A CURA DI STEFANO DONNO VICE PRESIDENTE DELLA CASA DELLA POESIA DI COMO

A CURA DI STEFANO DONNO VICE PRESIDENTE DELLA CASA DELLA POESIA DI COMO

martedì 30 aprile 2024

Amuleti di Lorenzo Pataro (Ensemble)

 La nuova raccolta poetica di Lorenzo Pataro. Lorenzo Pataro (Castrovillari, 1998) ha pubblicato la raccolta di poesie Bruciare la sete (Controluna, 2018). Sue poesie sono state pubblicate su riviste e blog come «Atelier», «Interno Poesia», «Poesia del nostro tempo», «ClanDestino», «Il sarto di Ulm»; sul sito ufficiale di poesia della Rai («Poesia», di Luigia Sorrentino); sul quotidiano «La Repubblica». Ha vinto i premi "Ossi di seppia" (2021) e "Poeti oggi" (2022).


Tratteggi friulani di Claudia Zironi (QuduLibri)

 “L’uomo potrebb’esser poeta caldissimo in prosa, senza veruna sconvenienza assoluta; e quella prosa, che sarebbe poesia, potrebbe senza nessuna sconvenienza assumere interissimamente il linguaggio il modo e tutti i possibili caratteri del poeta.” È Giacomo Leopardi a scriverlo nello Zibaldone, e con questo sommo esergo si apre la prima silloge poetica del ’23 per la collana Porta Maggiore dedicata ai poeti. Claudia Zironi si affaccia felicemente alla prosa poetica, e non è la prima volta, donandoci una scrittura che con l’immagine e le intense fotografie di Beny Benedetto Kosic, va a ri-creare un dialogo in cui il contrappunto di testo e paratesto risulta perfettamente e simmetricamente scandito senza alcun cenno di didascalia. Una narrazione fluente che si sofferma sui luoghi. Poeta di penna veloce, Zironi ci accompagna in un viaggio in Friuli Venezia Giulia, regione colma di suggestioni che lei sa cogliere con uno sguardo impressionista, esaltando di questa accezione stilistica l’istantaneità e il movimento, affondandolo nel tempo e nello spazio en plein air.




lunedì 29 aprile 2024

Sonetti del giorno di quarzo di Aldo Nove (Einaudi)

 Questi 350 sonetti, metricamente precisi ma assolutamente moderni per linguaggio e cadenze, costituiscono un libro che già per le dimensioni e per le scelte formali si caratterizza come abnorme rispetto alla media delle raccolte di poesia contemporanea, come una sorta di mostro virtuosistico sotto il quale non sarà difficile rinvenire un incandescente nucleo di disperazione. È un'autobiografia intellettuale in forma di canzoniere, con tutti i riferimenti e gli omaggi ai maestri e agli amici, ma anche un percorso esistenziale a dir poco complicato. È anche, se non soprattutto, un libro politico che sa trasformare la disperazione individuale in invettiva contro i sistemi economici, sociali, culturali. Non manca il ripensamento sul proprio percorso di scrittore, sugli errori e i compromessi effettuati, tutti pagati in prima persona. Ma tutto questo prende un senso che trascende le contingenze storiche e biografiche, anche per via di questo metro, il sonetto, che lega il libro a una tradizione quasi millenaria. La raccolta diventa così una sorta di testamento, non solo del poeta, ma della poesia italiana. Al di là dei modi consueti all'autore di incrociare l'alto e il basso e di giocare con le parole, i Sonetti del giorno di quarzo hanno l'aspetto di un libro assoluto, definitivo.




ESITI PREMIO 2024 - Europa in Versi

ESITI PREMIO 2024 - Europa in Versi

Razos di Lello Voce (La nave di Teseo)

 Dopo un lungo periodo di silenzio, il ritorno sperimentale e inedito di Lello Voce alla prosa poetica. Una raccolta ispirata alla tradizione trobadorica e al situazionismo: un libro di poesie dove le poesie non ci sono più, per lasciare voce al pensiero creativo del lettore.

«Razos è un atto d’amore di Voce per la poesia condotto attraverso l’incrocio tra la tradizione dei trovatori e la sperimentazione di alcune post-avanguardie, nella logica secondo la quale il nesso tra poesia e vita è inscindibile e l’una non può esistere senza l’altra.» - Rossano Astremo per Maremosso


Le Razos di Lello Voce nascono dal desiderio di esplorare un territorio per lui inedito, lontano dalla spoken poetry di cui è uno dei massimi esponenti europei, per addentrarsi invece in una riflessione sulla parola e sulla stratificazione del testo poetico. Rifacendosi alla tradizione delle razòs medievali – brevi componimenti in prosa di epoca trobadorica che illustravano le ragioni, lo scopo e le istruzioni di esecuzione della poesia che faceva loro seguito – Voce costruisce un libro silenzioso: un libro di poesia senza poesie. Proprio quando sembra scomparire, senza lasciare più traccia, essa riaffiora, però, in un’appendice di Madrigali dal formalismo perfettamente compiuto. Raccogliendo echi delle avanguardie del Novecento, attingendo a temi medievali, come la matematica e la geometria, o contemporanei, come l’informatica e la fisica, le Razos fioriscono all’incrocio tra la tradizione dei trovatori e la visionarietà di Fluxus, in quello spazio che separa la poesia dalla vita, e che, paradossalmente, ne garantisce la persistenza e la forza. Un libro che è un congegno a orologeria, un conto alla rovescia allo scadere del quale il lettore avrà fame di nuova poesia, posto di fronte alla meraviglia e al rischio di farsi egli stesso poeta.



domenica 28 aprile 2024

In mezzo ai giorni (i) dati di June Scialpi (Zacinto)

Adesso che sei immagine da ricomporre, spazio aperto (che non conservo foto o ricordo), dimentico persino il volto [e come rattrista il pensiero: sorrisi sigillati in quel santino] procedo in giro a vuoto: esercizio a mente libera: io disabitudine, memoria- ingombro: mare slabbro che non può l’incontro: tutto da rifare.




Un attimo di vita di Sabrina Morelli (Pandilettere)

 Una silloge dedicata alla sofferenza dei malati di cancro, perché la condivisione del dolore è un sostegno in più a chi non crede ci sia un altro domani. Un raggio di luce per chi non ha più speranza e un invito rivolto a tutti a "guardare viso, occhi, sorriso, lacrime, ascoltare urla, grida, frasi e richieste, non stancarsi mai, non piegarsi o retrocedere dinnanzi a quei passi lenti, quelle mani tremolanti, quei corpi martoriati dalle terapie, che se da una parte ti curano, dall'altra ti sconvolgono quella che forse si può ancora chiamare vita".




sabato 27 aprile 2024

Plagiarsi addosso di Gabriella Montanari (Convivio)

Una poesia fatta di immagini, di strutture sinestetiche, di colori, di melodie, di emozioni che pulsano in ogni pagina e di riflessioni che scandagliano quanto è possibile dell'uomo e del mondo. Questa, in parte, è la prima sensazione che si prova dopo la lettura di "Plagiarsi addosso". Ma non è verosimile fare tutto ciò attraverso un codice 'convenzionale'. C'è in Gabriella Montanari, infatti, una sapienza della scrittura e della commistione lemmatica che conduce a un doppio effetto: da un lato l'affascinante straniamento, dovuto ad associazioni che da un punto di vista linguistico sono inquadrabili in aree diastratiche differenti; dall'altro la percezione che queste sfere sono parte sostanziale del campionario immaginifico. Una voce originale, dunque, che possiede la rara capacità di plasmare il magma della lingua e di riappropriarsi della realtà. (Giuseppe Manitta)






venerdì 26 aprile 2024

Ak. Poesia dell'acqua di Claudio Monachesi (Ass. Terre Sommerse)

 «L'idea di comporre le poesie che appaiono in questo libro nasce su invito di Ornella Campitelli e Alessia Tasillo rispettivamente presidente e segretaria dell'allora Associazione "Viva la Terra" che organizzava manifestazioni per la raccolta firme per il referendum contro la privatizzazione dell'acqua (2010). La performance ebbe successo e proseguì coninviti in altre strutture. Per me, per il poeta che sono, rappresentava la prosecuzione di quel filone di poesia dedicata all'impegno civile che andava avanti da una decina d'anni, da quando mi ero chiesto: "Ma che sto facendo come poeta qui e adesso? Ho preferito sempre “le illuminazioni provenienti dall'alto”, ma poi anch'io, soprattutto, dovevo devo fare i conti con questo tipo di società, come poeta di questo tempo, con tutta la fisicità ad essa connessa… La salute la scuola il lavoro la casa…”»




giovedì 25 aprile 2024

Infinito remoto di Maurizio Melandri (Robin)

 La scrittura di questa silloge poetica affiora da una grande tela bianca prima e dopo la sua stesura, mentre il durante non è altro che una proliferazione più o meno inconscia di versi che hanno attraversato la mente per poi lasciare tutto nuovamente sgombro come lo era prima e come lo sarà dopo. L’urgenza dello scrivere è un bisogno ancestrale dell’uomo di riempire i propri spazi vuoti e gli abissi interiori affinché facciano meno paura. Con la terapia psicoanalitica l’autore è riuscito a scendere nei suoi meandri fino a un certo livello di profondità e, lasciandosi accompagnare dalla pratica meditativa, ha potuto calarsi ancora più giù ricercando il vuoto interiore e ancorandosi al respiro e alle sensazioni corporee sottili. Quando ha voluto e sentito di dover fare l’ultimo passo fino alla caverna dei propri demoni, l’unica barchetta che poteva accedervi e accompagnarlo era quella della poesia, l’unico Caronte possibile, l’unica traghettatrice ammessa in quegli spazi angusti e scomodi.





mercoledì 24 aprile 2024

Raccolta di spighe di Attilio Marocchi (Gilgamesh Edizioni)

 «Raccolta di spighe: più che la mietitura, il titolo evoca l'atto dello spigolare, del recuperare con parsimoniosa minuzia ciò che il grande raccolto ha trascurato. E, infatti, questi brani di Attilio Marocchi sono una sorta di quintessenza, una cesellata sineddoche che sta alla sua opera omnia come la spigolatura sta alla mietitura. Questo gradevole volume riassume tutti i motivi della lirica marocchiana. Il lettore abituale li riconoscerà facilmente, mentre il nuovo ne gusterà un assaggio che senza dubbio lo invoglierà ad addentrarsi più a fondo nella creazione dello scrittore.» (Dalla prefazione di Doriano Bassi)

martedì 23 aprile 2024

Leggerezza di Simona Mancini (Il Leggio)

 Le 99 poesie proposte sono connotate dalla semplicità. La profondità di ciò che i versi racchiudono, attraverso la “leggerezza” della rima baciata, restituisce il valore delle esperienze, tutte, dalle più dure alle più semplici ma non per questo meno importanti. Nella varietà e nella profondità delle situazioni illustrate ci si può riconoscere e ritrovare, provando stupore e meraviglia: con emozione e “leggerezza”… ”che non è superficialità ma la capacità di planare sulle cose dall’alto” (Italo Calvino).




lunedì 22 aprile 2024

Di madre nuda Di madre nuda di Simona Mancini (Pequod)

La raccolta poetica d'esordio di Simona Mancini ruota tutta intorno alle personali vicende dell'autrice: le parole nascondono il dolore. Ma la verità di questi versi risiede nella capacità di farsi immagine e testimoniare le metamorfosi della vita

La letteratura degli ultimi anni ribolle di vicende personali, gioie e sciagure a livello privato, che spesso scivolano in un sentimentalismo d’effetto, di facile ascolto e di sicura presa. O anche si concentra su una quotidianità senza mistero, che non contiene nessuna volontà di dirci quello che siamo, dove l’essere umano è rappresentato solo nella dimensione dell’individuo perso nelle certo dignitose, forse ragguardevoli, ma troppe volte banali, storie di tutti i giorni. Anche la poesia, in particolare delle generazioni più giovani, ama soffermarsi sui racconti di un io che stenta a riconoscersi plurale e che si muove nel recinto ristretto dei legami familiari o di coppia, proponendo il proprio vissuto, la confessione confidenziale, a paradigma universale.

DI GIUSEPPE GRATTACASO 




domenica 21 aprile 2024

Quaderno delle presenze di Paolo Maccari (Le Lettere)

 Con Quaderno delle presenze Paolo Maccari aggiunge un cospicuo capitolo a una vicenda poetica iniziata più di vent'anni fa. Come nei suoi libri più recenti, anche in questo suo nuovo lavoro l'autore persegue una pronuncia naturale e priva di facili effetti, all'interno di una ricerca che ha, sul piano dello stile, una ricca galleria di eventi verbali sorvegliatissimi. Attraverso ritratti e autoritratti, episodi in poesia e in prosa, Maccari tenta una restituzione insieme pudica e commossa del trascorrere delle stagioni, annotando le presenze e le assenze che in modi sempre originali, e intercambiabili, segnano la vita di ognuno di noi. Prefazione di Gian Mario Villalta.




sabato 20 aprile 2024

Il cielo non è muto di Andrea Lutri

Il cielo non è muto è una raccolta di poesie che ha come fil rouge la vita e tutto ciò che il destino riserva agli uomini. Il cielo è lo spettatore dei drammi che quotidianamente si consumano sulla Terra, ma anche degli amori che ispirano la maggior parte dei versi che compongono la raccolta.




venerdì 19 aprile 2024

Spigolatura in campi (di)versi di Anna Maria Lombardi (G.C.L. edizioni)

 Basta addentrarsi nella lettura delle liriche di Anna Maria Lombardi per intuirne la qualità e per essere catturati dal fascino che si sprigiona dall'armonia delle sue parole. Armonia, certo, perché le ascendenze letterarie di questa poetessa dauna, naturalizzata insubre, sono classiche. "La nobile semplicità e la quieta grandezza" dei classici, studiati e amati lungamente fin dagli anni del liceo, le hanno insegnato ad arginare, per dignità e pudore dei sentimenti, le tempeste emotive e le esperienze dolorose che le hanno affinato l'anima. Nelle miniere di Salisburgo - racconta Italo Calvino - si gettano dei rami senza foglie per ritirarli qualche mese dopo ricoperti di cristalli di salgemma, splendenti come diamanti. Tutto sommato, così agisce l'autrice che nasconde piccoli rami di ricordi intirizziti dal dolore o dalla malinconia nella miniera profonda del suo cuore e poi, quando la memoria li riporta alla luce, li vede trasformati in miracoli di poesia. È una poetessa autentica che scrive solo quando l'Amore "la ispira e le ditta dentro" cioè quando l'ispirazione in lei si fa parola. Una poesia, quella di Lombardi, sulla soglia, prima del volo o di un tuffo nell'infinito.




giovedì 18 aprile 2024

i luoghi amati di Viola Lo Moro (Perrone)

 «La raccolta si compone di luoghi. Convivono nel testo le esperienze umane dell’amore e delle relazioni – l’abbandono, l’eros, la meraviglia – e quelle delle geografie urbane e naturali. I luoghi amati sono quelli sporchi della città, le impressioni di un trionfo di oggetti in rovina, ma anche i luoghi di una invocazione iniziale sconsolata verso una divinità oberata e silenziosa. A puntellare i luoghi lirici ci sono due inserti più propriamente prosaici. In questa raccolta trionfa un eterno asfissiante presente, in cui poco è lasciato all’immaginazione, in cui molto è detto o già compiuto». Postfazione di Elena Biagini.




Gli occhi del poeta di Gregorio Valeo (Aletti)

Il presente libro "Gli occhi del poeta" è una raccolta di 33 poesie inedite che narrano su come la vita sia esistenza



mercoledì 17 aprile 2024

Valeria Dal Bo presenta OGGI 17 aprile 2024 ore 18,30 al Salotto Caracci di Milano il suo libro Onirico Blues

E’ prevista la presentazione del libro di Valeria Dal Bo dal titolo Onirico Blues edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, nella collana Fuochi di Ottavio Rossani, oggi 17 aprile 2024 ore 18,30 presso Salotto Caracci in via Rutilia 19/20 a Milano.

Onirico blues di Valeria Dal Bo (collana Fuochi diretta da Ottavio Rossani) – Dal sogno alla coscienza del vivere, un viaggio dentro l’illuminazione della mente. Un giro di trasferimenti dall’illusione alla concretezza del vissuto. Le poesie, o piuttosto i racconti poetici, di Valeria Dal Bo, in questa raccolta Onirico blues, sono una successione di immagini. La sorgente sono i sogni. Il mezzo di trasporto nella vita reale sono le parole. Non è però una questione di contenuto, è soprattutto una questione di ritmo. Un ritmo che scivola tra desiderio e contraddizione. Sarebbe facile disturbare Freud o i suoi discepoli, in particolare Jung. Ma non serve questa mediazione. Le immagini fissate nell’album delle possibilità tra vita e morte parlano, raccontano violenze non rivelate, paure subite, analisi autogestite nel risalire verso la superficie dell’esistenza. Un continuo rapporto con la chiusura o apertura delle porte. E l’improvviso cambiamento di condizione con l’opportunità di uscire “a rivedere le stelle” di nuovi desideri, di nuove soste e di nuove ripartenze. (Ottavio Rossani) / Con una nota di Giampiero Neri

VALERIA DAL BO vive a Milano. Ha sempre frequentato la poesia. Dal 1994 riunisce in casa ogni mese un gruppo di “poeti del venerdì”. È stata cofondatrice e redattrice della rivista “Il Monte Analogo”. Ha pubblicato testi su riviste come Juvenilia, Opera Nuova, e nell’antologia “Quaternario” (a cura di Giampiero Neri e Gianni Mascolo). Onirico blues è la sua prima raccolta organica.

 

Info link



Le bambine dai capelli rossi. Una favola teatrale di Eva Laudace (Cartacanta Edizioni)

«La poesia teatrale che va in scena in queste pagine è, oltre che una via nuova per l'autrice, una delle possibili vie di guarigione da quell'egotismo lirico che affligge molta poesia odierna. [...] Di certo, la bambina dai capelli rossi sarà per ogni lettore che si accosti una nuova compagna. Inquietante e bellissima, come le migliori compagnie.» (Davide Rondoni).


martedì 16 aprile 2024

L'amore da vecchia di Vivian Lamarque (Mondadori)

 In questi nuovi versi, vivaci e freschissimi, quasi con ironia a dispetto del titolo che li presenta, Vivian Lamarque torna ai lettori con un'opera ricca di impressioni e memoria, di vicende e presagi, che si susseguono come nelle scene di un ampio, libero film. Sono poesie in cui l'autrice si affaccia alle immagini del sempre più frequente insorgere del ricordo e all'apparire anche di volti familiari, riuscendo comunque a conservare intatta la propria vitale attitudine ad aprirsi all'incanto e agli spunti più vari dell'immaginazione. Lamarque ragiona poeticamente sul «fascino discreto degli amori non corrisposti», sull'idea dell'amore «inventato», propone narrazioni, in un'ampia, sorprendente mitologia personale che chiama a raccolta il grande cinema e grandi poeti (da Orazio e Virgilio, con riferimenti a Pascoli e Saba, Penna e Caproni). Si esprime coinvolgendo una realtà animale e vegetale, o la città con i suoi riti anche quotidiani, e poi luoghi di mare, viaggi, ricognizioni sensibilissime in uno spazio/tempo autobiografico. Introduce, con il garbo che le è consueto, pensieri sul senso stesso e sulla natura della poesia in un percorso di consapevolezza nel cuore dell'esperienza. Ma è ben presente, in L'amore da vecchia , un generale senso di provvisorietà del vivere, che porta in sé la coscienza pervasiva del futuro, inevitabile nulla, del non esserci più, fino al momento del nostro «ultimo pensiero». E a tutto questo si aggiunge, nell'età dell'inverno, di cui l'autrice sente il progredire, l'attenzione al presente, con le sue nuove, impreviste minacce. Lamarque muove i suoi passi con una felice varietà di soluzioni espressive, passando da componimenti fittamente prosastici ad altri più sottilmente e sempre incisivamente scanditi, conservando gli accenti di raffinato tono colloquiale in cui si manifesta un lirico senso di pacata e umanissima saggezza.




Paradigmi della complessità di Silvia Elena Di Donato (Di Felice Edizioni)

 È “il mistero più grande”, dunque, l’Amore, “Idea e causa di sé, necessità” (Il verso totale): l’“amare senza possedere” (Riflessi), ma non solo, anche quello del felice possesso e dell’incandescenza desiderata o condivisa dei sensi, che fa nuova la vita ogni giorno e ti fa “infinito” (Il più grande dono). Quello che ti avvia a fare di tutto “un’opportunità” e a guardare più al come che al cosa (Produrre pensiero, costruire bellezza), a guardare e curare di tutto soprattutto i “dettagli”: cogliendo lì la vera poesia, intesa come capacità di “conoscere” e vedere oltre la “materia” e la pelle, di guardare insomma “al di là della siepe”, nell’assoluta “verità” di se stessi e di tutto il visibile (Alfa e Omega). (Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino)




lunedì 15 aprile 2024

L'esatto peso della sirena di Matilde Tortora (La Mongolfiera)

 Marosi e approdi, nutrici che col vino allattano il mare, uomini distratti e crudeli, donne che restano. E una sirena innamorata, di cui difficilmente si potrà dimenticare d'ora in poi l'implacabile sguardo. In versi originali e nuovi una biografia trasporta dell'andare. E il mistero amaro dell'amore




La grande nevicata di Federico Italiano (Donzelli)

 La grande nevicata è una raccolta concepita in piena pandemia e plasmata dalle claustrofobie (e claustrofilie) generatesi in questo biennio, al termine segnato dalla guerra in Ucraina e dal riemerge della minaccia nucleare, dell’ombra fascista sul futuro dell’Europa. Eppure questa di Federico Italiano – voce del 1976, già affermata in Italia e In Europa – è una raccolta non schiacciata sull’oggi, un attraversamento del presente che tiene per mano la bussola della memoria, in una perenne oscillazione tra eventi, oggetti e habitat di un poeta nato in Piemonte nel pieno degli anni di piombo ma cresciuto nella generazione post-sessantottesca. Non-generazione cui è interdetto concepirsi come politica, rivoluzionaria, adulta, collettiva. Come ne “La grande nevicata del 1985” – testo centrale e title track del libro – nata dal ricordo di quella grande gelata che, dal Nord al Sud, invase l’Italia a metà anni Ottanta e resta ancora epos nello stupore di molti adulti al tempo bambini. L’eccezionalità di un evento atmosferico in grado di segnare uno spartiacque nella vita dell’io e rispetto agli eventi storici contemporanei (il “disgelo” nella Guerra Fredda, l’ascesa nel 1985 di Gorbaciov) coniugando ricordo e meteorologia, erotismo e riflessione filosofica, infanzia e vita adulta tramite un lavoro formale e consustanziale sulla memoria e i suoi oggetti infantili (il passamontagna, le tipologie di memoria della neve). Un moto perpetuo tra passato e presente capace di evidenziare le tendenze di una poesia mossa, sin dall’infanzia, più dall’intelligenza del gioco che dall’azione diretta calata negli eventi della storia. Come nel gioco “Calumet” (una sciarada che durante il lockdown diventa archeologia cognitiva), o in “Allenamento nella nebbia” (la nebbia comune denominatore che lega una corsa autunnale in un parco di Vienna agli allenamenti di calcio da ragazzo). Come in “Walkie-talkie” (ricetrasmittente dell’infanzia che funge da correlativo oggettivo del presente) o in “Yeti”, dove la “linea della neve” diviene spazio liminale tra realtà e immaginazione, infanzia e vita adulta. Autobiografia e storia.




domenica 14 aprile 2024

Peste e guerra. La poesia non salverà la vita di Paolo Fabrizio Iacuzzi (Interno Poesia Editore)

 Poesia come malattia virale, rivolta e ribellione del linguaggio alle imposizioni di potere che lo attanagliano. Ma anche poesia come storia sotterranea degli esclusi, dei vinti, dei sommersi, dei diversi, dei caduti in mare a poche miglia dalla meta. Come il timoniere di Enea, Palinuro, la sua tomba inquieta: come Io, la ninfa che si "leva" e si staglia contro la violenza che la calpesta. "Peste e Guerra. La poesia non salverà la vita" è l'inedito viaggio con una bicicletta Bianca, immagine di resistenza o meglio di resilienza di una scrittura poetica nell'arco di quarant'anni: dalla guerra di Bosnia a quella dell'Ucraina, dall'Aids al Covid-19, dalla violenza alla discriminazione sessuale. Paolo Fabrizio Iacuzzi concepisce la sua bicicletta come fosse la nave Argo, assemblando e smantellando brandelli della sua poesia e della sua esperienza intellettuale, trasfondendo il suo sangue e quello della sua famiglia dentro la Storia: una sorta di autofiction epica e corale. Un libro Arlecchino, un libro Frankenstein: una prima parte composta da versi scelti dalla vasta produzione di uno dei maggiori poeti della sua generazione e una seconda che mette in scena il dialogo con il suo interlocutore-curatore-inquisitore, il giovane poeta Michele Bordoni. Non un monologo, non la storicizzazione di una carriera poetica giunta al suo punto di massima altezza. Semmai una restituzione al mondo della voce che, prima inspirata, viene ora espirata nella condivisione e nel contagio dei valori della poesia, del potere delle immagini e della forza dei colori. Una celaniana "svolta del respiro" che non salverà la vita solo perché il suo compito è quella di renderla possibile.




Rime alfabete. Ventuno filastrocche per imparare a scrivere il mondo di Bruno Tognolini (Salani)

 «Posso dire che Tognolini eguaglia il Rodari migliore?» – Tullio De Mauro


Imparare l'alfabeto è difficile, anche se una volta cresciuti non ce lo ricordiamo. Ma è anche un gioco, è creare immagini assurde e sensate insieme, è stabilire assonanze che rimarranno per sempre con noi. Ecco allora ventuno rime per ventuno lettere: poesie un po' scioglilingua e un po' filastrocche, frizzanti e festose come un sabato pomeriggio al parco, da leggere insieme o da mormorare sottovoce, quando la lettera successiva è proprio sulla punta della lingua



sabato 13 aprile 2024

Onda statica di Italo Testa (Zacinto)

 Anche tu, come tutti gli altri, tu come tutti gli altri, chiamalo come vuoi, chiamalo amore, come vuoi, è solo silenzio e fame, e gli altri che non ci sono mai, quando li cerco, quando ho bisogno, tutti, indistintamente, e io che non ci sono mai, io qui persa, io quell’ombra.





A un passo dalla vita di Gianpiero Grasso (StreetLib)

 Le poesie in questo volume sono intime ma per tutti. Perché così come dice “i sentimenti sono di tutti e per tutti. L’amore non è mio, è degli altri”. Sono rimasto affascinato dalla dedica, solitamente una dedica è verso qualcuno, lui scrive alla sua vita. “Un giorno c’incontreremo e ci metteremo a ridere, a piangere, e a capire di nuovo che saremo per sempre inseparabili”. Non serve essere studiosi per capire che Gianpiero ringrazia la sua vita che ha reso così tanto bello tutto, anche le battaglie. La sua dedica è per tutti coloro che lo hanno conosciuto da più vicino, dai suoi figli e sua moglie alle persone che lo amano. Perché tutto è parte della vita stessa e saremo inseparabili. “A un passo dalla vita” è quell’incontro che ci rende uniti, come la poesia dedicata al padre, al figlio, alla moglie e al suo vivere semplice ad aspettarla senza soldi davanti alla scuola, o come la poesia “Oggi ho lavorato con te”. Tutte meritano attenzione, ad ogni riga ci dovremo soffermare e capire cosa sia la nostra vita e la sua vita.




venerdì 12 aprile 2024

Alma. Ediz. illustrata Maurizio Gimigliano (Grafichèditore)

 Il termine "Alma" è qui usato nella variante poetica per "anima", un sostantivo quasi regale nella sua solitudine, ...Nel titolo è racchiusa, dunque, l'intenzione poetica dell'autore: egli vuole mettere a nudo la propria anima e offrirla al lettore in un patto di sincerità (letteraria) per siglare l'autenticità dei propri sentimenti, ma siamo pur sempre nel campo della poesia dove la rappresentazione, espressa nell'artificio del verso, può raggiungere il massimo grado di irrealtà. ...Sono poesie "sull'Amore", le sue, ma costruite sull'intenzione, sul fantasma del desiderio e non sulla realtà. "Amore", nel suo continuo ed eterno ritornare, è il luogo e il centro motore di un fare poetico che se lo ripropone come mito da rievocare affidandolo a una tramatura preziosa e sfrangiata di dialoghi mancati, presenze/assenze, voci misteriose, felici metamorfosi e lacerti di paesaggi...




JORGE - Sotirios Pastakas - 12 Dicembre 2023

giovedì 11 aprile 2024

La signorina Nessuno di Giorgia Soleri (Vallardi A.)

 La difficoltà di amare in silenzio, l'arte di saper aspettare, di desiderare a distanza. Ma anche la fatica di vivere entro i confini del proprio corpo, le battaglie di tutti i giorni, la perdita e il dolore sono i temi che Giorgia Soleri esplora nel suo primo libro, in cui poesia, prosa e illustrazioni si avvicendano come in un canto e controcanto. Intrecciando nei suoi versi i fiori con le spine, l'ardore con la disperazione, il desiderio con la quotidiana sconfitta, l'autrice riesce a creare scorci di insperata, abbagliante luminosità. Perché i versi di Giorgia fanno «il rumore dei fiori quando crescono» e allo stesso tempo urlano come una chitarra distorta. Con parole che creano spazio e alzano il volume, Giorgia Soleri rivela una voce nuova e potente, in grado di cantare l'amore toccando le corde più profonde e intime di tutti noi.

Non avere paura
accartocciami
incendiami.
La magia dell'amore
è che non sarò mai cenere.
Tornerò sempre
a essere me stessa
e mi ritroverai
sorridente, ad aspettarti.
Perché tra tutte le forme
quella che s'incastra meglio
tra le braccia tue
sono io.




Sguardi Condividi di Julia Hartwig (Elliot)

 “Ascoltate come canta l’eco con la sua canzone trionfante noi non siamo più ma lui vive ancora agli alberi affida i nostri segreti e la luna quando la guardo sembra la stessa di allora Nella luce pallida si vedono le vestigia di oggetti segni di occupazioni e di vita di gente che di giorno passava qui luoghi e immagini attendono la loro ricomparsa anch’io, quando me ne sarò andata, forse brillerò nel buio”.




mercoledì 10 aprile 2024

Sotto falso nome di Stefano Simoncelli (PeQuod)

 Era l'alba da qualche attimo/ quando sei ritornata a casa/ sedendoti sulla poltrona/ che era di tuo padre, in veranda,/ a guardare la pioggia che picchiava/ senza compassione l'erba del giardino./ «Sei venuta a riprendere il tailleur/ azzurro delle nozze?» ho chiesto/ porgendoti una tazza di caffè/ appena fatto. «No, preferisco/ l'abito bianco della cresima,/ più elegante e luminoso»/ hai risposto continuando/ a guardare la pioggia/ e senza bere il caffè./ «Eri magica nella foto/ in quella chiesa di Milano»/ ho detto cercando di sfiorarti/ non so se la mano o la fronte./ «Grazie» mi hai sussurrato/ alzandoti e scomparendo/ molto al di là della pioggia.




La ballata di Nina Simone di Francesca Genti (HarperCollins Italia)

 Eunice Kathleen Waymon nasce a Tryon, Nord Carolina, figlia di una reverenda e di un tuttofare, il 21 febbraio 1933. E subito mostra un dono, per la musica e il canto, tanto da far urlare la comunità di fedeli della sua chiesa al miracolo. E, poiché i doni di Dio non vanno sprecati, Eunice viene messa a studiare la musica classica con il massimo rigore. Inizia così, tra casa e chiesa, studio e salmi, il percorso di una delle più straordinarie cantanti e musiciste del XX secolo: Eunice Kathleen Waymon, nota al mondo come Nina Simone. Un percorso fatto di musica, certo, ma anche di dolori, di matrimoni falliti, violenze subite, razzismo. Fino alla presa di coscienza, grazie anche all'incontro con Martin Luther King, all'esempio di Rosa Parks. E grazie alla musica, che diviene strumento di lotta e disobbedienza, di risveglio delle anime e delle coscienze. Una delle migliori poetesse italiane degli ultimi trent'anni, Francesca Genti, scrive sulla vita di Nina Simone un romanzo in versi. E lo fa in modo meraviglioso, con un uso sapiente del metro e della rima, creando un libro che ricorda le antiche ballate medievali ed è al tempo stesso unico e modernissimo, raccontando la vita straordinaria di un'eroina contemporanea, perfetto esempio e modello della lotta contro il razzismo e per l'emancipazione femminile. La ballata di Nina Simone è un miracolo letterario, inaspettato e travolgente, un inno alla libertà che fa brillare la stella, oggi più attuale che mai, della grande artista afroamericana.




martedì 9 aprile 2024

I racconti del salice. Poesie di una foresta disincantata di Mariachiara Scotti (Serra Tarantola)

 «Personaggi letterari popolano i versi di Scotti, cuori impavidi, anime di fuliggine. Ma c'è anche la ricerca di un bene superiore, che trascende la sofferenza e si fa strada fra questi poemi. Scotti cuce e ricuce sensazioni, percezioni di natura e vita, che si intrecciano alla fiction di vite di carta».



Bello Mondo di Mariangela Gualtieri (Einaudi)

 La poesia è qualcosa che fanno i morti, sembrano spesso pensare i giovani. Eppure sono proprio loro quelli piú affamati di poesia, quelli che possono accogliere la densità poetica con il cuore davvero spalancato. E questa silloge di Mariangela Gualtieri, che mai ha smesso di essere ragazza ardente, si compone delle poesie che lei stessa ha immaginato poter risuonare più forti nelle loro anime spaesate, sole e assetate di vertigine. Dentro ci sono i suoi componimenti che più bruciano, che parola dopo parola incidono solchi nella carne viva di ogni lettore, e che ne hanno fatto una delle poetesse più lette e amate d'Italia; la poetessa che meglio può arrivare a toccare i sentimenti di chi attraversa quella stagione della vita in cui ogni cosa pare brillare di un amore più intenso e più vero. Con otto disegni a colori dell'autrice.




lunedì 8 aprile 2024

Nel nome della madre di Aimara Garlaschelli (Einaudi)

 Nel 2018 Aimara Garlaschelli ha curato e tradotto La terra desolata di Eliot. Questa importante esperienza si è senz'altro riverberata in questo suo poemetto, che emblematicamente ha lo stesso numero di versi del modello eliotiano (433) e la stessa ambizione di contenere tutto. Nel nome della madre presenta infatti tracce significative delle tragiche cronache dei nostri giorni, ma anche del femminile attraverso il mito. Ci sono i corpi nel loro aspetto piú sgradevole ma anche l'incanto degli angeli, gli aborti e le nascite, e poi la storia, il linguaggio, le reminiscenze letterarie. E molte immagini di uccelli che attraversano tutto il poemetto: rondini, allodole, falchi… Tutti riuniti in un rondò finale in forma di sestina dove queste figure di volo, di elevazione e di libertà suggellano un percorso che era partito dal fondo dei mari. Nei versi di Aimara Garlaschelli c'è una forte volontà di riappropriazione del sacro al di fuori da ogni canone religioso. Il poemetto funziona da preghiera laica in cui le parole significano ma sono anche suoni rituali. La musicalità di questa poesia, attraverso il pieno controllo di una grande sapienza metrica, riesce a dire anche dove i significati non possono arrivare.




Ai naviganti di passaggio di Elena Saviano (Armenio)

 L’autrice siciliana dà alle stampe un’opera che ha la struttura di un vero e proprio memoriale, denso di folgoranti immagini, di intimi pensieri, di riflessioni culturali.



domenica 7 aprile 2024

Se non come di Chiara Galassi (BESA MUCI)

«La scrittura poetica di Chiara Galassi [...] si situa anzitutto nell'itinerario della poesia breve. Ogni testo della Galassi si risolve in pochi versi: un pensiero, un'illuminazione, un tuffo nel passato, una venatura di malinconia. Anche quest'ultima silloge conferma la scelta di campo dell'Autrice. Così come prosegue il suo percorso di mantenere in piedi le sue due anime linguistiche: l'italiano e il dialetto triestino». (Dalla prefazione di Daniele Giancane). Postfazione di Valerio Meattini. 




Il libro della lettera arrivata, e mai partita di Mario Santagostini (Garzanti)

 Mario Santagostini scrive una anomala, originalissima autobiografia in versi dove chi racconta incrocia la storia della propria vita con quella di altre vite, passate e reali o solamente possibili. Così, l'autore retrocede in momenti della Storia che non ha mai vissuto in prima persona e lì osserva chi c'era, registra cosa ha fatto e cosa avrebbe potuto fare, immergendosi in un vissuto e una memoria collettiva dove l'io tende a dissolversi fatalmente nella moltitudine. Nella nostra esperienza, sembra dire Santagostini con una mossa altamente visionaria, tutto accade in un tempo «strano», dilatato, dove passato e presente, reale e non reale si incontrano fino a coincidere e si creano connessioni sorprendenti. La biografia, allora, diventa il resoconto di quanto è accaduto e di quanto poteva accadere, o di quanto, forse, accadrà. Il libro della lettera arrivata, e mai partita è una silloge densa e forte, percorsa da un'altissima tensione espressiva. E rappresenta una tappa fondamentale nel tragitto creativo di Mario Santagostini, autore tra i maggiori della nostra poesia.




sabato 6 aprile 2024

Mosaico del viandante di Adelio Fusé (Book Editore)

 Terzo capitolo - dopo "La veglia del sonnambulo" (2016) e "Tempo ventriloquo" (2019) - di una trilogia dell'erranza, "Mosaico del viandante" mette in scena un tu - il viandante - meticolosamente seguito nei suoi continui quanto imprevedibili spostamenti e incontri dall'io del poeta. Ne deriva una sorta di diario in seconda persona, nel quale l'io è tutt'altro che assente: l'io e il tu sono ognuno l'ombra dell'altro. Passato, presente e futuro si fondono in un'unica dimensione temporale trasfigurando il reale. Protagonista di un viaggio in espansione costante e giocoforza incompiuto, il viandante si imbatte infine in un mosaico raffigurante un suo lontano omonimo, un "rabdomante di sentieri / nella geografia del tempo". Lí il percorso non si conclude ma si rinnova.




Finché il sangue non ci separi di Alessandro Russo (Leonida)

 "Attraverso la poesia, Alessandro Russo sfaccetta il diamante grezzo dell'amore, dell'amicizia, del vivere quotidiano, rendendo luminosa ogni cosa. In "Finché il sangue non ci separi" si trova così quel vivere tutti le stesse paure, i medesimi desideri" (dalla prefazione di Ylenia Bagato).



venerdì 5 aprile 2024

Effatà. Versi sulla guerra. Ediz. italiana e ucraina Gianluca Rubino di (Libritalia.net)

 "I versi raccolti in questo volume vogliono essere la testimonianza di una realtà contraddistinta da un'atroce guerra, quella in Ucraina, che sta uccidendo migliaia di persone e bambini innocenti. Allo stesso tempo rappresenta uno spunto per riflettere coscientemente sulla barbarie del nostro tempo. In un'epoca come quella odierna, la parola "effatà", che in aramaico significa apriti, diventa uno dei segni importanti della poesia e della stessa società. Ed è proprio con la poesia che l'essere umano inizia a guarire il suo cuore, a sperimentare ogni giorno la meraviglia dell'effatà, di questo aprirsi, per vivere in armonia con le cose e con l'altro".




Gabriele Frasca, Lettere a Valentinov, Luca Sossella Editore

 Mettendo a risuonare l’offensiva di primavera e un articolo di Pasolini del 1974, le purghe staliniste e la corsa allo spazio, i fatti del 1977 e una zarzuela di José Serrano Simeón, un sogno inquieto di Trockij e l’incubo prossimo al risveglio di Philip K. Dick, Frasca descrive un mondo che era già in quarantena prima che ce ne accorgessimo.


Le Lettere a Valentinov nascono intorno a un’interrogazione: com’è accaduto che un secolo iniziato con l’inerzia progressiva delle rivoluzioni sia culminato nella restaurazione di una società ferocemente iniqua e diseguale? E che ruolo hanno in questo scivolamento le pandemie? Gabriele Frasca risponde indagando non poche “rime della storia”, e fra tutte quella che lega l’epidemia di spagnola di un secolo fa, arrivata a falcidiare l’Europa e il pianeta insieme alla prima guerra mondiale, a quella in corso.




Cesare Pavese - vita, pensiero e opere