le altre figure sulle quali si è concentrato il desiderio d’amore di poeti e scrittori di ogni tempo, che hanno reso quelle figure immortali, sublimando l’esperienza dell’amore e del dolore in letteratura. È quello che accade anche con i due cicli di madrigali di questo libro, nei quali l’autore parte dal dato sensibile della persona amata, ne osserva la trasformazione in pura idea e porta a compimento la purificazione dalle sofferenze attraverso il dono della parola. Chiude la raccolta una corolla di poesie d’amore sparse, tracce ulteriori dell’avventura erotica del poeta.




domenica 4 febbraio 2024

Roberto Galaverni parla de La Casa della Poesia di Nuno Júdice

Poesia, vernacolo e sperimentazioni. Intervista a Stefano Baldinu – WWWITALIA

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Dalla Grotta di Filicudi in linea Gisbert Lippolt "la poesia di Peppino Bonica dedicata alla nostra isola..." - Notiziario delle isole Eolie # Eolie News

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VIESTE/ XI° APPUNTAMENTO DI POESIA IN VERNACOLO E IN ITALIANO L’ORA DEI POETI…ERA ORA! – Rete Gargano

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Gigi Riva, il rombo della poesia | Radio RBE

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"Sinfonia del Silenzio" - La Poesia di Luisa Simone che Danza tra Emozioni e Dolore. Recensione a cura di Alessandria today

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Vittorio Sereni, essenzialità elegante a maturazione lenta | il manifesto

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Fuori piove una canzone di Jannacci di Cosimo Damiano Damato (Compagnia Editoriale Alberti)

 Con “Fuori piove una canzone di Jannacci” Cosimo Damiano Damato conclude per Aliberti la sua “trilogia dell’amore, delle inquietudini e delle rivoluzioni”. Un vero e proprio atto civile d’amore e di anarchia per la poesia come unico antidoto alla deriva esistenziale di quest’epoca. «È possibile che la poesia serva a salvare la vita», scrive nell’appassionata prefazione Ernesto Assante. «Di certo di chi la legge, probabilmente di chi la compone. E quando la poesia, come nel caso di Damato, si lega a doppio filo con la musica, anche se resta doverosamente silenziosa sulla carta, il gioco diventa sopraffino». Damato si conferma un artista visionario e allo stesso tempo carnale che abbiamo imparato a conoscere attraverso le sue opere non solo letterarie ma anche cinematografiche e teatrali. Come ha scritto Angelo Mollica Franco sul Fatto Quotidiano: «Le immagini mentre derubano una realtà universale, inchiodano ognuno di noi come un colpo di pistola e sanno svelare e interpretare i desideri, le mancanze, gli incubi, le aspettative del cuore umano. Una coraggiosa ricerca linguistica». A cogliere il senso di questa «coraggiosa ricerca linguistica» è stato anche Erri De Luca che sulla poesia di Damato ha scritto: «L’amore qui sbaraglia, spoglia e non assomiglia a niente prima. Il vocabolario qui è trattato da energia rinnovabile». Senza dimenticare le preziose, profetiche e seminali versi di Alda Merini dedicata a Damato: «Cosimo, Io e te siamo amici di pietà nascoste… Certamente una nuova specie che nascerà nel futuro». Ad evidenziarne l’aspetto più “rivoluzionario” è stato Raffale Nigro: «Tumultuoso e selvaggio come la sua poesia, che è un flusso di coscienza continuo, una confessione a occhi chiusi». Preziose anche le parole di Alessandro Haber: «La poesia di Damato è potente, è commovente. È uno forte, Cosimo, un uomo che non scherza, un uomo che fa sul serio che vive intensamente quello che scrive». A sancire la musicalità dei versi di Damato l’epilogo della “benedizione” nella postfazione di Stefano Senardi che scrive: «Mi toccherà produrgli un disco».




sabato 3 febbraio 2024

La natura nel mondo antico. Antologia classica da Omero a Plinio il Giovane a cura di Carlo Carena (Interlinea)

 Come guardavano la natura gli abitanti dell’antichità? Lo testimoniano i maggiori scrittori, da Omero a Plinio il Giovane. Come quando Enea, nei versi di Virgilio, «dalla distesa delle acque un enorme bosco vede levarsi» mentre sbarca nel Lazio. Uno dei maggiori classicisti, Carlo Carena, sceglie i brani più belli, con testo latino o greco a fronte, per svelare un ambiente naturale, tra vegetali e animali, che aveva una forza primordiale espressa per esempio da Sofocle nel descrivere un «ulivo verdastro che nutre i fanciulli»: «nessuno, giovane né vecchio, lo potrà distruggere di sua mano: l’occhio di Zeus lo guarda e lo custodisce costantemente». Forse la lettura di questi testi antichi può suggerirci un amore maggiore per il mondo che ci circonda.




Testi in apnea di Adrian Suciu ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

 Da poco uscito per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno la raccolta di versi del poeta e scrittore rumeno Adrian Suciu dal titolo “Testi in apnea”. Traduzioni dal romeno di Roxana Lazar e Valeriu Barbu

Adrian Suciu, nato il 21 dicembre 1970, è considerato uno degli scrittori più importanti emersi dopo la caduta del comunismo in Romania. Dissidente anticomunista a 17 anni (minatore fino alla Rivoluzione), giornalista scomodo dopo la caduta del comunismo (molte cause per diffamazione vinte contro alcuni politici rumeni), funzionario parlamentare e governativo, Adrian Suciu è stato escluso, insieme ad altri scrittori, dalla Unione degli Scrittori per aver criticato pubblicamente questa organizzazione professionale di autori che ha escluso, negli ultimi anni, un numero di scrittori 10 volte superiore a quello che ne fu escluso durante l'intera durata del regime comunista di Nicolae Ceaușescu.

Scomodo e intransigente verso la stupidità dilagante nella società contemporena, la menzogna e la dissoluzione morale, Adrian Suciu è un personaggio detestato dall'establishment culturale rumeno, censurato e bandito ma ugualmente amato dal suo pubblico. Autore di romanzi, poesie e drammaturgia, i suoi libri hanno una diffusione notevole e hanno più edizioni. Ha vinto numerosi premi letterari nazionali e internazionali. I suoi scritti sono stati tradotti in arabo, ebraico, inglese, francese, tedesco, italiano, ungherese, spagnolo, ecc. È presente in numerose antologie di letteratura rumena contemporanea pubblicate in Romania o all'estero. La biografia dello scrittore Adrian Suciu è in se stessa un romanzo, l'autore ha esercitato, nel corso della sua vita, i lavori più svariati: minatore, elettricista, giornalista, consulente d'immagine, speculatore, insegnante, editore, consigliere parlamentare e governativo. Noto giornalista, collaboratore di numerose testate, editorialista e produttore di programmi televisivi, Adrian Suciu è attualmente presidente della Sezione Stampa Culturale dell'Unione dei Giornalisti Professionisti della Romania e presidente dell'Associazione Culturale Direzione 9, la più potente e attiva organizzazione privata in Romania dedicata alla poesia. È un importante promotore culturale, organizzando eventi letterari e artistici, campi di creazione, i festival nazionali e internazionali.

Motto personale: La vita si vive senza pietà e senza illusioni!

La sua opera letteraria, giornalistica e televisiva ha contribuito a diffondere la cultura romena in Romania e all'estero. La poesia di Adrian Suciu è caratterizzata da un'originale fusione di tradizione e modernità. Da un lato, Suciu è debitore della tradizione poetica rumena, in particolare della poesia popolare e della poesia romantica. Dall'altro, la sua poesia è aperta alle influenze della poesia moderna, sia europea che americana. In particolare, Suciu è stato influenzato dalla poesia di poeti come Paul Celan, Octavio Paz e Wisława Szymborska. Questa influenza si manifesta nella ricerca di un linguaggio poetico essenziale e nella capacità di esprimere concetti profondi in modo semplice e diretto. La poesia di Suciu è anche caratterizzata da una profonda riflessione sul senso della vita e dell'esistenza. I suoi versi affrontano temi come l'amore, la morte, la solitudine, la speranza e la perdita. Suciu è un poeta che cerca di comprendere il mondo che lo circonda e di trovare un senso alla vita. La sua poesia è una testimonianza della sua umanità e della sua sensibilità.

Un giornalista impegnato

Adrian Suciu è anche un giornalista impegnato. La sua attività giornalistica si concentra principalmente sulla cultura e sulla società. Suciu è un sostenitore della libertà di stampa e della democrazia.In qualità di giornalista, Suciu ha contribuito a diffondere la cultura romena in Romania e all'estero. Ha anche contribuito a sensibilizzare l'opinione pubblica su importanti temi sociali, come la corruzione, la discriminazione e la povertà. Suciu è un giornalista che crede nel potere delle parole per cambiare il mondo. La sua attività giornalistica è una testimonianza del suo impegno per la verità e la giustizia.

 

l’ora esatta della fuga

 

Lei è la dea. Colei che apre l'accaduto

L'ho conosciuta quando era piccola e

teneva compagnia alle membra perse nelle guerre

mi mandava lettere sulle foglie sconosciute …

il sole vegliava che la porta non si chiudesse

serpenti intrecciati danzavano nei nostri giorni!

L'ho amata impaziente, abbiamo fatto le nozze tra

due lanterne frantumate; orologi morsi dalla bufera di neve

affrettavano il braccio per prenderla

Si sentivano nell'aria

tarassachi amari, verso terre felici passava

il suo lungo strascico squarciava le foreste una ad una

La raggiungevo ad ogni angolo e

gli edifici divennero sempre più tondi

I bambini giravano attorno al tavolo cavalcando

il cavallo di legno, il vecchio cuculo uscì tra le foglie

per l'ora esatta della fuga

 

Info link

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/

Mail – iquadernidelbardoed@libero.it




 

La poesia questa (s)conosciuta: alla Stranieri di Perugia ciclo di lezioni aperto a tutti e gratuito sul linguaggio lirico - Vivo Umbria

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L'antologia di poesie che è un viaggio dentro l'amore | Il Foglio

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Una targa per onorare il luogo di nascita della poetessa gallipolina Sofia Stevens

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L’INTERVISTA. Alessandro Quasimodo: “Giovani e poesia, il ruolo degli audiolibri nell’era moderna” - Tempostretto

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Sedilo, al via la quinta edizione del concorso di poesia "Santu Antinu"

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a Scuola di Poesia alla Stranieri un Ciclo di Lezioni sul Linguaggio Lirico - Perugia

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venerdì 2 febbraio 2024

La frontiera di Vittorio Sereni. Una vicenda poetica (1935-1941) di Stefano Raimondi (Unicopli)

 L'atmosfera della Milano anni Trenta, l'ambiente filosofico e le lezioni universitarie di Antonio Banfi e le discussioni dei futuri portavoce della fenomenologia italiana, sono lo sfondo del percorso poetico e umano di Vittorio Sereni che questo libro intende trattare. L'analisi della sua prima raccolta poetica, Frontiera, viene infatti affrontata tenendo presente gli "immediati dintorni" della sua formazione intellettuale e gli incontri decisivi che hanno portato alla lenta, ma intensa composizione di un'opera autonoma e originale che segnerà molte generazioni di futuri poeti.




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Wisława Szymborska vista da Maria Grazia Palazzo

"Petali di nuvola azzurra", in libreria la raccolta di poesie di Lorenzo Bellandi - Luccaindiretta

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“Febbraio traditore”: la poesia carnevalesca di Maria Luisa Spaziani

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"Sinfonia del Silenzio" - La Poesia di Luisa Simone che Danza tra Emozioni e Dolore. Recensione a cura di Alessandria today

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’Io sono Cassandra’, il reading. La poesia entra al Sant’Anna

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Erich Fried non si leggeva a scuola: la sua poesia, vera e popolare (Traduzione di Stefanie Golisch) - Il Fatto Quotidiano

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giovedì 1 febbraio 2024

Opera sull'acqua e altre poesie Opera sull'acqua e altre poesie di Erri De Luca (Einaudi)

 "Per chi scrive storie all'asciutto della prosa - scrive Erri De Luca l'azzardo dei versi è il mare aperto... è che a cinquant'anni un uomo sente di doversi staccare dalla terraferma e andarsene al largo." L'acqua è l'elemento che domina, visivamente e allegoricamente, la prima metà del libro, ponendo le premesse per la più tellurica consistenza della seconda. Un'acqua che si presenta innanzitutto come elemento primordiale.




Luci nel cammino dei giorni di Francesco Canfora (Armando Editore)

 Il titolo "Luci nel cammino dei giorni" vuole indicare quei momenti della vita nei quali, come improvvisamente illuminati tra le nebbie degli impegni quotidiani, ci poniamo le domande fondamentali sul nostro percorso umano. Le domande, pur essendo anche laiche, sono essenzialmente religiose, perché riguardano il nostro spirito, i nostri comportamenti e il mistero se esista o meno una vita, che prosegue dopo quella terrena. Le poesie qui riunite affrontano questi interrogativi con una visione di fede cristiana e si esprimono molte volte in forma di preghiera, perché il nostro cuore è inquieto e cerca, pur con dubbi e incertezze, un approdo sicuro nel quale poter trovare riposo.




Presentazione del libro "La casa della poesia" di Nuno Júdice su Zoom

 Evento online su piattaforma Zoom

per accedere alla video troverete il link  di accesso qui

https://www.lacasadellapoesiadicomo.com/post/presentazione-del-libro-la-casa-della-poesia-di-nuno-j%C3%BAdice  

 

Sulle pagine Facebook della Casa della Poesia di Como e de I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno saranno pubblicati 48 ore prima dell’incontro link e codice d’accesso all’evento on line su Zoom

Link 1

https://www.facebook.com/Casapoesiacomo

Link 2


L’autore dialogherà con Emilio Coco, traduttore dell’opera,

Stefano Donno, editore de IQdB Edizioni, Roberto Galaverni, critico letterario,

Laura Garavaglia, direttrice della collana “Altri incontri” e presidentessa de La Casa della Poesia di Como.

Modera l’incontro Antonia Depalma, saggista.

 

“Protagonista indiscussa della poesia di Nuno Júdice è la parola. Quasi non c’è poesia che non la contenga e con la quale il poeta alimenta le sue passioni, i suoi paradossi, le sue riflessioni. È essa che gli ispira le metafore e le allegorie più belle, con esse viaggia e riempie la sua valigia. Possono essere parole vecchie, relegate in un angolo del dizionario, ma quando le mette insieme, quando le unisce nel verso, risplendono di nuova luce. Ama le parole esatte, dure come gli oggetti che designano, parole che si uniscono e si sovrappongono a quelle già usate, che devasta, frantuma in sillabe, incendia, ne raccoglie i resti, gli aggettivi, gli avverbi, le preposizioni, per creare altre parole, perché la voce non si bruci e poco importa che le frasi perdano il senso, purché resti inalterato il nome delle cose. Come fa la casalinga con i panni che mette ad asciugare al sole, così fa il poeta con le parole, le attacca nel verso con le mollette, le spiana con il ferro della retorica, senza bruciarle, le sistema nel tiretto della strofa per poi tirarle fuori quando servono per fare o leggere poesia, ed esse seguono il loro percorso, sporcandosi col fango della strada, riempendosi della muffa delle case chiuse, respirando il sudore degli amanti. Si lavano, si asciugano e tornano a sporcarsi in continuazione perché fanno parte del mondo e della vita”. (EMILIO COCO)

Nuno Júdice è nato il 29 aprile 1949 a Mexilhoeira Grande, in Portogallo. Si è laureato in Filologia romanza all’Università di Lisbona e ha conseguito il dottorato nel 1989 con una tesi sulla letteratura medievale. Dal 1997 al 2004 è stato addetto culturale dell’Ambasciata portoghese a Parigi e direttore dell’Istituto Camões sempre a Parigi. È stato docente di Letteratura portoghese e francese presso l’Universidade Nova de Lisboa fino al 2015, quando è andato in pensione. Ha pubblicato studi sulla teoria della letteratura e sulla letteratura portoghese. Poeta e romanziere, è stato redattore letterario di Tabacaria, pubblicato dalla Casa Fernando Pessoa, e commissario per l’area della letteratura portoghese in rappresentanza della 49° Fiera del Libro di Francoforte, che aveva come tema il Portogallo. Le sue opere non riguardano solo la poesia e la narrativa, ma anche saggi, teatro, edizioni critiche e antologie. Dal 2009 è direttore di “Coló- quio-Letras”, rivista letteraria della Fondazione Calouste Gulbenkian. Tra gli altri premi, nel 2013 ha ricevuto il Premio di Poesia Reina Sofia per la poesia iberoamericana. In Italia, ha ricevuto i premi Europa in Versi nel 2016, Camaiore nel 2017 e Carlo Betocchi-Città di Firenze nel 2022.

Info link:

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2023/10/la-casa-della-poesia-di-nuno-judice.html