A CURA DI STEFANO DONNO VICE PRESIDENTE DELLA CASA DELLA POESIA DI COMO

A CURA DI STEFANO DONNO VICE PRESIDENTE DELLA CASA DELLA POESIA DI COMO

giovedì 9 maggio 2024

Tutto pronto per la sesta edizione Concorso Nazionale di Poesia Dialettale “Silvana Mottura” - Corriere Salentino Lecce

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“Fortezza alta in poesia: ad Avigliano il festival culturale coniuga la poesia e il mondo dell'arte con il paesaggio

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“Poesia all’Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze”

“Poesia all’Accademia Petrarca di Lettere, Arti e Scienze”

Poesie d'aria di Gabriella Sica (Interno Libri Edizioni)

 Libro di versi da sparpagliare, come si faceva un tempo con il grano mietuto. Libro di figure, temi e auspici, come in un diario in versi. Libro di alberi e di animali, di nuvole e di terremoti. Libro del nostro tempo di pochi incanti e di molti naufragi, traboccante di rifiuti. Libro che si distende su Roma, amata città di sempre, ma anche su altri luoghi, in particolare Milano. Libro in cammino di una “pellegrina” che fa incontri immaginari con poeti lontani e viaggi altrettanto immaginari. Libro che camminando incontra eventi e persone, amici e familiari, antichi dèi e poeti. E ritrova lampi di storia e scampoli autobiografici. Libro calibrato sui mesi e le stagioni, sul tempo e sulle perdite, in cui ricorre come filo conduttore il tema della capigliatura sacrificata e mutata in stella come figura parziale di un tutto. Libro pieno d’aria necessaria per respirare perché senza aria non c’è parola come senza aria non c’è salvezza del corpo.




mercoledì 8 maggio 2024

Poesie di Luigi Medri (Edizioni del Foglio Clandestino)

 Jorge Luis Borges, citando l’editore Franco Maria Ricci, scriveva: «Pubblichiamo per non passare la vita a correggere i manoscritti». Potrebbe essere questa una delle ragioni per la nascita di questo libro, frutto dell’infinita perseveranza del poeta, e della dedizione di alcuni suoi amici-lettori. Un libro che mancava, un libro atteso, felice, che stupirà coloro che tra le pagine incontreranno un nuovo poeta. Un poeta che avrebbe cent’anni e che di molti secoli e parole si è nutrito.

Il destino della poesia è di essere mutevole, anche tra le mani dei suoi autori. Chi la asseconda, deve lavorare, lavorare con la penna o la matita e cercare senza sosta. Anche se muove o cancella soltanto una virgola, questo segno delicato e svolazzante, leggero ma con la forza e la capacità di mutare un intero periodo, di rompere il blocco di una situazione, di stabilire le pause di un dialogo, di una vita. Come ben scriveva con rara arguzia Paolo Lezziero, poeta e anch’egli animatore culturale della nostra città.

Le poesie di Medri nascono e rinascono più volte, non c’è mai il tempo di battezzarle perché muoiono in parte e poi di nuovo rinascono arricchite o semplicemente modificate. Non più o meno belle, la base è sempre quella di un lavoro alto, di un collaudo sempre più efficace.

Perché una virgola spostata può cambiare il mondo, sicuramente quello interiore del poeta […]. È una mania? Una fissazione? No. È il culto del bello ricercato attraverso la parola mai sufficiente a rendere l’idea interiore.

Il libro raccoglie tutte le poesie di Medri, nella loro versione finale, per quanto possa essere definitivo un testo in poesia. Questo lavoro affettuoso e preciso consente ai lettori di scoprire un poeta, che rinasce ora e torna a camminare per le nostre strade; un poeta che ci tocca il braccio, delicatamente, invitandoci a conversare con lui, a guardare per qualche istante lo stesso suo orizzonte. Una occasione da non trascurare. Oltre 100 poesie divise nelle sezioni pensate da Luigi Medri, nelle raccolte che videro solo nei sogni la loro realizzazione. E che ora prendono forma, forza e precisione, nella stampa, attraverso la voce dei nuovi lettori: la vostra voce.





Poesia di Maria Pellino – Italianewsmedia.it – P.C. Lava – Magazine Alessandria today

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Intervista ad Alida Airaghi, finalista al Premio Strega Poesia: “La storia siamo noi, tutti responsabili di qualcosa”

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Torino: Dialoghi tra Prosa e Poesia. Una scala persa nel buio - Evento Incontri e cultura in Piemonte

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Tamerici, fonte d’ispirazione per grandi poeti

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Abbai di cuori di Mirella Sbaraglia (La Bussola)

 Disegni esistenza continua dove apparenti figure ci rallegrano ci rattristano ci disorientano mutevoli lo stupore continuo del difficile. Un Tik Tok da palcoscenico dove balletti sono sogni per risate amare il continuo andare silenzioso sapere. Febbrili attimi disturbo all'anima lo stare. Imperfezioni il forse abbaiare. Compassione ritrovata e senza saperlo per te una dolce carezza compongo come musica.




martedì 7 maggio 2024

Angela De Leo ci parla della poesia di Gjeke Marinaj, candidato al Nobel - DaBitonto.com

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Al The Social Hub la rassegna "Il prodigio della lingua nella poesia" con Davide Rondoni

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Stefano Simoncelli presenta la raccolta di poesie finalista al Premio Strega Poesia “Sotto falso nome”

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“Non abbandonarti” di Tagore, una poesia per ritrovare la speranza oltre il buio - Libreriamo

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Una serata dedicata alla poesia ucraina a San Giovanni

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Voci di poeti contemporanei a Venezia | Comune di Venezia - Live - Le notizie di oggi e i servizi della città

Voci di poeti contemporanei a Venezia | Comune di Venezia - Live - Le notizie di oggi e i servizi della città

Miraggio libero di Silvia Sardini (Giovane Holden Edizioni)

 La forza luminosa di una sensibilità vivace e avversa a ogni vincolo si tinge, attraverso il traslucido di liriche dalla brillante energia, di una vitalistica esuberanza di toni, come la luce pura di un sole che filtra nei frammenti compositi di una vetrata multicolore, e inonda chi da essa si lascia investire, chi alle parole si affida. Pur facendosi scevre delle gabbie metriche, queste poesie sono distinte da grande chiarezza emotiva. Il nitore espressivo, del resto, è specchio sincero di un pensiero pulito, che sa vedere nella realtà e oltre con chiarezza, raffinato da quel residuo dal gusto amaro che si pone spesso come ostacolo nocivo per osservare la serenità nel proprio spirito. Ma mai di uno scrivere superficiale, in qualche maniera distratto o di scontata banalità, si tratta. Anzi, la metafora si affila per trovare nel suo gioco retorico la penetrante efficacia. E in ogni rigo, la consapevolezza di esser parte di un esistere complesso, spesso intessuto di contraddizioni, che in un dolore talvolta non del tutto esauribile mette un animo di fronte a se stesso e ai suoi motivi ultimi, è sempre presente, e proprio su quella si vanno a definire di volta in volta suggestioni poetiche diverse: il dettaglio evocativo del quotidiano, il fiele aspro del distacco, la malinconia di un incomprensibile, tanto altro. È però Amore il principe di questa silloge, che declina il suo ventaglio di emozioni, destinate a comporre un profondo anelito alla libertà.




lunedì 6 maggio 2024

Al di là dell'ombra di Adriano Sansa (ELLIOT)

 “Mi piace quella foto dove chini leggermente la testa e mi sorridi appoggiata sull’erba chi sa dove avvolta nella gonna profumata e circondata d’aria, i tuoi compagni contenti di servirti da corona ignara tu com’eri di te stessa. Siete fermi così, salvi nel tempo ma separati da un vetro feroce in cieli inaccessibili per sempre”.

Gerry Loose reading at the German-American Institute of Nürnberg

Premio Calanca 2024, Menzione d’onore alla poesia “Sogno la mia libertà” dell’autrice romana Francesca Giacomello – ConfineLive

Premio Calanca 2024, Menzione d’onore alla poesia “Sogno la mia libertà” dell’autrice romana Francesca Giacomello – ConfineLive

Ritrovare una voce: le poesie di Enzo Mandruzzato | Il Bo Live UniPD

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Cutro, presentata l'Antologia dei Poeti Cutresi, un'opera che celebra la poesia e la comunità - WeSud

Cutro, presentata l'Antologia dei Poeti Cutresi, un'opera che celebra la poesia e la comunità - WeSud

A Senorbì la premiazione del Concorso letterario e del Concorso di poesia CartaBianca - L'Unione Sarda.it

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Il 9 maggio via al 2° Festival di poesia contemporanea Fatti_Viva - Quotidiano del Molise

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"Notte di maggio" poesia di Giuseppe Ungaretti sulla nostalgia dell'emigrato

"Notte di maggio" poesia di Giuseppe Ungaretti sulla nostalgia dell'emigrato

domenica 5 maggio 2024

Figli del vento di Giuseppe Ruggeri (Genesi)

 Il titolo del poema di Giuseppe Ruggeri, Figli del vento, suscita nella mente del lettore l'eco di richiamo ai poemetti di Giovanni Pascoli, precisamente alla poesia Il libro, il cui celeberrimo incipit suona Sopra il leggio di quercia è nell'altana, / aperto, il libro. E il vento ne sfoglia le pagine, dalla prima all'ultima e di converso dall'ultima alla prima, incessantemente. Potenza e inanità della scrittura sono messe a confronto con l'azione sospesa tra casualità e causalità svolta dalla natura, dallo pneuma divino che soffia sopra la storia di gloria e di follia che l'uomo compie nella brevissima frazione di tempo in cui gli è dato di esistere e di acquisire consapevolezza della durabilità indeterminata dell'essenza, a cui anch'egli appartiene, ma che lo sovrasta in modo incomparabilmente superiore.




La parola anfibia di Vanna Carlucci (Il Convivio)

 La voce di Vanna Carlucci affonda nelle viscere come un dardo avvelenato d’amore. (Paolo Castronuovo)




sabato 4 maggio 2024

La mia vagina. Antologia di poesia femminista russa contemporanea a cura di Massimo Maurizio (Stilo Editrice)

In quest’antologia sono raccolte opere di diciotto autrici russofone che hanno fondato o aderito all’F-pis’mo (progetto di scrittura femminista). Il radicamento di un movimento femminista nella cultura russa e russofona ha avuto una genesi estremamente complicata, ma all’alba del 24 febbraio 2022 si poteva affermare con certezza che nella Federazione fosse nato un movimento di attiviste assai variegato, che rappresentava una delle realtà culturali più interessanti degli ultimi 15 anni. Gli avvenimenti successivi hanno disperso molte delle voci e creato barriere per uno sviluppo naturale del discorso femminista in Russia. Tuttavia esso continua ancora oggi, coraggiosamente deciso a far valere le proprie convinzioni e rivendicazioni. Questo libro vuole essere un piccolo omaggio a questo coraggio.



Anacronismo di Martina Restifo (Brè)

 Anacronismo è lo spazio senza tempo abitato da chi convive con un senso di insoddisfazione perenne; da chi ricerca continuamente una dimensione entro la quale sentirsi adeguato, sapersi realizzato; da chi tenta, a stento, di stringere amicizia con la propria sensibilità; da chi si diletta, con paradossale patimento, ad adibire la propria mente a luogo di fantasie, sede di astrazioni; da chi desidera liberarsi dalle catene dei giudizi altrui; da chi lavora, con fatica ma perseveranza, su se stesso per trovare un equilibrio tra corpo e spirito. Per le anime fragili, perché inizino ad amarsi.




venerdì 3 maggio 2024

Vivi al mondo di Daniela Attanasio (Vallecchi)

 Daniela Attanasio mostra questo tratto misterioso della morte attraverso la resistenza della vita; nel dopo, sul margine di un’ombra che da un momento all’altro può diventare assolata.


Proprio da un’autrice estranea alle mode, come Attanasio, arriva un’opera contemporanea, esito di eleganza e naturalezza, per una ricerca portata avanti dalle generazioni più giovani. Accade in letteratura che i maestri in ombra siano radar puntati verso il futuro, capaci di cogliere la cifra stilistica della propria epoca innestandola in una materia a lungo attorta e amata; è la sensazione con cui si entra nello spazio di Vivi al mondo, uno spazio spesso illuminato da una luce che arriva di taglio: chiarezza che entra di sbieco a rivelare la pulviscolare presenza dell’aria, dalla finestra di una stanza, tra molte altre, nell’allargarsi dell’inquadratura. Questo spazio è vivo, abitato da molteplici esistenze, quasi tutte sul punto di andarsene. Che siano corpi amati che non si staccano dall’anima, uccelli in volo improvvisamente aùguri, parvenze abituali che attraversano il quartiere, si tratta sempre di creature liminari, colte in punta di piedi in un’intermittenza di vivere e morire. Daniela Attanasio mostra questo tratto misterioso della morte attraverso la resistenza della vita; nel dopo, sul margine di un’ombra che da un momento all’altro può diventare assolata.




Geo. Ediz. integrale di Silvia Primi (Laura Capone Editore)

 Geo è un’allegorica raccolta di poesie che gioca su una serie di parallelismi fra il Mondo (inteso come Terra) e il mondo interiore, in un continuo concatenarsi di analogie suggerite man mano dagli elementi stessi delle Scienze Naturali per proporre, poesia dopo poesia, un insolito punto di vista da cui riflettere sulla natura umana e sulle sue relazioni: il Mondo quale chiave di lettura del nostro mondo. “Geo”, silloge vincitrice della “X edizione del Premio Nazionale di Letteratura Italiana Contemporanea 2022-2023” fra oltre cinquemila partecipanti, ha ottenuto inoltre la “Menzione Speciale al Merito” al “Premio Dostoevskij 2021”.


giovedì 2 maggio 2024

Cammino sulle allucinazioni dell'io di Matteo Piovan (Booksprint)

 "Cammino sulle allucinazioni dell'io" racconta letteralmente un cammino fra i pensieri dell'autore, i suoi sentimenti e il mondo dal suo punto di vista, un'allucinazione, come il punto di vista di ognuno di noi sulla terra arida che è il mondo su cui camminiamo. Fra sogni (anche letteralmente), amore, paure del futuro, traumi, passioni, scritti terapeutici contro depressione o angoscia, in questi versi apre il rubinetto fra il suo cervello, il suo cuore e la sua penna versando l'io di un ventenne con qualche difficoltà su dei fogli, che spera possano essere di vostro gradimento.




mercoledì 1 maggio 2024

La 22ª edizione del Festival internazionale "Primăvara Poeziei/ A Költészet Tavasza/ Spring of Poetry"

Nel periodo 20-26 aprile 2024 si è tenuta la 22ª edizione del Festival Internazionale "Primăvara Poeziei / A Költészet Tavasza / Spring of Poetry". Sotto il segno della Poesia si sono svolte varie manifestazioni a Zalău, nella contea di Sălaj, e a Cluj-Napoca, sostenute da poeti e artisti provenienti da Romania, Ungheria, Italia, Scozia (Regno Unito), Cipro, Croazia, Cuba e Austria. Il festival è stato organizzato dal Centro di Cultura e Arte della Contea di Sălaj (CCAJS), istituzione del Consiglio della Contea di Sălaj, con il comitato organizzativo composto da Daniel Săuca (direttore del CCAJS), Halmasi Sándor e Balász F. Attila. Hanno contribuito Corina Știrb Cooper, Tudor Bolgar, Szabó Attila, Szabó Katalin, Kovács Tünde, Irina Petraș, Szabó K. István, Matyi Ștefan, Marcel Lucaciu, Daniel Stejeran, Bálint Tibor.

 

■ Sabato 20 aprile 2024, alle 9:30, nella Sala Porolissum del Centro di Cultura e Arte della Contea di Sălaj (CCAJS), si è svolto il concorso provinciale di recitazione in lingua rumena.

 

■ Nella stessa sala, lunedì 22 aprile 2024, alle 15, si è tenuto il concorso provinciale di recitazione in lingua ungherese.

 

■ L'apertura del festival ha avuto luogo il 22 aprile 2024, nella sala "Porolissum" del CCAJS, alle 12, durante la quale è stata organizzata anche l'inaugurazione di una mostra dell'artista di Sălaj, Adorján Ilona. Sono state presentate due antologie realizzate appositamente per il nostro evento: "Primăvara Poeziei / A Költészet Tavasza / Spring of Poetry 2024" (pubblicata dalle edizioni "Ab Art") e "17 poeti di Sălaj / 17 szilágysági költő" (pubblicata sotto l'egida dell'Associazione degli Scrittori della Contea di Sălaj presso l’editore "Caiete Silvane").

 

Siamo stati lieti di ospitare la presenza di diversi poeti stranieri, rumeni e della contea di Sălaj: Sanja Bakovic (Croazia), Balázs F. Attila (Slovacchia), Stefano Donno (Italia), Filip Tamás (Ungheria), Halmosi Sándor (Ungheria), Gerry Loose (Scozia), Alex Pausides (Cuba), Petho Lorand (Austria), Neșe Yașin (Cipro), Zalán Tibor (Ungheria), Simone Györfi, Marcel Lucaciu, Ion Pițoiu Dragomir, Viorel Gh. Tăutan, Doina Ira-Tăutan, Mioara Lazăr, Ileana Petrean Păușan. Ha presentato Daniel Săuca.

 

■ La mattina di martedì 23 aprile 2024 è stata dedicata alle incursioni letterarie nei licei di Zalău: Colegiul Național "Silvania", sezione ungherese (prof. Szabó Katalin, Sándór Krisztian): Zalán Tibor, Halmasi Sándor, Alex Pausides, Balázs F. Attila; Colegiul Național "Silvania", sezione rumena (prof. Imelda Chința): Neșe Yașin, Viorica Mureșan, Ioan F. Pop; Liceul Pedagogic "Gheorghe Șincai", sezione ungherese (prof. Kovács Tünde, prof. Orosz Timea): Gerry Loose, Sanja Bakovics, Pethő Lorand; Liceul Pedagogic "Gheorghe Șincai", sezione rumena (prof. Carmen Ardelean): Marcel Lucaciu, Ion Pițoiu Dragomir, Viorel Gh. Tăutan, Doina Ira-Tăutan; Liceul Reformat "Wesselényi": Filip Tamas, Simone Györfi; Liceul Tehnologic "Mihai Viteazul" (prof. Cora Mada, prof. Viorica Remeș): Stefano Donno, Alice Valeria Micu, Angela Maxim.

 

Sempre martedì, alle 17:00, nella Sala Porolissum del CCAJS, abbiamo ospitato uno spettacolo di poesie messe in musica eseguito dalla band l'Adyk del Colegiul Național "Silvania" di Zalău.

 

■ Mercoledì 24 aprile 2024, i poeti invitati sono stati presenti presso la filiale di Cluj dell'Unione degli Scrittori della Romania, dove hanno tenuto anche una serata di poesia. Hanno letto: Sanja Baković (Croazia), Balázs F. Attila (Slovacchia), Stefano Donno (Italia), Filip Tamás (Ungheria), Halmosi Sándor (Ungheria), Marcel Lucaciu, Gerry Loose (Scozia), Ion Mureșan, Alex Pausides (Cuba), Pethő Lorand (Austria), Ioan F. Pop, Neşe Yaşin (Cipro), Zalán Tibor (Ungheria), Silvia Bodea Sălăjan, Alice Valeria Micu, Ion Pițoiu Dragomir, Viorel Gh. Tăutan, Doina Ira-Tăutan, Egyed Emese, Karácsonyi Zsolt.

La serata è stata presentata da Daniel Săuca. La “padrona” di casa è stato Irina Petraș.

 

■ Giovedì 25 aprile 2024, abbiamo organizzato un'escursione per gli scrittori ospiti nella contea di Sălaj, con il supporto di ADI Țara Silvaniei. Abbiamo visitato il Giardino Botanico "Vasile Fati" di Jibou, il Castello romano di Porolissum e il Punto Gastronomico Locale "DecumAna".

 

Sempre lo stesso giorno, dalle ore 17:30, nella Sala Porolissum presso il CCAJS abbiamo ospitato uno spettacolo di poesia tenuto dall'attore, cantante e poeta Laczkó Vass Róbert e dal pianista Szép András in onore del poeta Radnóti Miklós.

 

■ Venerdì 26 aprile 2024, alle ore 11, nella Sala Porolissum del Centro di Cultura e Arte della Contea di Sălaj si sono tenute letture pubbliche, presentazioni di libri e pubblicazioni. Hanno parlato delle traduzioni Robert Șerban, Stefano Donno e Gerry Loose. Hanno letto Robert Șerban, Aura Christi, Sanja Baković (Croazia), Balázs F. Attila (Slovacchia), Stefano Donno (Italia), Filip Tamás (Ungheria), Halmosi Sándor (Ungheria), Kégl Ildikó (Ungheria), Marcel Lucaciu, Gerry Loose (Scozia), Oláh András (Ungheria), Alex Pausides (Cuba), Pethő Lorand (Austria), Ioan F. Pop, Neşe Yaşin (Cipro), Alice Valeria Micu, Ion Pițoiu Dragomir, Viorel Gh. Tăutan, Doina Ira-Tăutan, Simone Györfi, Anca Ioana Gaidoș.

 

Il festival si è concluso venerdì 26 aprile alle ore 18 presso la Sala Transilvania di Zalău con lo spettacolo intitolato "Montaggio" del Gruppo di danza contemporanea "PR-Evolution" del Teatro Nazionale "Csokonai" d



i Debrecen (Ungheria). Sono stati conferiti i grandi premi del festival: Zalán Tibor (Ungheria), Alex Pausides (Cuba) e Robert Șerban (Romania).

■ Durante il festival, con il sostegno del Comune di Zalău e di SC Transurbis SA, abbiamo nuovamente realizzato il progetto "Autobus della poesia", un progetto che prevedeva la diffusione, in formato audio, di poesie lette nella lingua madre dai poeti ospiti e non solo sugli autobus Transurbis.

 

La 22ª edizione del Festival internazionale "Primăvara Poeziei/ A Költészet Tavasza/ Spring of Poetry" è stata organizzata dal Consiglio della Contea di Sălaj, dal Centro di Cultura e Arte della Contea di Sălaj e dall'UDMR Sălaj, con il sostegno del Comune di Zalău, dell'Ispettorato Scolastico della Contea di Sălaj, del Ramo di Cluj e della Rappresentanza di Zalău dell'Unione degli Scrittori della Romania, della Casa della Cultura di Zalău, di SC Transurbis SA, ADI Țara Silvaniei, del Liceo Nazionale "Silvania", del Liceo Pedagogico "Gheorghe Șincai", del Liceo Riformato "Wesselényi", del Liceo Tecnologico "Mihai Viteazul", dell'Associazione degli Scrittori della Contea di Sălaj, dell'Associazione Culturale "Szilágy Társaság", di Halmosi Sándor, della Casa Editrice Ab-Art Kiadó Budapest, di Balázs F. Attila, del Museo della Contea di Storia e Arte Zalău.

Dettagli sul festival su www.culturasalaj.ro

E sulla pagina Facebook del CCAJS https://www.facebook.com/culturasalaj



Abdulah Sidran (1944 –2024). Sceneggiature, poesia, teatro / Appuntamenti / Home - Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa

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"I colori dei mestieri" di Gianni Rodari, una poesia sul valore del lavoro - Libreriamo

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Al The Social Hub la rassegna "Il prodigio della lingua nella poesia" con Davide Rondoni

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Gli alunni del "Città di Luino" incontrano la poesia con l’autrice Claudia Maria Franchina

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festival internazionale di poesia "palabra en el mundo"

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Scorci della nostra Italia (e delle nostre vite) raccontati in poesia - Tempi

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Per la cruna di Daniele Piccini (Crocetti)

 Raccolta della piena maturità di Daniele Piccini, "Per la cruna" è una prova che si potrebbe definire magnanima: il poema esiste, aleggia, si nutre di potenti slanci, eppure non è mai una struttura sovrapposta al singolo pezzo poetico, che continua a esprimere la propria necessità. Al centro di questo poema per brani è la memoria e con essa la purificazione del passato. Grazie a questo scavo si intraprende, con il poeta, un ulteriore avanzamento nella conoscenza, per scoprire che le figure amate, i volti, le vicende, non sono perduti, ma sono in attesa di noi e dell'incontro definitivo, in un luogo sottratto alle intemperie della storia. Poema per immagini e figure, trepidante di interrogazione, Per la cruna dialoga umanamente con la creatura fraterna che è per lui il lettore.

martedì 30 aprile 2024

Amuleti di Lorenzo Pataro (Ensemble)

 La nuova raccolta poetica di Lorenzo Pataro. Lorenzo Pataro (Castrovillari, 1998) ha pubblicato la raccolta di poesie Bruciare la sete (Controluna, 2018). Sue poesie sono state pubblicate su riviste e blog come «Atelier», «Interno Poesia», «Poesia del nostro tempo», «ClanDestino», «Il sarto di Ulm»; sul sito ufficiale di poesia della Rai («Poesia», di Luigia Sorrentino); sul quotidiano «La Repubblica». Ha vinto i premi "Ossi di seppia" (2021) e "Poeti oggi" (2022).


Tratteggi friulani di Claudia Zironi (QuduLibri)

 “L’uomo potrebb’esser poeta caldissimo in prosa, senza veruna sconvenienza assoluta; e quella prosa, che sarebbe poesia, potrebbe senza nessuna sconvenienza assumere interissimamente il linguaggio il modo e tutti i possibili caratteri del poeta.” È Giacomo Leopardi a scriverlo nello Zibaldone, e con questo sommo esergo si apre la prima silloge poetica del ’23 per la collana Porta Maggiore dedicata ai poeti. Claudia Zironi si affaccia felicemente alla prosa poetica, e non è la prima volta, donandoci una scrittura che con l’immagine e le intense fotografie di Beny Benedetto Kosic, va a ri-creare un dialogo in cui il contrappunto di testo e paratesto risulta perfettamente e simmetricamente scandito senza alcun cenno di didascalia. Una narrazione fluente che si sofferma sui luoghi. Poeta di penna veloce, Zironi ci accompagna in un viaggio in Friuli Venezia Giulia, regione colma di suggestioni che lei sa cogliere con uno sguardo impressionista, esaltando di questa accezione stilistica l’istantaneità e il movimento, affondandolo nel tempo e nello spazio en plein air.




lunedì 29 aprile 2024

Sonetti del giorno di quarzo di Aldo Nove (Einaudi)

 Questi 350 sonetti, metricamente precisi ma assolutamente moderni per linguaggio e cadenze, costituiscono un libro che già per le dimensioni e per le scelte formali si caratterizza come abnorme rispetto alla media delle raccolte di poesia contemporanea, come una sorta di mostro virtuosistico sotto il quale non sarà difficile rinvenire un incandescente nucleo di disperazione. È un'autobiografia intellettuale in forma di canzoniere, con tutti i riferimenti e gli omaggi ai maestri e agli amici, ma anche un percorso esistenziale a dir poco complicato. È anche, se non soprattutto, un libro politico che sa trasformare la disperazione individuale in invettiva contro i sistemi economici, sociali, culturali. Non manca il ripensamento sul proprio percorso di scrittore, sugli errori e i compromessi effettuati, tutti pagati in prima persona. Ma tutto questo prende un senso che trascende le contingenze storiche e biografiche, anche per via di questo metro, il sonetto, che lega il libro a una tradizione quasi millenaria. La raccolta diventa così una sorta di testamento, non solo del poeta, ma della poesia italiana. Al di là dei modi consueti all'autore di incrociare l'alto e il basso e di giocare con le parole, i Sonetti del giorno di quarzo hanno l'aspetto di un libro assoluto, definitivo.




ESITI PREMIO 2024 - Europa in Versi

ESITI PREMIO 2024 - Europa in Versi

Razos di Lello Voce (La nave di Teseo)

 Dopo un lungo periodo di silenzio, il ritorno sperimentale e inedito di Lello Voce alla prosa poetica. Una raccolta ispirata alla tradizione trobadorica e al situazionismo: un libro di poesie dove le poesie non ci sono più, per lasciare voce al pensiero creativo del lettore.

«Razos è un atto d’amore di Voce per la poesia condotto attraverso l’incrocio tra la tradizione dei trovatori e la sperimentazione di alcune post-avanguardie, nella logica secondo la quale il nesso tra poesia e vita è inscindibile e l’una non può esistere senza l’altra.» - Rossano Astremo per Maremosso


Le Razos di Lello Voce nascono dal desiderio di esplorare un territorio per lui inedito, lontano dalla spoken poetry di cui è uno dei massimi esponenti europei, per addentrarsi invece in una riflessione sulla parola e sulla stratificazione del testo poetico. Rifacendosi alla tradizione delle razòs medievali – brevi componimenti in prosa di epoca trobadorica che illustravano le ragioni, lo scopo e le istruzioni di esecuzione della poesia che faceva loro seguito – Voce costruisce un libro silenzioso: un libro di poesia senza poesie. Proprio quando sembra scomparire, senza lasciare più traccia, essa riaffiora, però, in un’appendice di Madrigali dal formalismo perfettamente compiuto. Raccogliendo echi delle avanguardie del Novecento, attingendo a temi medievali, come la matematica e la geometria, o contemporanei, come l’informatica e la fisica, le Razos fioriscono all’incrocio tra la tradizione dei trovatori e la visionarietà di Fluxus, in quello spazio che separa la poesia dalla vita, e che, paradossalmente, ne garantisce la persistenza e la forza. Un libro che è un congegno a orologeria, un conto alla rovescia allo scadere del quale il lettore avrà fame di nuova poesia, posto di fronte alla meraviglia e al rischio di farsi egli stesso poeta.



domenica 28 aprile 2024

In mezzo ai giorni (i) dati di June Scialpi (Zacinto)

Adesso che sei immagine da ricomporre, spazio aperto (che non conservo foto o ricordo), dimentico persino il volto [e come rattrista il pensiero: sorrisi sigillati in quel santino] procedo in giro a vuoto: esercizio a mente libera: io disabitudine, memoria- ingombro: mare slabbro che non può l’incontro: tutto da rifare.




Un attimo di vita di Sabrina Morelli (Pandilettere)

 Una silloge dedicata alla sofferenza dei malati di cancro, perché la condivisione del dolore è un sostegno in più a chi non crede ci sia un altro domani. Un raggio di luce per chi non ha più speranza e un invito rivolto a tutti a "guardare viso, occhi, sorriso, lacrime, ascoltare urla, grida, frasi e richieste, non stancarsi mai, non piegarsi o retrocedere dinnanzi a quei passi lenti, quelle mani tremolanti, quei corpi martoriati dalle terapie, che se da una parte ti curano, dall'altra ti sconvolgono quella che forse si può ancora chiamare vita".




sabato 27 aprile 2024

Plagiarsi addosso di Gabriella Montanari (Convivio)

Una poesia fatta di immagini, di strutture sinestetiche, di colori, di melodie, di emozioni che pulsano in ogni pagina e di riflessioni che scandagliano quanto è possibile dell'uomo e del mondo. Questa, in parte, è la prima sensazione che si prova dopo la lettura di "Plagiarsi addosso". Ma non è verosimile fare tutto ciò attraverso un codice 'convenzionale'. C'è in Gabriella Montanari, infatti, una sapienza della scrittura e della commistione lemmatica che conduce a un doppio effetto: da un lato l'affascinante straniamento, dovuto ad associazioni che da un punto di vista linguistico sono inquadrabili in aree diastratiche differenti; dall'altro la percezione che queste sfere sono parte sostanziale del campionario immaginifico. Una voce originale, dunque, che possiede la rara capacità di plasmare il magma della lingua e di riappropriarsi della realtà. (Giuseppe Manitta)






venerdì 26 aprile 2024

Ak. Poesia dell'acqua di Claudio Monachesi (Ass. Terre Sommerse)

 «L'idea di comporre le poesie che appaiono in questo libro nasce su invito di Ornella Campitelli e Alessia Tasillo rispettivamente presidente e segretaria dell'allora Associazione "Viva la Terra" che organizzava manifestazioni per la raccolta firme per il referendum contro la privatizzazione dell'acqua (2010). La performance ebbe successo e proseguì coninviti in altre strutture. Per me, per il poeta che sono, rappresentava la prosecuzione di quel filone di poesia dedicata all'impegno civile che andava avanti da una decina d'anni, da quando mi ero chiesto: "Ma che sto facendo come poeta qui e adesso? Ho preferito sempre “le illuminazioni provenienti dall'alto”, ma poi anch'io, soprattutto, dovevo devo fare i conti con questo tipo di società, come poeta di questo tempo, con tutta la fisicità ad essa connessa… La salute la scuola il lavoro la casa…”»




giovedì 25 aprile 2024

Infinito remoto di Maurizio Melandri (Robin)

 La scrittura di questa silloge poetica affiora da una grande tela bianca prima e dopo la sua stesura, mentre il durante non è altro che una proliferazione più o meno inconscia di versi che hanno attraversato la mente per poi lasciare tutto nuovamente sgombro come lo era prima e come lo sarà dopo. L’urgenza dello scrivere è un bisogno ancestrale dell’uomo di riempire i propri spazi vuoti e gli abissi interiori affinché facciano meno paura. Con la terapia psicoanalitica l’autore è riuscito a scendere nei suoi meandri fino a un certo livello di profondità e, lasciandosi accompagnare dalla pratica meditativa, ha potuto calarsi ancora più giù ricercando il vuoto interiore e ancorandosi al respiro e alle sensazioni corporee sottili. Quando ha voluto e sentito di dover fare l’ultimo passo fino alla caverna dei propri demoni, l’unica barchetta che poteva accedervi e accompagnarlo era quella della poesia, l’unico Caronte possibile, l’unica traghettatrice ammessa in quegli spazi angusti e scomodi.





mercoledì 24 aprile 2024

Raccolta di spighe di Attilio Marocchi (Gilgamesh Edizioni)

 «Raccolta di spighe: più che la mietitura, il titolo evoca l'atto dello spigolare, del recuperare con parsimoniosa minuzia ciò che il grande raccolto ha trascurato. E, infatti, questi brani di Attilio Marocchi sono una sorta di quintessenza, una cesellata sineddoche che sta alla sua opera omnia come la spigolatura sta alla mietitura. Questo gradevole volume riassume tutti i motivi della lirica marocchiana. Il lettore abituale li riconoscerà facilmente, mentre il nuovo ne gusterà un assaggio che senza dubbio lo invoglierà ad addentrarsi più a fondo nella creazione dello scrittore.» (Dalla prefazione di Doriano Bassi)

martedì 23 aprile 2024

Leggerezza di Simona Mancini (Il Leggio)

 Le 99 poesie proposte sono connotate dalla semplicità. La profondità di ciò che i versi racchiudono, attraverso la “leggerezza” della rima baciata, restituisce il valore delle esperienze, tutte, dalle più dure alle più semplici ma non per questo meno importanti. Nella varietà e nella profondità delle situazioni illustrate ci si può riconoscere e ritrovare, provando stupore e meraviglia: con emozione e “leggerezza”… ”che non è superficialità ma la capacità di planare sulle cose dall’alto” (Italo Calvino).




lunedì 22 aprile 2024

Di madre nuda Di madre nuda di Simona Mancini (Pequod)

La raccolta poetica d'esordio di Simona Mancini ruota tutta intorno alle personali vicende dell'autrice: le parole nascondono il dolore. Ma la verità di questi versi risiede nella capacità di farsi immagine e testimoniare le metamorfosi della vita

La letteratura degli ultimi anni ribolle di vicende personali, gioie e sciagure a livello privato, che spesso scivolano in un sentimentalismo d’effetto, di facile ascolto e di sicura presa. O anche si concentra su una quotidianità senza mistero, che non contiene nessuna volontà di dirci quello che siamo, dove l’essere umano è rappresentato solo nella dimensione dell’individuo perso nelle certo dignitose, forse ragguardevoli, ma troppe volte banali, storie di tutti i giorni. Anche la poesia, in particolare delle generazioni più giovani, ama soffermarsi sui racconti di un io che stenta a riconoscersi plurale e che si muove nel recinto ristretto dei legami familiari o di coppia, proponendo il proprio vissuto, la confessione confidenziale, a paradigma universale.

DI GIUSEPPE GRATTACASO 




domenica 21 aprile 2024

Quaderno delle presenze di Paolo Maccari (Le Lettere)

 Con Quaderno delle presenze Paolo Maccari aggiunge un cospicuo capitolo a una vicenda poetica iniziata più di vent'anni fa. Come nei suoi libri più recenti, anche in questo suo nuovo lavoro l'autore persegue una pronuncia naturale e priva di facili effetti, all'interno di una ricerca che ha, sul piano dello stile, una ricca galleria di eventi verbali sorvegliatissimi. Attraverso ritratti e autoritratti, episodi in poesia e in prosa, Maccari tenta una restituzione insieme pudica e commossa del trascorrere delle stagioni, annotando le presenze e le assenze che in modi sempre originali, e intercambiabili, segnano la vita di ognuno di noi. Prefazione di Gian Mario Villalta.




sabato 20 aprile 2024

Il cielo non è muto di Andrea Lutri

Il cielo non è muto è una raccolta di poesie che ha come fil rouge la vita e tutto ciò che il destino riserva agli uomini. Il cielo è lo spettatore dei drammi che quotidianamente si consumano sulla Terra, ma anche degli amori che ispirano la maggior parte dei versi che compongono la raccolta.




venerdì 19 aprile 2024

Spigolatura in campi (di)versi di Anna Maria Lombardi (G.C.L. edizioni)

 Basta addentrarsi nella lettura delle liriche di Anna Maria Lombardi per intuirne la qualità e per essere catturati dal fascino che si sprigiona dall'armonia delle sue parole. Armonia, certo, perché le ascendenze letterarie di questa poetessa dauna, naturalizzata insubre, sono classiche. "La nobile semplicità e la quieta grandezza" dei classici, studiati e amati lungamente fin dagli anni del liceo, le hanno insegnato ad arginare, per dignità e pudore dei sentimenti, le tempeste emotive e le esperienze dolorose che le hanno affinato l'anima. Nelle miniere di Salisburgo - racconta Italo Calvino - si gettano dei rami senza foglie per ritirarli qualche mese dopo ricoperti di cristalli di salgemma, splendenti come diamanti. Tutto sommato, così agisce l'autrice che nasconde piccoli rami di ricordi intirizziti dal dolore o dalla malinconia nella miniera profonda del suo cuore e poi, quando la memoria li riporta alla luce, li vede trasformati in miracoli di poesia. È una poetessa autentica che scrive solo quando l'Amore "la ispira e le ditta dentro" cioè quando l'ispirazione in lei si fa parola. Una poesia, quella di Lombardi, sulla soglia, prima del volo o di un tuffo nell'infinito.




giovedì 18 aprile 2024

i luoghi amati di Viola Lo Moro (Perrone)

 «La raccolta si compone di luoghi. Convivono nel testo le esperienze umane dell’amore e delle relazioni – l’abbandono, l’eros, la meraviglia – e quelle delle geografie urbane e naturali. I luoghi amati sono quelli sporchi della città, le impressioni di un trionfo di oggetti in rovina, ma anche i luoghi di una invocazione iniziale sconsolata verso una divinità oberata e silenziosa. A puntellare i luoghi lirici ci sono due inserti più propriamente prosaici. In questa raccolta trionfa un eterno asfissiante presente, in cui poco è lasciato all’immaginazione, in cui molto è detto o già compiuto». Postfazione di Elena Biagini.




Gli occhi del poeta di Gregorio Valeo (Aletti)

Il presente libro "Gli occhi del poeta" è una raccolta di 33 poesie inedite che narrano su come la vita sia esistenza



mercoledì 17 aprile 2024

Valeria Dal Bo presenta OGGI 17 aprile 2024 ore 18,30 al Salotto Caracci di Milano il suo libro Onirico Blues

E’ prevista la presentazione del libro di Valeria Dal Bo dal titolo Onirico Blues edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, nella collana Fuochi di Ottavio Rossani, oggi 17 aprile 2024 ore 18,30 presso Salotto Caracci in via Rutilia 19/20 a Milano.

Onirico blues di Valeria Dal Bo (collana Fuochi diretta da Ottavio Rossani) – Dal sogno alla coscienza del vivere, un viaggio dentro l’illuminazione della mente. Un giro di trasferimenti dall’illusione alla concretezza del vissuto. Le poesie, o piuttosto i racconti poetici, di Valeria Dal Bo, in questa raccolta Onirico blues, sono una successione di immagini. La sorgente sono i sogni. Il mezzo di trasporto nella vita reale sono le parole. Non è però una questione di contenuto, è soprattutto una questione di ritmo. Un ritmo che scivola tra desiderio e contraddizione. Sarebbe facile disturbare Freud o i suoi discepoli, in particolare Jung. Ma non serve questa mediazione. Le immagini fissate nell’album delle possibilità tra vita e morte parlano, raccontano violenze non rivelate, paure subite, analisi autogestite nel risalire verso la superficie dell’esistenza. Un continuo rapporto con la chiusura o apertura delle porte. E l’improvviso cambiamento di condizione con l’opportunità di uscire “a rivedere le stelle” di nuovi desideri, di nuove soste e di nuove ripartenze. (Ottavio Rossani) / Con una nota di Giampiero Neri

VALERIA DAL BO vive a Milano. Ha sempre frequentato la poesia. Dal 1994 riunisce in casa ogni mese un gruppo di “poeti del venerdì”. È stata cofondatrice e redattrice della rivista “Il Monte Analogo”. Ha pubblicato testi su riviste come Juvenilia, Opera Nuova, e nell’antologia “Quaternario” (a cura di Giampiero Neri e Gianni Mascolo). Onirico blues è la sua prima raccolta organica.

 

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Le bambine dai capelli rossi. Una favola teatrale di Eva Laudace (Cartacanta Edizioni)

«La poesia teatrale che va in scena in queste pagine è, oltre che una via nuova per l'autrice, una delle possibili vie di guarigione da quell'egotismo lirico che affligge molta poesia odierna. [...] Di certo, la bambina dai capelli rossi sarà per ogni lettore che si accosti una nuova compagna. Inquietante e bellissima, come le migliori compagnie.» (Davide Rondoni).


martedì 16 aprile 2024

L'amore da vecchia di Vivian Lamarque (Mondadori)

 In questi nuovi versi, vivaci e freschissimi, quasi con ironia a dispetto del titolo che li presenta, Vivian Lamarque torna ai lettori con un'opera ricca di impressioni e memoria, di vicende e presagi, che si susseguono come nelle scene di un ampio, libero film. Sono poesie in cui l'autrice si affaccia alle immagini del sempre più frequente insorgere del ricordo e all'apparire anche di volti familiari, riuscendo comunque a conservare intatta la propria vitale attitudine ad aprirsi all'incanto e agli spunti più vari dell'immaginazione. Lamarque ragiona poeticamente sul «fascino discreto degli amori non corrisposti», sull'idea dell'amore «inventato», propone narrazioni, in un'ampia, sorprendente mitologia personale che chiama a raccolta il grande cinema e grandi poeti (da Orazio e Virgilio, con riferimenti a Pascoli e Saba, Penna e Caproni). Si esprime coinvolgendo una realtà animale e vegetale, o la città con i suoi riti anche quotidiani, e poi luoghi di mare, viaggi, ricognizioni sensibilissime in uno spazio/tempo autobiografico. Introduce, con il garbo che le è consueto, pensieri sul senso stesso e sulla natura della poesia in un percorso di consapevolezza nel cuore dell'esperienza. Ma è ben presente, in L'amore da vecchia , un generale senso di provvisorietà del vivere, che porta in sé la coscienza pervasiva del futuro, inevitabile nulla, del non esserci più, fino al momento del nostro «ultimo pensiero». E a tutto questo si aggiunge, nell'età dell'inverno, di cui l'autrice sente il progredire, l'attenzione al presente, con le sue nuove, impreviste minacce. Lamarque muove i suoi passi con una felice varietà di soluzioni espressive, passando da componimenti fittamente prosastici ad altri più sottilmente e sempre incisivamente scanditi, conservando gli accenti di raffinato tono colloquiale in cui si manifesta un lirico senso di pacata e umanissima saggezza.




Paradigmi della complessità di Silvia Elena Di Donato (Di Felice Edizioni)

 È “il mistero più grande”, dunque, l’Amore, “Idea e causa di sé, necessità” (Il verso totale): l’“amare senza possedere” (Riflessi), ma non solo, anche quello del felice possesso e dell’incandescenza desiderata o condivisa dei sensi, che fa nuova la vita ogni giorno e ti fa “infinito” (Il più grande dono). Quello che ti avvia a fare di tutto “un’opportunità” e a guardare più al come che al cosa (Produrre pensiero, costruire bellezza), a guardare e curare di tutto soprattutto i “dettagli”: cogliendo lì la vera poesia, intesa come capacità di “conoscere” e vedere oltre la “materia” e la pelle, di guardare insomma “al di là della siepe”, nell’assoluta “verità” di se stessi e di tutto il visibile (Alfa e Omega). (Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)




lunedì 15 aprile 2024

L'esatto peso della sirena di Matilde Tortora (La Mongolfiera)

 Marosi e approdi, nutrici che col vino allattano il mare, uomini distratti e crudeli, donne che restano. E una sirena innamorata, di cui difficilmente si potrà dimenticare d'ora in poi l'implacabile sguardo. In versi originali e nuovi una biografia trasporta dell'andare. E il mistero amaro dell'amore




La grande nevicata di Federico Italiano (Donzelli)

 La grande nevicata è una raccolta concepita in piena pandemia e plasmata dalle claustrofobie (e claustrofilie) generatesi in questo biennio, al termine segnato dalla guerra in Ucraina e dal riemerge della minaccia nucleare, dell’ombra fascista sul futuro dell’Europa. Eppure questa di Federico Italiano – voce del 1976, già affermata in Italia e In Europa – è una raccolta non schiacciata sull’oggi, un attraversamento del presente che tiene per mano la bussola della memoria, in una perenne oscillazione tra eventi, oggetti e habitat di un poeta nato in Piemonte nel pieno degli anni di piombo ma cresciuto nella generazione post-sessantottesca. Non-generazione cui è interdetto concepirsi come politica, rivoluzionaria, adulta, collettiva. Come ne “La grande nevicata del 1985” – testo centrale e title track del libro – nata dal ricordo di quella grande gelata che, dal Nord al Sud, invase l’Italia a metà anni Ottanta e resta ancora epos nello stupore di molti adulti al tempo bambini. L’eccezionalità di un evento atmosferico in grado di segnare uno spartiacque nella vita dell’io e rispetto agli eventi storici contemporanei (il “disgelo” nella Guerra Fredda, l’ascesa nel 1985 di Gorbaciov) coniugando ricordo e meteorologia, erotismo e riflessione filosofica, infanzia e vita adulta tramite un lavoro formale e consustanziale sulla memoria e i suoi oggetti infantili (il passamontagna, le tipologie di memoria della neve). Un moto perpetuo tra passato e presente capace di evidenziare le tendenze di una poesia mossa, sin dall’infanzia, più dall’intelligenza del gioco che dall’azione diretta calata negli eventi della storia. Come nel gioco “Calumet” (una sciarada che durante il lockdown diventa archeologia cognitiva), o in “Allenamento nella nebbia” (la nebbia comune denominatore che lega una corsa autunnale in un parco di Vienna agli allenamenti di calcio da ragazzo). Come in “Walkie-talkie” (ricetrasmittente dell’infanzia che funge da correlativo oggettivo del presente) o in “Yeti”, dove la “linea della neve” diviene spazio liminale tra realtà e immaginazione, infanzia e vita adulta. Autobiografia e storia.