A CURA DI STEFANO DONNO VICE PRESIDENTE DELLA CASA DELLA POESIA DI COMO

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venerdì 31 maggio 2024

Mariella Bernio premiata a Catanzaro per la poesia «Sui fili le rondini» - Noi Brugherio

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A Venosa arriva il tanto atteso appuntamento con la poesia. I dettagli

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Le nuove stanze della poesia, La rivolta senza rivoluzione di Dylan Thomas - Il Capoluogo

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“Nuances”: in centro storico il reading di poesia e musica dal libro di Margherita Biondo

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Fare poesia, premiati i giovanissimi autori

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Il Pascoli inedito nelle lettere e poesie del poeta all’amico Marcovigi

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Aldo Palazzeschi (la vita e le opere)

Anima e lenzuola di Gianluca Chemini (Interlinea)

«Sposare anima e lenzuola non sarebbe matrimonio da fare per una certa categoria di devoti, che l’anima la vogliono così pura da evaporarla in una immaterialità evanescente» (Angelo Casati). Ma Gianluca Chemini, l’autore di questa raccolta poetica che tiene assieme sacro e profano, non è un prete comune, «è uno di quelli rincorsi anche da coloro che non mettono piede nelle chiese» e che sa cercare un dio che «si nasconde fra le righe».



giovedì 30 maggio 2024

Lezione Magistrale di VALERIO MAGRELLI - Da Dante a Caproni -

"La poesia è intervento": Gianmario Lucini, ne continuiamo

Premiazione delle opere migliori del 3° Concorso di Poesia "I Borghi dell'Alta Tuscia" | Orvietonews.it

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ROBERT FROST, "Fuoco e ghiaccio. Poesie" | La Civiltà Cattolica

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Poesia e Poeti Incontro a Catania il 31 Maggio alla Biblioteca Vincenzo Bellini - Catania

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linkoristano.it/2024/05/29/eco-pacifismo-e-poesia-operaia-a-san-vero-un-incontro-con-lo-scrittore-michele-licheri/

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Al premio Pulitzer per la poesia Paul Muldoon il riconoscimento “Città di Pescara-Sinestetica 2024”

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Poesia dialettale: i vincitori dell'11° edizione del concorso

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mercoledì 29 maggio 2024

La voce di Gabriele D'Annunzio (unica registrazione esistente)

In sogno ho visto il mondo. Testo estone a fronte di Doris Kareva (Bompiani)

La caratteristica più riconoscibile della poesia di Doris Kareva è un'assoluta aderenza alla forma, a una scelta minimale delle parole, come se il suo metodo si concretizzasse nell'utilizzarne il meno possibile pur in una luminosa molteplicità di senso. In questo ricorda una lingua oracolare, dove il lessico è ridotto all'osso ma le possibilità d'interpretazione sono molteplici. La sua poesia non trova espressione quindi solo a livello stilistico ed è capace di creare ambiguità metafisiche e filosofiche, aprendo al contempo squarci di armonia e chiarezza. Come composti da un altro tempo e da un'altra dimensione, i versi di Doris Kareva, nella loro densa brevità, regalano un'esperienza estetica intensa, scatenando nel lettore un'emozione potente e rarefatta come la luce del nord.




Natura di Roberto Cescon (Stampa)

 Una potente densità di immagini e pensiero si impone in questo libro di Roberto Cescon, nella varia complessità di quello che introduce – nei numerosi intrecci in cui si svolge – come il «continuo disfarsi degli eventi.» “Natura” è un libro in cui il poeta tocca vicende e rapporti interpersonali nella loro anche problematica – a volte intima – dimensione, che indaga sul senso della poesia stessa e sull’origine del linguaggio. In questo riesce a passare con scioltezza dalla parola dei grandi autori alla sapienza dei primitivi, in un formidabile, originale excursus che ci conduce fino alle incisioni rupestri, dunque a tempi remotissimi, in una grande e suggestiva varietà di circostanze e luoghi. La pagina acquista così un fascino profondo e singolare, in cui il poeta ragiona sul crearsi delle forme nei percorsi umani, cercandone e cogliendone il passaggio dalla mente al loro realizzarsi nella concretezza di figure e parole, ben consapevole che «la vita là fuori / viene da prima delle forme», mentre, aggiunge opportunamente, «ogni vita incarna e prolunga / quelle già state, le muta e le contiene».




martedì 28 maggio 2024

Negli appartamenti della morte di Nelly Sachs (Giuntina)

 Nelly Sachs nasce a Berlino nel 1891. Fin da molto giovane, scrive poesie, racconti e pièces per il teatro di marionette, opere che poi rinnegherà completamente nella seconda parte della sua vita. Con la madre la Sachs arriva a Stoccolma, grazie alla scrittrice svedese Selma Lagerlöf, nel maggio del 1940, con uno degli ultimi aerei da Berlino. Sarà l'inizio di trenta anni di esilio nel corso dei quali nasce un'opera lirica tra le più alte del Novecento, il cui tema centrale è la sopravvivenza allo sterminio degli ebrei d'Europa. "In den Wohnungen des Todes", "Negli appartamenti della morte" (qui nella prima traduzione italiana completa), sancisce per lei, cinquantaduenne, la rinascita poetica nel nome di chi non può più parlare. A partire dal 1954 una relazione di stima e profonda amicizia la lega a Paul Celan che si adopererà per farla conoscere al pubblico.




ABITARE GLI ABITI – Bucato in versi di Lina Maria Ugolini (Edizioni del Foglio Clandestino)

[…] È chiaro che un poeta debba intendersi di sartoria poiché necessita proprio un metro alla misura dei versi. Un gessetto celeste per segnare la stoffa, un Io lirico disposto a svestirsi vestendo e vendendo la propria Poesia. I capi d’abbigliamento che giovano si mostrano, si sporcano, si lavano e passano i giorni della vita. Panni appesi al vento delle stagioni – il ciclo di una lavatrice, il sapone, la candeggina, la cura e il rimpianto delle mani tra i cassetti – mutande in tripudio, calze, lenzuola, fazzoletti, cappotti, s’impregnano e assorbono nel quotidiano la forza emotiva del canto e del sorriso, del desiderio e dello sberleffo, della nostalgia che s’appunta in ricordi. Un poeta non traccia mai recinti, non innalza muri, non segna linee che siano rette marcate. Egli vive nel tratteggio, nell’indefinito, nello sfumato, in un bottone smarrito, in un’asola socchiusa, in un buco da sarcire, in un orlo che non c’è, in una piega che per grazia di pagine si fa abito da abitare, dimora di una sfrangiatura in affitto da lasciare a tempo debito.

«Si sa abitare un abito compete ad ogni corpo. Non meno al gioco dell’anima in questo bucato in versi che arriva pulito al cuore del lettore. Liriche quotidiane, fresche e felici in odor di santità, di sapone di Marsiglia e inchiostro tipografico. Ciò che si scrive resta nel tempo e si dona. Il guardaroba è ricco d’esistenze nelle quali riconoscersi, tra vestaglie, cappotti, camicie, mutande e calzini, trame di tessuti, creazioni di stoffe. Cicli di lavaggi per ogni età, per tutte le stagioni e mode da terzo millennio. Di più a un libro è impossibile chiedere e – per grazia clandestina – ricevere».


(L. M. Ugolini)





lunedì 27 maggio 2024

Mappe senza una terra di Antonio Bux (RP Libri)

Quest’opera di Antonio Bux pare nascere dalla necessita? dell’autore di porre in versi la propria esperienza di vita partendo dalla giovinezza (trascorsa in terra natia di Capitanata) fino ad arrivare alla maturita?, vissuta per buona parte tra le zone della Catalogna. E? dunque una silloge che processa in un continuo e perpetuo nostos la sua filigrana esistenziale, realizzando la propria filosofia di pensiero tramite il paesaggio e i luoghi frequentati dal poeta. Paesaggio che, in questo caso, diventa pretesto di sparizione, in perfetta simbiosi con l’incede re/retrocedere dell’esperienza umana. Dunque, una sorta di onirica e metafisica mappatura esistenziale apparentemente vissuta senza una vera e propria terra di appartenenza, piuttosto come una continua destinazione che ha nell’origine la sua meta di arrivo. Questo viaggio e? percorso assieme a fantasmi, echi, visioni, introspezioni e geografie, sia fisiche che spirituali, cercando, per l’appunto, quel dialogo, possibile e impossibile al tempo stesso, con una dimensione “altra” che e? ancora una volta il paesaggio (condiviso con chi lo abita o lo ha abitato) in tutte le sue forme e sfumature, facendo si? che esso diventi un passaggio di testimone tra chi e? stato su questa terra e chi vi e? ora e un giorno rifletterà ad altri la propria sparizione.



domenica 26 maggio 2024

Luce Luce di Renato Pennisi (Carabba)

 Questo libro nuovo di Renato Pennisi – così nuovo, così spiazzante – altro non è che una poetica ricognizione di un vuoto: un vuoto di memoria e di futuro, saturo di disillusione e di polvere (in Pennisi parola chiave). Nella spezzata e a tratti prosastica disposizione di un verseggiare libero, la convocazione di alcune figure carismatiche (Pasolini che scende dall’Alfetta, Sciascia che fuma le sue Chesterfield…) lungo un viaggio dentro le rovine di un’Europa inconcludente, dentro i rituali di un mondo sconvolto, dentro le profezie di una disperazione cosmica, cui solo la poesia può – forse inutilmente – opporre la ricerca di un qualche brandello di “luce”.




venerdì 24 maggio 2024

Il Dio di Norimberga di Alessandro Baldacci (PeQuod)

Raccolta di poesie.
Kaspar appare ovunque, / e è sempre a Norimberga: / ogni congedo serva / solo a tornare al dunque, // fra gli ufo, nella testa, / nel bosco in cui cantiamo / soli, per fare festa / tenendoci per mano.



giovedì 23 maggio 2024

EUROPA IN VERSI FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA 2024

“POESIA IN MOVIMENTO: UN PONTE TRA CULTURE”

Corea del Sud e Messico i Paesi al centro di incontri e performance per esplorare le nuove forme di poesia contemporanea, aprire nuovi dialoghi tra culture e avvicinare i giovani a questa forma d’arte. 

A Como (Università dell’Insubria, Liceo Alessandro Volta, Pinacoteca e spazio The Art Company), a Milano (Consolato Generale della Repubblica di Corea) e a Missaglia (Villa Sormani Marzorati Uva) 

 * * *

Como, 14 maggio 2024 – Il Festival Internazionale di Poesia, Europa in Versi, organizzato dall’Associazione La Casa della Poesia di Como ODV e diretto da Laura Garavaglia, è pronto per la sua quattordicesima edizione, che si svolgerà dal 23 al 28 maggio 2024 tra Como, Milano e Missaglia (LC). Da sempre impegnato nel promuovere il dialogo interculturale attraverso la poesia, Europa in Versi quest’anno accoglierà poeti di rilevanza internazionale, con uno sguardo speciale al Messico e alla Corea del Sud, nella ricorrenza del 140° anniversario delle Relazioni Diplomatiche tra Corea e Italia, attraverso sinergie e attività comuni tra La Casa della Poesia di Como ODV, il Consolato Generale di Corea a Milano e l’Università degli Studi dell’Insubria.

Il tema della XIV edizione, Poesia in movimento: un ponte tra culture, riflette l’importanza di creare dialogo e connessione tra culture e di avvicinare un pubblico sempre più ampio alla lettura e alla comprensione dei testi poetici.

“La poesia è un linguaggio universale che attraversa confini geografici e culturali, creando un ponte tra Oriente e Occidente: questo legame profondo tra le diverse tradizioni poetiche ha radici antiche e ha influenzato poeti di entrambe le culture – spiega Laura GaravagliaPresidente de La Casa Poesia di Como e Direttore Artistico del Festival Europa in Versi. Il Festival è dotato, sin dalle origini, di uno respiro internazionale, ed ha iniziato a costruire questo “ponte” dalla prima edizione quattordici anni fa. Quest’anno si focalizza sul rapporto tra due Paesi, la Corea del Sud e il Messico, lontani dal punto vista geografico e culturale, ma accomunati dall’amore e dalla grande considerazione di cui la poesia gode”.

Nel maggio di quest’anno si celebreranno i 140 anni dalla firma dei trattati diplomatici tra Corea e Italia, siglati nel 1884: il sodalizio viene anche rafforzato dal cosiddetto “Hallyu”, un fenomeno che si riferisce alla crescente popolarità della cultura sudcoreana a livello internazionale. Questa parola cinese significa “Korean wave” e include lo slancio, anche occidentale, di seguire film, serie TV, musica pop, moda e cibo coreano. Alla diffusione sempre più ampia della cultura “pop” coreana presente anche in Italia, corrisponde un crescente interesse verso lo studio della lingua, come testimonia l’aumento dei Dipartimenti di Lingua e Letteratura coreana presenti in vari Atenei.

L’impegno della Casa della Poesia di Como mira a far conoscere anche il linguaggio poetico: in collaborazione con I Quaderni del Bardo ha tradotto due poeti di fama, Dongho Choi e Kooseul Kim ed è in uscita una rivista di poesia e critica contemporanea bilingue (italiana e coreana) Lyric Poetry and Poetics. Korean Literary Magazine. Una Finestra sulla Poesia della Corea Moderna che sarà presentata al Festival.

In merito al Messico, sarà presente la voce di Marco Antonio Campos, poeta, narratore e saggista, profondo conoscitore della dimensione culturale italiana. Per I Quaderni del Bardo è stata recentemente pubblicato nella collana “Altri Incontri”, a cura di Laura Garavaglia, Cosi in là, così lontano, con la traduzione di Emilio Coco, tra gli ospiti presenti al Festival.

La XIV edizione di Europa in Versi vede la collaborazione costante con le istituzioni del territorio, in particolare scuole superiori e università, a sottolineare l’importanza della poesia nel percorso di formazione dei giovani, come opportunità di crescita personale e culturale.

Il programma del Festival prevede una serie di eventi diffusi in diversi luoghi comaschi e, quest’anno anche a Milano, arricchiti da performance artistiche e musicali che vedranno la presenza dei poeti e delle poetesse: Dongho Choi, Kooseul Kim, Son Jeoung Soon, Jong hoon Kim (dalla Corea del Sud); Marco Antonio Campos (dal Messico); Davide Rondoni, Emilio Coco e Antonella Carmen Caggiano (dall’Italia).

 * * *

IL PROGRAMMA DELLA XIV EDIZIONE DI EUROPA IN VERSI, GIORNO PER GIORNO

Giovedì 23 maggio 2024

ore 18 – Natura e Bellezza: orizzonti della poesia

Europa in Versi comincia al The Art Company Como con un’anteprima del poeta Davide Rondoni a dialogo con Stefano Donno, vicepresidente de La Casa della Poesia di Como ODV, partendo dal libro Che cos’è la natura? Chiedetelo ai poeti (Fazi, 2021). In un’epoca dominata da nuove scoperte, dalla crescita tecnologica, da una nuova sensibilità ecologica, ma anche da nuovi fenomeni inquietanti, come pandemie globali e squilibri dell’ambiente, risuona potente la domanda su cosa sia un comportamento veramente naturale nella vita di una persona.
La parola “natura” è inevitabilmente fonte di confusione e tensioni, spesso usata per motivare scelte opposte. Forse, allora, per riaccostarci veramente alla natura (e alla nostra natura) occorre una sapienza antica e sempre nuova. Vogliamo una vita più naturale? Davide Rondoni perlustra gli interrogativi che sorgono intorno al tema della natura, senza pregiudizi e senza censure.

 

Venerdì 24 maggio 2024

ore 9 – I video poetici dei giovani: un modo nuovo di interpretare la poesia

Un evento mattutino nella Grand’Aula del Liceo Alessandro Volta di Como riservato agli studenti sui nuovi modi di interpretare la poesia.

 

ore 11 – Poesia in movimento: un ponte tra culture

L’appuntamento di apertura della XIV edizione di Europa in Versi, nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria di Como, metterà al centro il dialogo interculturale tra gli studenti e i poeti ospiti del Festival

 

ore 18 – Poesia e cultura: un dialogo poetico tra Italia e Corea

A fine giornata nella sede milanese del Consolato Generale della Repubblica di Corea (Milano) l’incontro tra poeti italiani e coreani in occasione dei 140 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi.

 

Sabato 25 maggio

ore 9 – La poesia e i giovani: un’espressione creativa senza confini.

Entrando nel vivo del weekend, l’attenzione si sposta su creatività e sensorialità della poesia in movimento con un incontro mattutino, riservato agli studenti, nell’Aula Magna del Liceo Teresa Ciceri di Como.

 

ore 15:30 – Poesia in movimento: un’esperienza multisensoriale.

Appuntamento alla Pinacoteca Civica di Como con la poesia e i poeti protagonisti di questa edizione, con un’introduzione di Roberto Galaverni, giornalista culturale del Corriere della Sera e critico letterario, cui seguirà il Reading internazionale di poesia, con intermezzi musicali a cura del Maestro Giovanni Cantaluppi, che eseguirà musiche ispirate ai versi dei poeti, e una mostra a cura degli studenti del Liceo Artistico I.S.I.S. Carcano con opere ispirate alle poesie. Sarà presentata inoltre, in anteprima nazionale la rivista di poesia contemporanea e di critica letteraria Lyric Poetry and Poetics. Korea literary magazine. Una Finestra sulla Poesia della Corea Moderna, tradotta da Althea Volpe e edita da I Quaderni del Bardo di Stefano Donno. La rivista presenta la traduzione di dieci poeti coreani contemporanei tra i più significativi nel loro Paese, ed è arricchita da un apparato di critica letteraria dove vengono riportate testimonianze di chi ha vissuto la Guerra di Corea. Un focus interessante quello riguardante lo status delle donne durante la guerra, tra abusi e violenze (riportate nei dati anche), paragonato a quello di altre recenti guerre, come quella tra Russia e Ucraina. A seguire ci sarà la Premiazione dei vincitori e finalisti del Premio di Poesia e Narrativa Europa in versi e in prosa.

 

Domenica 26 maggio 2024

ore 10:15 – Poesia in movimento: un ponte tra poesia, scienza e natura.

Il consueto appuntamento del fine settimana immersi nella natura, quest’anno con la passeggiata voltiana di Camnago Volta in collaborazione con l’Associazione Sentiero dei Sogni.

 

ore 18 – La poesia: una forma d’arte senza confini.

A Villa Sormani Marzorati Uva, si conclude il weekend di Europa in Versi con un dialogo poetico tra il pubblico e i poeti con intervento di Roberto Galaverni.

 

Martedì 28 maggio 2024

ore 17 – La poesia messicana contemporanea. Incontro con il poeta, narratore, saggista Marco Antonio Campos

L’appuntamento finale della XIV edizione del Festival avrà luogo nella sede milanese del Consolato Generale del Messico con protagonista il poeta, narratore e saggista Marco Antonio Campos in dialogo con Emilio Coco, poeta e traduttore.

 

Il Festival

Europa in versi ha ricevuto nelle edizioni passate il patrocinio del Ministero della Cultura, della Commissione Europa, di Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Como, dell’Università degli Studi dell’Insubria e di prestigiosi enti pubblici e privati, sia italiani che stranieri. L’accoglienza del pubblico e degli ospiti del Festival è curata dagli studenti di ENAIP Como. Al termine del Festival, il comitato organizzatore in collaborazione con la casa editrice I Quaderni del Bardo pubblicherà una antologia con alcuni testi scelti dei poeti partecipanti e dei vincitori e finalisti delle sezioni di poesia del Premio Europa in versi e in Prosa




Discomparse di Gian Maria Annovi (Aragno)

 Un gruppo di turisti in Giordania nella zona del Mar Morto affronta il viaggio verso la città di Sodoma, città additata fin dalle scritture bibliche, città citata (ad esempio) da Pier Paolo Pasolini in uno dei propri film più controversi. Il pullman è composto da italiani provenienti da varie parti del paese e con alle spalle le più differenti storie lavorative: c’è un geometra di Faenza, un infermiere di Trento, c’è un avvocato di Aversa sposato con un personal trainer di Avellino. Sono tutti omosessuali. Forse qualche attuale ministro italiano potrebbe obiettare, a proposito di questo racconto, ricorrendo alle solite “questioni di opportunità”, come è accaduto nel recente caso del ritorno in Italia nelle file della squadra di calcio del Cagliari di Jakub Jankto finendo per usare un termine difficile da digerire, “ostentazione”.

DI MATTEO FANTUZZI continua qui 




mercoledì 22 maggio 2024

Il 25 maggio a Capistrello (L’Aquila) per la presentazione del libro “Il Leone di Ladispoli”

Terra dei ritorni di Alessandro Anil (Pordenone Legge - Samuele Editore)

 Alessandro Anil irrompe con estrema originalità nello scenario poetico attuale: nel suo verso lungo, che attinge alla tradizione orientale, la materia si trasforma in vibrazione, fa germinare immagini, ripetute e variate, una sull’altra, che conducono una dominante melodia: la sera e l’auspicio dell’incontro.


La sera ha a che fare col sonno, lo stare “sulla soglia delle ombre” prima di addormentarsi, col “terrore” che il fuoco dentro noi stia morendo. D’altra parte l’incombere della fine accende la “sete”, che è ciò che fa muovere i nostri passi anche se è notte, nella metamorfosi, nel movimento, il cui principio è l’amore. Ecco perché nella sera la voce rivolge dapprima al lettore, poi a un’amica mia, la preghiera “lasciami entrare”: mentre ripete che “niente resterà qui”, essa popola lo spazio di presenze, che si toccano, crescono l’una sull’altra, deviano e ritornano, sono la promessa della vita, “indizi e ripetizioni che alternano la fine col principio”, a dirci “che non è fine, che c’è ancora tempo” finché resteremo sillabe pronunciate, alla luce del movimento che, nello stesso fiume della fine, incontra le presenze della vita.



martedì 21 maggio 2024

L’emozionante poesia di Fabrizio De André risuona in Teatro | UnictMagazine

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L’Empatia al centro del concorso di poesia “Dona con un verso”

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A nascondino tra pagine e versi: ecco le poesie di Comuzzo e Bifulco - Messaggero Veneto

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Voltaggio, la campagna elettorale a colpi di poesie: “La sfida in versi appassiona la gente” - La Stampa

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Quanto di storia di Alida Airaghi (Marco Saya)

 Il punto di vista del poeta davanti alla Storia non può non tenere conto dell’indignazione. La sua deve essere una lettura critica, una denuncia da cui deve scaturire una ferma presa di coscienza.

Alida Airaghi in Quanto di Storia è poetessa del suo tempo e della Storia stessa racconta tutto il suo caproniano freddo.

«Sappiamo di essere / storia / snervata spremuta / ricordi ingombranti/ per chi non ascolta / non più raccontanti / avvincenti / e privi di futuro / e di scopo».

Parafrasando De Gregori, Airaghi ci dice che la storia siamo noi. Con una poesia civile si tuffa nella Storia e graffiando fino a fare male ci racconta le sue tragedie e le sue vittime.

In 28 maggio 1974 la poetessa rievoca la strage fascista Piazza della Loggia a Brescia: «Un nuovo ordine. / Ordine nuovo. / Nuova obbedienza / da strutturare. / Siamo soldati. / Siamo servizi. / Siamo pagati / per trucidare».

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lunedì 20 maggio 2024

Orgasmo di Viola Vocich

 Viola Vocich è la poetessa che ci mancava. Le sue poesie parlano di sesso e di recriminazioni sul sesso che manca. In un certo senso la sua scrittura si contrappone al poetico, ma senza lacerare la lingua, senza spintonarla da nessuna parte. Lei si limita a essere spietatamente sincera e con questa semplice operazione ci porta davanti agli occhi una poesia depurata di ogni retorica, di ogni intellettualismo. Si scrive col corpo e Viola non ha bisogno di ricordarcelo con proclami retorici, ma ci mette direttamente a contatto con gli umori di un corpo infiammato dal desiderio. Mentre leggiamo entriamo subito in intimità con questa scrittura senza umidità, senza aloni. Viola ama e conosce benissimo molti luoghi dell'amore, a cominciare da quello che possiamo raggiungere con le parole. Sulla sua pagina la salute etica e il desiderio più spudorato si intrecciano meravigliosamente. Un po' Catullo, un po' Etty Hillesum. Detto altrimenti: una poesia e una poetessa che non avevamo ed ora sono qui ad arricchire il nostro paesaggio letterario. (Franco Arminio)




Poesia come misura dell’esattezza di vita – Ancona Cultura

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De Luca dedica una poesia a Fitto - Affaritaliani.it

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Nova Milanese, "La natura ci parla": Giorgia e Sofia vincono il concorso di poesia per le scuole - Il Cittadino di Monza e Brianza

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Evento UNITRE: Martedì della POESIA con Marinella Verde e Mario Mongiovì - Positanonews

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"Canzone 4" di Christina Rossetti, poesia sull'amore e la morte - Libreriamo

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A Cosenza la poesia si anima per la prima volta sul palco del Rekap

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Una poesia dedicata ad una zuppa, la Cisrà. Non era mai successo! - Giornale La Voce

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domenica 19 maggio 2024

Scrivere sul margine di Matteo Pelliti con le illustrazioni di Guido Scarabottolo (Interno Poesia Editore)

 Matteo Pelliti prosegue il suo percorso in poesia con una raccolta che organizza i testi intorno ai concetti di margine e di scrittura, indagandone i rapporti e sviluppando le suggestioni che l’espressione stessa “scrivere sul margine” può evocare, dagli usi letterali a quelli più metaforici, dallo spazio tipografico a quello sociale. Si alternano così tre tavole, o sezioni, in cui quella centrale, che titola la raccolta, è una specie di gioco combinatorio in cui le singole poesie cedono parti di significato – parole, indizi segnati sul margine della pagina – per ricostruire un testo sintetico che le riassuma tutte; le altre due sezioni, a cornice, si alternano tra vocazione aforistica e slancio narrativo. A dialogare in modo silenzioso con le tre sezioni si trovano trentadue illustrazioni inedite di Guido Scarabottolo, disegni tracciati su carta carbone in cui, in un fitto reticolo di linee, gli oggetti quotidiani appaiono come reperti posti fuori dal tempo e disposti a suggerire mille storie potenziali.




La bambina impazzita di Viviana Viviani (Arkadia)

 n un percorso lirico particolare e accattivante, la poetica di Viviana Viviani conduce il lettore verso un mondo ancora inesplorato. La bambina impazzita è una silloge poetica ma anche un testo narrativo, poiché tramite i diversi componimenti compie un percorso tra le diverse fasi della vita: l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta, la vecchiaia e la morte. Tra i temi narrati l’amore, la passione, la gelosia, il senso di inadeguatezza, la caducità, il rapporto con la poesia, con alternanza di quadretti di vita quotidiana e riflessioni più alte. Particolare attenzione è dedicata alla virtualità, ai rapporti nati via chat e a come il mezzo può influenzare sentimenti e relazioni. Si affacciano a tratti temi sociali come il lavoro e la povertà. Lo stile è tendenzialmente prosastico, ma non mancano momenti lirici, così come si alternano verso libero e metrica rigorosa. Il linguaggio è semplice e comprensibile ma condito di ironia a volte feroce e affondi spietati sulle contraddizioni dei rapporti umani.



sabato 18 maggio 2024

Ulivart di Mimmo Verrigni (PAV EDIZIONI)

 L'arte fotografica con il suo formidabile potere di intrappolare e immortalare: momenti di vita, panorami naturali, architetture, oggetti e tutto ciò che trasmette ed esprime emozioni, fascino e bellezza, in questo libro incontra e si fonde con l'arte, altrettanto nobile ed espressiva, della poesia, perché il mondo e tutto ciò che lo vive è poesia. L'occhio osserva le immagini, la mente viene invasa dalle parole mentre l'anima gioisce, dandoci così modo di conservarne un indelebile ricordo.



Patrizia Cavalli "Letture e dibattito"

venerdì 17 maggio 2024

Eravamo comunisti. Poesie e canzoni di lotta, amore e libertà di Vincenzo Ursini (Nuova Accademia dei Bronzi)

 È l'Amore il grande solco che attraversa questo prezioso libro e ne segna l'essenza e la purezza; amore intenso, febbrile, deus ex machina che muove i fili e tesse la trama di queste stupende pagine. Per Vincenzo Ursini la poesia è un crogiolo di emozioni che scrollano la polvere dell'abitudine e scivolano sul cuore come il Jakamoz, ovvero, come il riflesso della luna sull'acqua! E noi forse, dopo la lettura, sogneremo ancora di essere comunisti, protagonisti di un vecchio ed illusorio romanzo popolare. (Francesca Misasi). "Eravamo comunisti" è un libro che palpita di vita e che ci dona le emozioni autentiche di tutti i maggiori aspetti dell'esistenza, vissuti dapprima con lo slancio giovanile, poi, con la ponderatezza della maturità, giunta precocemente, frutto delle esperienze e della fiera consapevolezza delle proprie radici. (Ilaria Celestini)




IL PIACERE DEL TESTO: VALERIO MAGRELLI - "Il grande monomaniaco" 18/2/15

giovedì 16 maggio 2024

Partire da qui Partire da qui di Stefano Modeo (Interno Poesia)

 Quando si parte, si lascia un luogo in cui si è vissuto, comincia la grande questione dell’identità. "Partire da qui", la nuova silloge di Stefano Modeo, implica già nel titolo la necessità di un dove. Da dove si parte? Cosa o chi si abbandona? Quale senso assumono i luoghi? Il qui è certamente il luogo da cui si è partiti ma anche il posto che si è raggiunto e da cui bisogna, appunto, ri-partire per cominciare una nuova vita. Sradicamenti, nostalgie, adattamenti, ricostruzioni e ripensamenti attraversano questa raccolta plurale, a più voci.




“Fate solo quel che v’incanta”: il libro cd dedicato alla poesia di Verri

 LECCE - Domenica 19 maggio, alle ore 20.00, al Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso, 8 a Lecce, l’Ensemble Fondo Verri presenta “Fate solo quel che v’incanta” il nuovo Libro-CD prodotto dal Fondo Verri con il contributo di Nuovoimaie dedicato alla poesia di Antonio Leonardo Verri, con la copertina e i disegni realizzati da Massimo Pasca e il progetto grafico di Valentina Sansò.

Un viaggio di musica e poesia che spazia in molteplici generi miscelando sonorità balcaniche con il jazz e il blues, con richiami alla tradizione e alla world music, senza dimenticare le festose sonorità bandistiche che si alternano a composizioni interamente originali create sulle poesie di Antonio L. Verri. Grande scrittore poeta scomparso prematuramente nel 1993 all’età di 43 anni.

Antonio Leonardo Verri, si è sempre confrontato con il Tempo, chiaro nel raccontare, nel descrivere e nel definire l’origine del suo sentire e del suo agire poetico e insieme capace di presagire e prefigurare il Futuro. Le parole e la lingua il luogo del suo continuo cercare, del suo con-fondere con il suono, il “senso”, ogni significato, ogni possibilità narrativa. Se le faceva suonare in testa le parole Verri prima di scriverle, ne saggiava la musicalità, se le ripeteva, le accordava con il respiro, con il battere del cuore e con il vento. Aveva un amore americano Verri: John Cage e molti amici musicisti con cui confrontarsi, lo faceva stando in ascolto del silenzio.

Il lavoro -realizzato a cura di Piero Rapanà - concerta testi tratti dalle opere del poeta di Caprarica di Lecce: “Il pane sotto la neve”, “Bucherer l’orologiaio”, “I trofei della città di Guisnes”, “Il Fabbricante d’Armonia”, “La cultura dei Tao”, “Il Naviglio Innocente” con i suoni di Bruno Galeone alla fisarmonica, Emanuele Coluccia al pianoforte e al sax, Vincenzo Grasso al clarinetto, Davide Chiarelli alle percussioni, Redi Hasa al violoncello: con il canto di Daria Falco Voci e le voci recitanti di Giovanni Piero Rapanà, Simone Franco e Simone Giorgino.

L’intento che il concerto recital e il booklet realizzano è quello di cantare la poesia togliendola dal foglio per ridestinarla alla voce; per stimolare e coinvolgere il pubblico avvicinandolo. con maggiore partecipazione, ai temi cari della filosofia verriana: la tutela e la promozione della qualità creativa del territorio, la sua poesia, i suoi pensieri, le sua riflessione sull’intima natura della Cultura Popolare, le sue visionarie premonizioni sulla Contemporaneità e sul Futuro della Società Post-Industriale, divengono il tema di un concerto recital che corona un percorso intrapreso dall’Associazione Culturale Fondo Verri nel 2005 con la dedica, al poeta di Caprarica di Lecce, del “Laboratorio Santa Maria del Paradiso”, operante a Lecce dal 1993. Un luogo, il Fondo Verri, nato per dare una risposta concreta al desiderio del Poeta, scomparso tragicamente in un incidente stradale nel 1993, di dare casa alle istanze espressive in atto sul territorio, di creare un osservatorio attivo e operante per valorizzare e promuovere la poesia e il fare creativo delle persone. Così, è rimasto vivo, il desiderio dell’ultimo epigono dell’Esperienza Poetica del Novecento Salentino.


Premio Napoli: Lectio magistralis di Fabio Pusterla. 12 dic 2013

mercoledì 15 maggio 2024

Valerio Magrelli - Una scrittura anfibia: tra poesia e prosa - Università di Losanna

Sulle pendici dell'altro di Lucia Triolo (Macabor)

 "Queste poesie, considerando che la letteratura è un genere di osservazione, qualcuno ha già guardato per te, sono state composte anzitutto con gli occhi. Senza aspettare, senza annoiarsi di tante risposte nella semplice attesa di parlare." Dalla prefazione di Flavio Almerighi.




martedì 14 maggio 2024

Apolide di Mary Barbara Tolusso (Mondadori)

 Apolide è un'opera il cui deciso carattere, nella visione delle cose e nella forza della parola poetica, si pone come una rilevante novità nel panorama della poesia d'oggi.

Impervia e coinvolgente, già ben attiva in questi anni sulla scena letteraria con opere di narrativa e poesia, Mary B. Tolusso propone ora con Apolide, testo organico e compatto seppure internamente articolato, un percorso poetico dove i momenti della quotidianità e della storia si manifestano nel loro incidere e rispecchiarsi nei destini individuali. Il poeta ne registra la presenza con un senso di precarietà, di turbata inappartenenza, di problematica estraneità del soggetto lirico, già in parte svelata dal titolo. Chi prende la parola si esprime nel desiderio o nel timore di «ridursi all'essenziale», alla semplicità elementare dell'esserci; e questo avvertendo, passo dopo passo, la desolante concretezza del corpo, la materialità a volte sinistra delle cose e dell'umana esperienza. Tolusso realizza ogni singola sezione, ogni singolo componimento, arricchendo il percorso di precisi riferimenti culturali, attraverso un'energia espressiva a volte anche utilmente violenta, in una fitta, ispida presenza di dati, di figure e situazioni di animali e umani, in un insieme al tempo stesso trasparente e misterioso. Veglia e sonno, con frequenti presagi di morte, entrano sulla pagina attraverso le modalità di un dire spesso drammatico, tra recitativo e moderato canto, nell'incisività tagliente della pronuncia. Dunque un dire che, nella freddezza (solo apparente) dei toni, riesce ad avvincere, a trasmettere vibrazioni intellettuali ed emozioni cangianti. Impressioni perciò mai univoche, nella lettura della verità «indecente» del vissuto, di una quotidianità continuamente increspata, trasfigurata da una tensione morale che invita a osservare la complessità spesso ingannevole del reale. Efficace è in tutto questo l'identità di uno stile funzionale e libero, capace di alternare la prosa poetica al verso, in un composito ritmo musicale, nell'addensarsi di pensiero e visioni, fra opacità dell'esperienza e veloci impennate definitorie.




Adamàs, collana di poesia | Sapienza Università di Roma [news]

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“Il Cosmo e la Poesia”: di fronte ad un nuovo universo? Incontro a Frascati il 15 maggio

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"Ci abbracciamo", l'intensa poesia di Franco Arminio da dedicare a chi ci fa battere il cuore - Libreriamo

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A Cosenza la seconda edizione del Festival della Poesia - Notizie - Ansa.it

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14 maggio 2024, cent'anni fa moriva padre Lino: Maletti legge una poesia in dialetto dedicata al frate più amato dai parmigiani - Video - Gazzetta di Parma

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Valerio Magrelli - Letture a Poesia Festival '14

lunedì 13 maggio 2024

Davanti ai miei occhi l'universo di Loredana Tierno (Edizioni il Saggio)

Cento liriche (sonetti, canzoni, terzine dantesche, libere) sull'universo e i suoi oggetti (stelle, galassie, nebulose, ammassi aperti, ammassi globulari, quasar, asterismi) e sulle costellazioni. Nelle note vengono divulgate spiegazioni astronomiche nonché racconti di mitologia, principalmente greca, legati alle costellazioni e alle stelle.




Poeti italiani nati negli anni '60 di Francesco Napoli (Interno Poesia)

 I poeti italiani nati negli anni Sessanta costituiscono un patrimonio letterario ancora tutto da scoprire; si tratta di una generazione che ha saputo accompagnare la poesia italiana dall'epocale cambiamento all'indomani della fine della Neovanguardia a una modalità di assoluto valore espressivo ben riconosciuto, destreggiandosi tra l'arrembaggio della Rete e un panorama culturale alquanto sfilacciato. Curato da Francesco Napoli, critico letterario e consulente editoriale per le maggiori case editrici italiane, "Poeti italiani nati negli anni '60" racconta il percorso dei poeti di maggior spicco giunti a massima consapevolezza del loro fare agli inizi degli anni Novanta, fornendo una mappatura geografico-culturale che tiene conto di un variegato contesto storico-letterario e delle tante voci esistenti. Destinata non solo agli specialisti ma anche a studenti e appassionati, questo saggio attraversa criticamente molte figure ormai di rilievo per produzione e attività legate alla diffusione e alla conoscenza della poesia stessa, offrendo in lettura un corollario di testi dei poeti di seguito elencati: Cristina Alziati, Antonella Anedda, Mario Benedetti, Nicola Bultrini, Maria Grazia Calandrone, Pierluigi Cappello, Stefano Dal Bianco, Roberto Deidier, Alba Donati, Paolo Febbraro, Nicola Gardini, Andrea Gibellini, Giuseppe Grattacaso, Paolo Fabrizio Iacuzzi, Gianfranco Lauretano, Paolo Lisi, Massimo Morasso, Alessandro Moscè, Aldo Nove, Stefano Raimondi, Antonio Riccardi, Salvatore Ritrovato, Davide Rondoni, Giovanna Rosadini, Giancarlo Sissa, Luigia Sorrentino, Mary B. Tolusso, Gian Mario Villalta, Edoardo Zuccato, Emilio Zucchi.




domenica 12 maggio 2024

La memoria interrotta di Augusto Romano (Manni)

 Quella di Augusto Romano è una poesia che si nutre di scarti: gli scarti della vita quotidiana, il non detto e l’indicibile, l’informe che l’esistenza diurna relega nei ripostigli della notte, ciò che non si può mostrare se non per accenni, segni equivoci, melodie interrotte. Sono versi che si aggirano attorno a temi comuni – sesso, amore, tempo, perdita – e mescolano stupore, malinconia, furia, qualche paralitica estasi e ironia. Ne risulta un costante combattimento con le parole, un labirinto inconcluso, che si disfa già mentre viene disegnato.




La colpa al capitalismo di Francesco Targhetta (La nave di Teseo)

 A dieci anni dall'acclamato romanzo in versi Perciò veniamo bene nelle fotografie, che rivelò Francesco Targhetta tra le principali voci della generazione precaria degli anni dieci, La colpa al capitalismo apre un nuovo capitolo dedicato all'indagine in versi dell'esistenza. Abitata da personaggi isolati e vulnerabili, sospesi tra strategie d'esistenza e tentativi d'amore, disseminati lungo paesaggi labili dai profili industriali, la raccolta racconta la solitudine, il conformismo e il senso di competizione sotto la morsa del tardo capitalismo, vessato ulteriormente dalla pandemia. Le poesie di La colpa al capitalismo dissezionano con lingua asciutta e precisa un sentimento sempre in bilico fra malinconica resa alla presunta modernità e resistenza e confermano Francesco Targhetta come una delle voci più originali e nitide della poesia italiana.




sabato 11 maggio 2024

Presto di mattina / Poesia e profezia per riedificare perennemente l’uomo - Periscopionline.it - l'informazione verticale

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“A mia madre”: la poesia di Edmondo De Amicis per la madre Teresa Busseti

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Prima edizione del concorso di poesia “Le giovani parole” per giovani poeti a Martorano – Forlì24ore.it

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Omaggio a Scotellaro con la ‘’Poesia Dipinta’’ di Nicola Lisanti | Giornalemio.it

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Cosenza, Festival nazionale della poesia ai nastri di partenza

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I racconti del cuscino: la poesia diventa abbraccio, morbidezza e gioia

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Scoprire che Ivano Balduini scrivesse poesie è stata una sorpresa: come ritrovare un amico - Il Fatto Quotidiano

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Come nuvole in cielo. Variazioni fantastiche sul cuore dell'Uno. Opera VI di Lorenzo Stoppa Tonolli (Salviati & Sagredo)

 "Come nuvole in cielo" è un poema spirituale in dodici liriche ispirato dall'ideale buddhista del "vivere soli", inteso come un costante dimorare nella presenza mentale. È in questa condizione, cui si accede attraverso la pratica meditativa ma anche tramite la poesia, che è possibile sperimentare la rivelazione del proprio sguardo sul Tutto come sguardo del Tutto attraverso di noi. I nostri volti sono infatti "[...] specchio in cui / la variazione sua infinita / gioca l'Uno." Sotto lo sguardo dell'Io meditante e poetico il Tutto, a partire dalla sua molteplicità immediata, si configura come una trama di immagini simboliche talora ricorrenti (i"delfini voltonuvola", il "sagrato bluruvido del vento", "il tronco che si spacca verde d'anima", l'"urlo cardante dell'Azzurro"), immergendosi nelle quali l'Io, poetante o lettore, si scopre non come spettatore di fronte a un oggetto ma piuttosto come preziosa condizione del loro apparire. La peculiare qualità di questo riconoscimento, esprimibile come spaziosità, luminosità e silenzio, è vissuta quale esperienza di risveglio e di pacificazione: "Liberi sono i nomi che furono nostri, / lasciati andare a far gli spazi un poco / sapidi di noi. [...] / E siamo miti e vasti, / pagine aperte che il vento / gioca a non riscrivere: / sussurro biancostellato e basta, / in cuore all'Uno." Il lavoro è scritto in versi liberi. Si vale talora di spostamenti linguistici e neologismi volti a ri-strutturare le potenzialità semantiche e metaforiche della parola e prende corpo grafico in un'organizzazione strofica a tratti sperimentale, in coerenza con l'identità mobile ed evanescente di un "poema in nuvole". L'aura mitica e sacrale che a tratti lo pervade prende le mosse dalle influenze paniche dell'arcaica cultura mediterranea, come nella prima lirica, la quale rievoca simboli e suggestioni tratte dall'Inno omerico a Dioniso, ma si nutre anche di un costante riferimento sotterraneo alla saggezza dell'India, secondo una propensione che caratterizza anche le precedenti opere dell'autore




venerdì 10 maggio 2024

Ballate di Lagosta di Christian Sinicco (

 «Ed io non saprò di te, se ti tufferai o scenderai tra i gradoni di calcare e poserai sopra la posidonia la tua sagoma di uomo che continuerà a muoversi con le onde, che continuerà a crescere dopo di me, dopo la mareggiata e l’erosione della nostra memoria.»

Il dato biografico sembra connaturato a quello geografico in questo poeta nato a Trieste nel 1975. Christian Sinicco, fondatore della Lega Italiana Poetry Slam, tra le molte attività per la poesia, monitora e segue il progetto L'Italia a pezzi. Antologia dei poeti in dialetto e in altre lingue minoritarie (2014). Dopo anni di occupazioni instabili e lotta al precariato, oggi è sindacalista Cgil e lavora per una concessionaria autostradale in una zona di transito tra Nord Europa, Adriatico e Balcani. Al mare proteso verso Oriente, nell'onda lunga di una Mitteleuropa sommersa ma residua, è legata la sua raccolta più compiuta, Ballate di Lagosta, con affondi nel mare nostrum inteso non come casa, o habitat naturale, ma possibilità di movimento e voce. Moto che con Sinicco si impone per insurrezione primitiva, solo in seconda battuta per acquisizione, e sempre come canto. È a Lagosta (in croato Lastovo), isola della Dalmazia meridionale e luogo nuovo ed estraneo che, dopo un viaggio di svago, il poeta trova la sua Permanenza biologica, quasi pre-verbale. Non il racconto di sé e del proprio bios, piuttosto quello di un altro nucleo familiare, con la processione di Ferragosto e i rituali di persone e affetti acquisiti - Marija e Ambroz, Marijana, Jadro, Sara - pronti per alterità a farsi uomo e personaggio («l'isola è un uomo»). Individualità spiccate che si compenetrano nella collettività dei sensi e del rito: la ballata antica e popolare, il sonetto d'amore spinti alle soglie della canzone e del rap nell'intento multiplo di preservare la diversità di ogni singola voce del coro. Come nell'ultima sezione che è l'ipotesi meno scontata cui la raccolta pare aderire: il ritorno degli «spariti nelle onde», i migranti, dei quali - al pari di Marija, Ambroz, Jadro - il poeta recupera l'isola, il tuffarsi nell'oltre del suono che erode la sparizione. (Elisa Donzelli)




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Cesare Pavese - vita, pensiero e opere